십칠.17

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Altri tre giorni erano volati e domani averei incontrato quel misterioso Kim Taehyung, il cui nome mi sembrava abbastanza famigliare, con la sua combriccola più la ragazza di uno di loro, che da quanto avevo capito, si chiamava Myu.
La situazione piano piano si stava ristabilizzando nel dormitorio e finalmente nessuno aveva più il terrore di emettere un fiato quando Joshua e Hansol si trovavano insieme nello stesso luogo.
Dalle poche parole che entrambi fecero trapelare, riuscii a recepire che si erano fatti una chiacchierata, dalla quale emerse una tregua per riuscire a riequilibrare lo stile di vita della casa.
Da quando se le erano date di santa ragione, Seungkwan non aveva più osato svegliare Jihoon con uno dei suoi scherzi fastidiosi, non che questo dispiacesse al piccolo nanerottolo dai capelli color carbone.
Vernon, che si era ripreso parecchio, prima a malapena riusciva a stare in piedi da solo e per quei pochi giorni, aveva lasciato a libera e completa disposizione il bagno ad un Wonwoo al quale sembrava che gli avessero regalato le chiavi di un jet privato.
Restava ancora un mistero quello di Hansol chiuso tutte le mattine al cesso per quei 20/30 minuti di panico più assoluto nei quali avevo sentito Wonu minacciarlo in tutti i modi più impensabili.
Credo che insieme a Soonyoung e Chan, che non avevano smesso di pianificare silenziosamente, trappole e piani a noi occulti, abbia complottato qualcosa per riuscire a venirne a capo.
La Junhao era più tenera e felice che mai da quando si erano messi insieme, rivelando a tutti noi un lato pervertito e abbastanza da maniaco di Minghao che nessuno si sarebbe mai aspettato.
Lin era tornata a circolare liberamente per il dormitorio.
Pure lei aveva parlato con Jisoo ed erano rimasti col provare a restare amici.
Seokmin era stranamente attivo e sull'attenti, quasi temesse di veder precipitare le cose di nuovo.
Mingyu era ancora arrabbiato con Joshua per avermi trattata così male, nonostante gli avessi ripetuto più volte che io, con lui, avevo risolto e che non c'era motivo di prendersela tanto.
A tratti diventava quasi isterico ed era molto lunatico.
Ma a parte quello, era diventato più gentile e apprensivo nei miei confronti, infatti passavamo molto più tempo insieme, perché mi aiutava sempre a cucinare e dopo si fermava a sistemare le cose con me.
Così facendo, avevamo anche modo di parlare tanto, cosa che prima scarseggiava molto fra noi.
Se lui mi rivolgeva la parola era per sfottermi e prendermi in giro e io per mandarlo a fanculo.
Comunque, anche la Jeongcheol andava a gonfie vele.
Non vedevo mio fratello sereno e in pace con il mondo da un po' di tempo, precisamente da quando era morta la mamma.
Oggi sarebbe stato un giorno difficile per entrambi infatti.
Erano quattro anni che lei non c'era più e a volte mi mancava così tanto che andavo dalla sua lapide, stando seduta li per delle ore a parlare con la lastra fredda di marmo con su incisa con una calligrafia raffinata, tutto quello che doveva esserci riportato sopra.

Quando Jeonghan entrò in cucina per prendersi una tazza enorme di caffè, capii dalla sua faccia che non c'era bisogno di dire nulla al riguardo.
Mi limitai ad annuire più a me stessa che a qualcuno in particolare, dicendomi che oggi sarebbe stata una giornata come le altre e che non avrei fatto trasparire una minima emozione di dolore o sofferenza.
Non ne avrei parlato con Lin e Hansol, odiavo accollare i miei problemi e i miei dispiaceri alle persone, soprattutto ai miei migliori amici.
Loro avevano i loro dilemmi amorosi a cui pensare, che era cento volte meglio di stare a sentire me.
Tutto sommato, dovevo solo resistere fino alla sera, quando tutti fossero andati a dormire e considerando che senza accorgermene era già l'una passata, non mancava poi più di tanto.
"Qualcosa ti turba."
Mingyu era accanto a me con i palmi delle mani aperti sul ripiano della cucina e la testa inclinata da un lato per scrutarmi in viso.
La sua non era assolutamente una domanda ma una constatazione.
Dato che mi ero persa a riflettere intensamente, distrattamente gli risposi un "mh?" e lui scrollò il capo, dandomi un bacio sulla fronte prima di scomparire dietro i fornelli.
No che cazzo era appena successo?
Perché mi sentivo come se una scarica di adrenalina mi avesse trapassato tutto il corpo?
Bah stavo impazzendo perfetto.
Dopo essermi riscossa, andai ad aiutarlo a preparare il pranzo.

Alla fine, la giornata trascorse caoticamente bene.
Un sole stupendo spendeva su Seoul e i ragazzi volevano assolutamente uscire, considerando che di tempo per rilassarsi ne avevano sempre di meno ultimamente, tanto erano impegnati.
Uscimmo il pomeriggio dopo aver pranzato, mangiammo qualcosa al volo fuori la sera e poi tutti insieme fecimo una passeggiata per le vie coreane illuminate da numerose luci, come le stelle che splendevano nel cielo terso.
Arrivati al dormitorio erano tutti troppo stanchi per proseguire la serata e andarono tutti a letto compresa me.
Per tutto il giorno ero riuscita a staccare la mente ma in quel momento, che mi ritrovavo nel buio rassicurante della mia camera, non potevo più nascondermi da me stessa.
Una valanga di ricordi mi travolsero tutti insieme, costringendomi ad alzarmi per evitare un'evidente attacco di panico che iniziava a montarmi nella cassa toracica.
Andai in cucina per farmi una tazza di thè caldo, sperando di riuscire a tranquillizzarmi.
Messo il pentolino sul fuoco, scivolai lentamente contro gli sportelli sotto i fornelli, con le gambe al petto mentre delle calde lacrime mi rigavano il volto.
Una figura alta comparve sulla soglia della porta come se sapesse perfettamente quello che stava accadendo.
Mingyu senza dire una parole mi prese in braccio, spense il fuoco e mi portò nella sua camera.
Mi stese sul letto accanto a lui, attirandomi a se mentre stringeva un braccio intorno alla mia vita e l'altro lo teneva sulla mia schiena, accarezzandomi i capelli con la mano.
"Lo so che fa male.
Ma sono qui per te, puoi sfogarti quanto vuoi."
Senza farmelo dire due volte, la sua maglia bianca era già bagnata dalle lacrime che mi uscivano come un fiume in piena.
In preda ai singhiozzi gli domandai:
"Come facevi a saperlo?"
"Perchè è quello che fai tutti gli anni."
Senza dire altro, mi addormentai con il profumo di Mingyu stampato addosso.

🌸🌸🌸

breve spazio me:
ciao!
vi sta piacendo la storia?
spero di si :)

da oggi farò doppi aggiornamenti, spero che qualcuno ne sia felice!

domanda:
secondo voi, cosa fa Hansol tutte le mattine in bagno?

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