삼십 오.35

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Appena aprii la porta, si sentì uno spostamento d'aria provenire da vicino alla finestra.
Infatti Hansol e Mingyu erano balzati lontano dalla postazione in cui si trovavano pochi secondi primi, con le braccia conserte davanti al petto e un'aria colpevole e dura allo stesso tempo.
Io ero con un piede e la testa dentro casa e il resto del corpo fuori, con la porta metà aperta, che li guardavo interrogativamente.
Questi sguardi andavano avanti da un paio di minuti e francamente stava diventando un po' imbarazzante, ragion per cui decisi di entrare definitivamente nel dormitorio e di ignorarli.
Ma loro si schiarirono la voce per richiamare la mia attenzione su di loro.
Con la testa reclinata di lato, inarcai un sopracciglio come per invitarli ad esprimersi.
"Ti abbiamo vista." Hansol.
"Chi erano?" Mingyu.
"Ma saranno affari miei?"
"Quello che ti riguarda è affar mio, sono il tuo migliore amico."
"Esatto e io sono..."
"Il cane Mingyu, tu sei il cane."
Sembrava quasi offeso da questa mia affermazione ma lasciai perdere.
Insomma erano quasi due settimane che non parlava con nessuno e dovevo farmi vedere in compagnia di due ragazzi per fargli riacquistare l'uso della parola?
"Chi erano?"
Rinnovò nuovamente la domanda il ragazzo dai capelli corvini.
"Erano Hyungwon e il suo ragazzo Wonho dei Monsta X.
Sono molto amici di alcuni dei nostri.
Sono stata con loro tutto il giorno.
Ora siete soddisfatti?"
Erano zitti e fermi e sembrava quasi che si sentissero in colpa per quella specie di interrogatorio.
Il campanello trillò annunciando l'arrivo dei nostri ospiti che aspettavamo per cena e speravo vivamente che Taehyung e Namjoon non mi avrebbero dato fuoco alla cucina.
Poco dopo si aggiunse a noi anche Lin, traboccante di energia dalla testa ai piedi, la quale mi salutò con un caldo e forte abbraccio.
La serata trascorse senza rancori, tra molte risate e tanto buon cibo, che mette sempre d'accordo e di buon umore tutti quanti.
Andai a letto presto e dividendo il mio materasso con Lin, che mi raggiunse poco dopo, ci addormentammo, preparandoci mentalmente per domani sera.

L'indomani mattina, quando stavo per andare in cucina a preparare la colazione per tutti, dalla porta del corridoio vidi una figura femminile sgattaiolare fuori da casa nostra, stampando un bacio sulle labbra di uno dei nostri ragazzi.
Dato che queste cose le faceva Soonyoung di tanto in tanto, pensai che fosse lui, ma non fui più lontana dall'indovinarlo.
Costui, che aveva appena baciato fugacemente sulle labbra una ragazza, che non ebbi il tempo materiale per inquadrare, era Mingyu, non quella testa color carota radioattiva.
Mi sentii morire dentro.
Insomma, dice che gli piaccio, poi non se lo ricorda perché era ubriaco, picchia Jimin, non parla con nessuno per due settimane e ora bacia una tipa sul pianerottolo del nostro dormitorio.
In quel momento mi stavo sentendo così male, che speravo il pavimento si spaccasse in due per ighiottirmi e mandarmi a bruciare tra le anime dannate dell'inferno.
Il gelo che mi attanagliava il cuore, mi sembrava talmente tanto da estendersi all'esterno del mio corpo e propagarsi per tutta la stanza, tanto che all'improvviso, mi parve di vedere un pinguino uscire dal bagno.
Cercando di riacquisire un minimo di compostezza psicologica, aprì la porta e svelai la mia figura come se nulla fosse accaduto sotto i miei occhi in quell' istante.
Sorrisi debolmente in segno di 'buongiorno' e mantenendo la calma più assoluta, andai in cucina e preparai la colazione.

