"S-si c-certo...
In camera mia però c'è Lin che sta ancora dormendo..."
"Ah va bene allora andiamo nella mia stanza."
Ma cosa mi prendeva?
Io non balbettavo mai.
Mingyu che era più nervoso di me, riusciva comunque a mantenere i nervi saldi e a non farsi prendere dal panico.
Eravamo nella sua stanza, con il letto sfatto e il suo odore che occupava tutti quei pochi metri quadrati, facendomi andare in tilt il cervello.
Lui mi guardava torcendosi le mani senza sapere bene da dove iniziare a parlarmi.
Nel frattempo io ero scossa da mille brividi di freddo a causa del contatto della mia pelle con l'aria ancora troppo fresca del mattino, per via dell'uscita di fretta e furia che avevo fatto per andare ad aprire la macchina a Soonyoung.
Come se lui avesse avvertito la mia condizione fisica, mi passò una sua felpa color panna che si trovava sulla sedia della scrivania.
Sorridendo debolmente, me la infilai anche se mi stava enorme e quasi mi arrivava alle ginocchia.
Odorava dell'unica cosa di cui non mi sarei mai stancata di annusare per il resto della mia inutile vita.
Il sapone alla lavanda che usavo per lavare i panni, mischiato al profumo che usava Mingyu e a quello che aveva la sua pelle, creava un dolce e straordinario mix che mi inebriava i sensi ogni volta che lo sentivo.
"Io... non mi ricordo molto di quello che è successo ieri sera dopo che sono tornato a casa ma...
Sono certo di essermi fatto una doccia fredda vestito e di aver parlato con te anche se non mi ricordo di cosa."
"Umh... non hai detto nulla di che, se non che era colpa mia se stavi così."
Quando Mingyu aveva detto che non si ricordava di che cosa avessimo parlato, una fitta come se fosse stata la lama di un coltello, mi trapassò il cuore.
Se lui non si ricordava di avermi detto che gli piacevo, non aveva senso che glielo dicessi io.
Non sapevo neanche di preciso come avessi fatto a mentire così bene, quando dentro di me volevo urlargli contro che aveva messo allo scoperto i suoi sentimenti e che avevo una disperata voglia di rassicurarlo dicendogli che erano gli stessi che provavo anche io.
"Ah...
Suppongo che tu voglia sapere che cosa intendevo con quella frase..."
"Non so, credo di essermi fatta un'idea ma comunque tu dimmelo lo stesso."
Seduta sul bordo del letto nel quale avevamo dormito insieme tutti i giorni per un mese intero, non ero sicura di voler sentire la sua risposta.
"Ieri ti ho vista salire con Jimin dopo che siete incappati l'uno nell'altro e siete caduti.
Così prima di fare qualunque cosa, ho aspettato un'attimo prima di salire preoccupato a controllare se andasse tutto bene.
Stavo per bussare quando ho sentito la vostra conversazione dove tu gli dicevi che non capivi perchè si stessero comportando così con noi e voi.
Quando però non vi ho più sentiti continuare la conversazione, volevo entrare, ma ho deciso di guardare attraverso la serratura e... il resto penso che tu lo sappia."
In quel momento, preferivo essere agli inferi a spaccarmi la schiena insieme a Caronte per traghettare le anime dall'altra parte del fiume o essere picchiata a sangue.
Per fortuna che nessuno si era accorto di Lin, grazie alla musica eccessivamente alta, altrimenti avremmo avuto un doppio problema anche se in ogni caso ci eravamo messe d'accordo per insabbiare ogni cosa.
Mingyu intanto attendeva una risposta, in piedi davanti a me mentre si torturava l'interno della guancia.
"Non so esattamente cosa ti aspetti che ti risponda, ma se hai visto...
Si stavo facendo quel che facevo con Jimin, e no non abbiamo scopato e anche se la cosa non mi giustifica, si penso che quel ragazzo attragga fisicamente anche i lampioni e no non ero completamente lucida perché mi ha drogata ma comunq-"
"LUI COSA?"
Non dovevo dirlo, non dovevo proprio dirlo.
Mingyu era rosso di rabbia, tanto che iniziò ad andare verso la zona cucina della casa dove gran parte dei ragazzi facevano colazione tranquillamente con Taehyung e Namjoon.
Io cautamente lo seguii e mi fermai quando lui addocchiò spaesato i due Bangtan.
"Mingyu-ah tutto bene?"
Jeonghan sembrava vagamente spaventato all'espressione dura del viso del ragazzo che mi stava piantonato davanti.
Intanto il rosso e il viola avevano finito di fare colazione e dando un bacio ai loro ragazzi che li affiancavano, dissero che era ora che andassero al proprio dormitorio.
