여덟.8

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Mi svegliai di soprassalto nel bel mezzo della notte.
Mingyu era seduto su una poltrona non molto comoda con la testa appoggiata al mio lettino.
Non volevo svegliarlo, ma con la grazia che mi ritrovavo, mentre scendevo dal letto, scontrati il comodino che stava lì di fianco.
Feci una smorfia infastidita e mi girai lentamente per vedere se lui si fosse accorto di qualcosa.
Scorsi due grandi occhi a mandorla guardarmi curiosi, accompagnati da un piccolo sorriso insolente stampato sulle labbra.
"Sei sempre la solita.
Mi dici che cosa avevi intenzione di fare?"
"E tu sei sempre il solito sarcastico del cazzo."
Dissi alzando gli occhi al cielo.
Mingyu ridacchiò molto silenziosamente, per non disturbare la nonnina nel letto vicino al mio, anche se forse non ci avrebbe sentito neppure se avessimo parlato ad un tono di voce normale.
In ogni caso, stavamo sussurrando.
"Non hai risposto alla mia domanda."
"Uffa come sei fastidioso.
Mi sono svegliata improvvisamente. Volevo fare un giro.
Non so neanche che ore sono."
"Sono le quattro e mezza."
"Ah."
Non sapevo che altro dire, così feci per andarmene, ma mi accorsi che avevo il fianco ancora intorpidito con annessa la gamba dallo stesso lato.
Come mossi un passo, mi resi conto che dovevo zoppicare un pochino per riuscire a camminare.
Speravo con tutta me stessa che il mio compare non se ne fosse accorto, così da potermi lasciare a fare un giro da sola.
Ma no ovviamente, se esisteva un Dio dovevo aver fatto davvero qualcosa di male nei suoi confronti, per non poter far passare inosservata la cosa a Mingyu.
"Ce la fai a stare in piedi da sola?"
Mi chiese già davanti a me.
"Si non ti preoccupare tu torna a dormire."
Dissi talmente convinta, che quando iniziai ad andare verso la porta, inciampai finendo direttamente tra le braccia di Mingyu, che mi sorressero senza tanti problemi.
"Dio Jisoo aiutami tu."
Non l'avessi mai detto...
Il coreano dai capelli neri per poco non si sdraiava sul lettino per non crepare dal ridere.
"Dio Jisoo?
Seriamente?
Potevi dire qualsiasi cosa... ma Dio Jisoo da dove ti è uscita?"
Mi domandò con le lacrime agli occhi.
"Senti, Joshua non vuole che imprechi.
Allora invoco lui va bene?
Ora puoi anche lasciarmi, posso stare in piedi da sola."
"Sei una deficiente e un pericolo pubblico.
Un giorno andrà a finire che moriremo tutti per colpa tua."
"Oddio come sei melodrammatico! Invece io mi meraviglio che per come guidi, tu non abbia ancora ammazzato nessuno."
"Senti guido benissimo stai zitta."
"Come ti pare.
Ora mi lasci?
O preferisci portarmi in giro a braccetto come una vecchietta?"
Per tutto il tempo di questa mini bisticciata, Mingyu aveva continuato a tenermi tra le sue braccia.
"Come se ti dispiacesse.
Attenta che la cosa potrebbe intrigarmi!"
Disse con un sorriso raggiante che avrebbe quasi potuto illuminare quella stanza semi buia, parzialmente irradiata dalle luci soffuse che venivano fuori dal corridoio.
Poi mi ricordai di chi stavo parlando e ritirai tutto.

Avevamo già iniziato a passeggiare nella corsia del piano in cui mi trovavo.
Mingyu mi teneva e reggeva in piedi, dato che ero praticamente appesa al suo braccio per colpa dei diversi centimetri che ci separavano.
D'un tratto mi chiese:
"Che cosa ci trovi in Jun?"
"Eh?"
"Hai capito benissimo."
"Non mi pare che siano affari tuoi."
"Come sei acida e permalosa."
"Gne."
"Dai mi rispondi?"
"Sei un rompi palle.
Penso di avere una cotta per Junhui da quando mi trasferii qui con voi. Eh beh lui è sempre molto dolce e gentile con me e poi è molto bello. Secondo Wonwoo lui potrebbe ricambiare."
Lo dissi arrossendo per la confidenza che gli avevo fatto.
"Si può essere, anche se sono dell'opinione che metà dei nostri membri sia per la sponda opposta, fra cui Jun e Minghao.
Ho questo presentimento."
"Ma anche Wonu mi ha detto più o meno la stessa cosa.
Boh non saprei."

Intanto eravamo arrivati in una piccola sala d'aspetto, con le sedie imbottite e foderate di blu circondate dalle pareti asettiche tipiche degli ospedali.
"A proposito della scorsa mattina... Mi dispiace di aver frainteso."
"Aspetta... ti sei appena scusato?"
"Si e non penso che lo ripeterò"
"No dai volevo registrarlo.
Ricordami di scriverlo sul calendario quando torniamo al dormitorio."
Entrambi ci mettemmo a ridere.
Fino alle sei del mattino, restammo a parlare, di cose serie e di cavolate.
Ero troppo stanca per tornare in camera con le mie gambe e contro la mia volontà, mi ci portò Mingyu, sollevandomi con una agilità sorprendente.
Mi mise sul letto tirandomi su le coperte.
Con riluttanza lo vidi ritornare su quella scomoda poltrona.
"Vuoi dormire qui?"
Glielo chiesi perché mi dispiaceva e perché infondo era stato così carino da restare con me per tutto il tempo.
Cosa mai avvenuta prima.
Mingyu sembrava combattuto, penso che da una parte volesse accettare e che dall'altra non sapesse se sarebbe stata una buona idea.
Alla fine rifiutò dicendomi:
"No tranquilla pensa a riposarti io non vado da nessuna parte."
E allungò una mano verso la mia, stringendola.
Mi addormentai sussurrando un flebile "Grazie Mingyu."
A cui mi rispose:
"Prego piccola Jin."

÷÷÷
questo è un po' corto, scusate

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