Nel tardo pomeriggio chiamai Wonho per sapere verso che ora volevano recarsi in discoteca, rimanendo d'accordo con lui che verso le ventidue, ci saremo visti sotto l'appartamento di Lin, al quale dissi il semplice indirizzo che non poteva sbagliare per nessun motivo, dato che stava non molti isolati dopo di noi.
Molto in modo antisgamo, preparai lo zaino con la scusa che sta sera avrei dormito a casa della mia miglior amica.
I ragazzi sfaticati come pochi, occupavano la sala come sempre e appena ci videro fare la nostra entrata nella stanza, Jeonghan ci chiese dove stessimo andando.
"Sta sera dormo da Lin...
Non vi sopportiamo più, quindi ci prendiamo un po' di tempo per stare insieme da sole."
"Che non ci sopportate più la vedo dura.
Insomma come si può non amarci?"
"Sei sempre molto convinto di te Soon."
Gli rispose Lin con una piccola risatina.
"Non è che siete diventate lesbiche e non ce lo avete detto?"

"Oddio ma le hai viste Seokmin?
Come potrebbero essere gay anche loro due?"

"Era solo un'ipotesi Jun stai calmo."

"Non aggredire il mio daddy Seungkwan."

"Minghao non ti agitare."

"Woozi tappino non dirmi cosa fare."

"Secondo me non ce la raccontano giusta."

"Cosa te lo fa crede Jisoo?"

"Cosa non te lo fa sospettare Seungcheol?"

Mingyu, Hansol e Chan seguivano la conversazione spostando la testa da una direzione all'altra in base a chi parlava, senza commentare nulla.
"Va bene dato che avete le idee molto chiare noi andiamo, ciaooooo."
Detto questo, Lin mi prese e mi buttò letteralmente fuori dal dormitorio con uno spintone talmente forte, che mi face aggrappare al lampione che stava a cinque metri dal portone di casa, mentre lei usciva tranquilla un'istante più tardi.
La guardai di traverso e lei mi ammiccò, iniziando ad incamminarci verso il suo appartamento.

Stranamente per le ventidue eravamo già pronte e stavamo aspettando che i Monsta X arrivassero.
Dato che entrambe non volevamo strafare, avevamo optato per dei jeans a vita alta e un top non troppo osceno, tutto rigorosamente nero insieme ai chocker e alle scarpe, lei con la solita linea sottile di eyeliner che veniva contornato dalle lunghe ciglia velate di mascara e i capelli corti che le ricadevano sopra le spalle lisci come la seta, io con il viso acqua e sapone, i grandi occhi verde muschio protetti dalla membrana sottile delle lenti a contatto e i capelli corvini lunghi fino a metà schiena, tirati indietro da una bandana.
Verso le ventidue e un quarto, Wonho mi chiamò in preda al panico perché si erano persi.
Partivamo bene...
Dopo venti lunghi minuti, finalmente sentimmo un clacson che annunciava il loro arrivo.
Entrambe uscimmo di casa e Lin chiuse a chiave la porta.
I ragazzi aprirono la portiera dell'enorme mini van grigio metallizzato.
"Hyunwoo non è venuto perché la sua ragazza ha la febbre e non voleva lasciarla a casa da sola."
Ci informò Minhyuk con un ampio sorriso mentre Lin prendeva posto nei sedili infondo tra lui, Kihyun e Changkyun, che sembrava già parecchio incazzato.
Wonho e Hyungwon stavano nei posti davanti a loro e l'ultimo rimasto libero era quello affianco Jooheon che era il guidatore.
Un po' in soggezione e titubante, mi sedetti al posto del passeggero e mi misi la cintura.
"Okay, here we gooo!"
Trillò Minhyuk molto allegramente, mentre la loro canzone Dramarama iniziava a diffondersi nell'abitacolo.

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