Una scintilla sinistra attraversò gli occhi di Mingyu.
"Tae Nam vi do un passaggio io, tanto stavo proprio per andare a spedire tre metri sotto terra sovrastati da una pesante lastra di marmo, il vostro amico Park Jimin."
Mio fratello, che era stato precedentemente ignorato dal coreano più alto dei Seventeen, parve darsi una risposta da solo in base a quello che aveva appena constatato l'altro.
Senza pensarci due volte, salii in macchina con loro senza cambiarmi neanche i vestiti, preparandomi all'ora più silenziosa e lunga della mia vita.Quando ci ritrovammo davanti alla bianca villa dei Bangtan, l'ansia mi stava divorando dentro.
Come Taehyung e Namjoon, fecero spazio a me e Mingyu per entrare in casa, quest'ultimo si diresse verso il soggiorno dove da una poltrona spuntava una testa rosa caramella.
Io non sapevo come dovessi comportarmi, anche perché avevo una vaga idea di quello che Mingyu avesse intenzione di fare.
Lo vidi avvicinarsi alla poltrona e picchiettare con un dito sulla spalla di Jimin, che non si era accorto del nostro arrivo, troppo assorto a leggere con le cuffiette nelle orecchie.
Con un sorriso beffardo, si alzò e si mise davanti a Mingyu con un sopracciglio alzato.
"Ma buongiorno, a cosa dobbiamo il piacere di questa visita?"
"Non so se fra qualche istante penserai ancora che sia stata una visita amichevole."
Detto questo, il coreano dai capelli neri, assestò un pugno sulla mandibola squadrata e definita di Jimin, che con un rivolo di sangue che iniziava a colargli dal labbro, non si scompose e al contrario, iniziò a ridacchiare.
"Ma bene bene, vedo che qui qualcuno è geloso e ha voglia di fare a botte."
Mingyu si stava tenendo la mano dolorante per l'impatto con l'osso delineato dell'arcata inferiore del viso del ragazzo dai capelli rosa.
A sentire quelle parole, stabilì di fregarsene delle nocche viola che gli pulsavano sofferenti sotto lo strato sottile di pelle, per tirare un altro cazzotto a Jimin, che feci in tempo ad impedire.
Lui mi guardò sorpreso e scrollando il capo gli dissi:
"Non ne vale la pena Oppa per favore lascia stare."
Mingyu scrutandomi intensamente negli occhi, si convinse a lasciar stare sul serio ed eravamo pronti ad andare via se Jungkook fosse stato zitto.
"Salutami Lin."
La rabbia mi ribollì talmente tanto nelle vene che senza dare il tempo a nessuno di fermarmi, con forza presi Jungkook e lo sbattei contro la parete, tirandogli una ginocchiata nelle palle facendolo accasciare inerme e con il fiato mozzato dal dolore.
"Prova solo ad avvicinarti di nuovo alla mia amica e ti giuro che la prossima volta non ci andrò così piano."
Decisa mi avviai verso la porta, scusandomi prima con Taehyung, Hoseok, Yoongi, Namjoon, Seokjin e Myu che avevano osservato in silenzio la scena, per quanto accaduto.
Ma Jimin pensava che non fosse ancora abbastanza e rincarando la dose, prima che varcassimo la soglia disse:
"La ragazza ha carattere, cosa che la rende ancora più sexy ed eccitante."
Vidi Mingyu retrocedere alla velocità della luce già pronto a sgonfiarlo come un pallone.
Con altrettanta destrezza, mi parai davanti a lui stringendogli con decisione un fianco, costringendolo a focalizzarsi con lo sguardo nei miei occhi, mentre scuotevo lentamente la testa in diniego.
"Eddai Mochi molla il colpo."
Dissero Myu e Seokjin all'unisono facendoci cenno di andare via alla svelta.÷×÷×÷×
annyeong a tutti! :3
ho notato che rileggendola dall'inizio, erano presenti una quantità enorme di errori, del tipo che non c'era nemmeno mezzo verbo coniugato bene.
vi chiedo scusa :(
se per favore notate/leggete degli errori, scrivetelo nei commenti che lo andrò a correggere subito!
a parte questo, vi piace la storia?
STAI LEGGENDO
•How is living with the Seventeen•
Fanfic《stato: completata ✅》 Come sarebbe vivere con i seventeen ? Un caos totale e continuo, come si ritrova Jin a vivere ogni giorno. Per fortuna ci pensa la sua migliore amica Lin a farle da supporto morale. Il dormitorio è sempre pieno di sorprese, f...