You walked in my dreams

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Era passato molto tempo da quando Gabriel era sparito, ma forse molto più tempo da quando Sam aveva iniziato a sognarlo

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Era passato molto tempo da quando Gabriel era sparito, ma forse molto più tempo da quando Sam aveva iniziato a sognarlo.

Non ne aveva ancora parlato con il fratello perchè era certo che si stesse illudendo per una cosa che solo il suo inconscio desiderava davvero.

Sapere che Gabriel era vivo e non aveva perso la sua grazia era quello che più voleva, ma non poteva permettersi di illudersi. L'unica cosa che lo lasciava perplesso era il sogno fatto quella notte, sapeva bene che gli angeli non provavano emozioni, ma non si spiegava come mai avesse visto quella semplice e piccola goccia scivolare dagli occhi di Gabriel.

In quel periodo lui e Dean erano alla ricerca di Castiel.

Sam, però, non riusciva proprio a dimenticare quella luce dorata che ogni notte gli compariva in sogno e gli dava una sensazione di calma, calore e tranquillità. Dio solo sapeva di quanto avesse bisogno di un po' di tranquillità.

Il ragazzo si perse a guardare il vuoto per diversi minuti, doveva continuare le ricerche, eppure, sembrava quasi non importargli.

Dean che aveva appena terminato di preparare il pranzo passandogli affianco servì da mangiare sedendosi poco dopo davanti a lui: «Che hai? Sembri una tredicenne che sogna ad occhi aperti..»

«Niente...» borbottò lui abbassando lo schermo del pc poco distante. Si passò una mano sugli occhi mostrando quando fosse veramente stanco.

Dean lo osservò attentamente per alcuni minuti e disse senza pensarci troppo: «Si, certo.. Ti ho sentito stanotte, sembravi parlare nel sonno. E sono dall'altra parte del corridoio! Hai dormito troppo poco, dovresti riposare»

«Non fare finta che ti interessi come dormo, Dean. Sto bene. Sto solo pensando ad un cosa.» gli rispose, diretto.

Per un attimo Dean rimase senza parole a quella reazione del fratello, ma lasciò perdere sapeva che se voleva parlare poteva farlo senza problemi nonostante i loro trascorsi. Per il resto della giornata Sam si concentrò sul lavoro.

Ignorò ogni ricordo, anche se piacevole, di quelle ali dorate, luminose, grandi e soffici.

Riuscì nel suo intento fino a quando, quella sera, lui e suo fratello non sentirono un rumore provenire dal soggiorno. I due si guardarono e tirarono fuori due fucili. Si avvicinarono all'entrata dell'altra stanza, ma una volta visto chi era entrato, Sam abbassò lentamente il fucile, incredulo.

Gabriel era davanti a loro.

Le sue ali brillavano la stanza e quando i suoi occhi si posarono sui due sorrise traquillamente, come se niente fosse.

Sam aveva quasi pensato che fosse morto sul serio l'ultima volta che aveva partecipato ad uno scontro al loro fianco e invece era riuscito come al solito a salvarsi.

Sam sommessamente disse: «Tu? Allora sei vivo..»

Gabriel osservandolo attentamente pensò sorridendo: Adorabile...

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