스물여덟.28

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Tenendo saldamente per mano Lin, ci aggirrammo per tutta la casa alla ricerca di uno del nostro gruppo per poter fare i bagagli e smontare da quella fest,  quando una testa bianca mi fermò per il polso, stoppando la mia ricerca sfrenata di un viso a me familiare.
Fortunatamente, colui che arrestò la mia corsa disperata e completamente in preda al panico era Junhui con Minghao alle sue spalle, che notai dopo a causa della diversa altezza.
Ci informò che eravamo rimasti noi quattro, insieme a Jihoon, Seokmin e Soonyoung che non si trovava da nessuna parte.
Minghao aggiunse  che gli altri avevano accompagnato al dormitorio Mingyu perché sembrava essere stato scosso da qualcosa e affermava di non sentirsi molto bene.
I Jeoncheol che non avevano più voglia di stare li, così come Chan che era stanco, Hansol preoccupato per il suo partner di team, Wonwoo e Taehyung che volevano avere un po' di spazio per loro e Jisoo che era l'unico rimasto che potesse guidare, decisero di andare tutti a casa Seventeen.
In conclusione alla fine restava solo Seungkwan che aveva abbandonato la festa insieme a Namjoon da parecchio, ed erano andati a fare un giro nei dintorni per respirare un po' d'aria fresca.
Ora il problema per noi restava chi avesse guidato fino a casa una volta ritrovato Soonyoung.

In quell' istante, fecero il loro ingresso in casa, la nostra ormai testolina rosa scolorita tendente al biondo giallo, che si reggeva ridendo al braccio del leader dei Bangtan mentre in contemporanea, un Hoshi con i capelli sparati e sudaticci, la giacca di raso bianco sul braccio, la camicia azzurro cielo per metà sbottonata, le scarpe lucide in mano e un'espressione esausta sul viso, sbucava da un'antro inidentificato della casa, venendoci incontro come se stesse facendo lo slalom.
Infatti come volevasi prevedere, inciampò rovinosamente nei suoi stessi piedi picchiando una testata contro il corrimano delle scale  al quale si aggrappò per non sdraiarsi per terra.
Dopo un minuto nel quale tutti tenemmo il fiato sospeso, realizzando ciò che era appena successo,  scoppiammo in un boato delle peggio risate, di quelle a cui arrivavi ad avere le lacrime agli occhi e a tenerti la pancia.

Aiutato Hoshi a ridarsi una sistemata e raggruppato tutti i membri che restavano in un unico punto, iniziai a riflettere su chi avrebbe guidato la macchina che restava per trasportarci al nostro dormitorio.
"Le uniche due persone che di solito guidano sono andate via insieme.
Come facciamo?"
Domandò un Jihoon assonnato e con una faccia pensierosa, mista alla speranza che una risposta sarebbe apparsa magicamente dal nulla davanti ai suoi occhi.
Infatti questa non tardò ad arrivare.
"E se guida Namjoon e poi resta a dormire da noi?
Tanto il mio letto è a tre piazze, ci si potrebbe tranquillamente stare in quattro almeno."
Seungkwan.
Che ragazzo dalle mille risorse.
"Per me va bene.
Cioè è chiaro che non ci sono problemi."
"Stupendo!
Allora muoviamoci ad andare che non voglio stare un'altro mezzo secondo qui dentro."
E così detto, uscimmo tutti dalla porta scardinata della villa bianca dei Bangtan diretti alla nostra amata casa.

Quasi un'ora più tardi, mi ritrovavo ad inserire la chiave nella toppa della serratura del dormitorio, cercando di fare il più piano possibile per non svegliare i ragazzi che probabilmente erano già a dormire.
Infatti un surreale silenzio aleggiava per l'ingresso e le tenebre ighiottivano tutto l'arredamento presente nella stanza.
Seungkwan e Namjoon erano già spariti oltre il corridoio, mentre Seokmin e Woozi fecero in tempo ad arrivare al divano, che vi ci si accasciarono sopra, segno che non si sarebbero mossi di li fino al mattino dopo. 
Soonyoung era talmente stanco che come mise piede in macchina, si addormentò con la fronte spiaccicata al finestrino e la bocca aperta.
Ora che lo notavo, non era manco sceso dalla vettura.
Fortuna per lui che i sedili erano abbastanza comodi e che fuori non faceva neanche troppo freddo.
L'unico problema sarà ricordasi di andare ad aprirgliela l'auto, domani mattina, dato che le chiudiamo sempre per sicurezza.

Lin che non si era ancora staccata da me, mi osservava con un moto di angoscia intensificata dai sensi di colpa che stavano lentamente montando in lei, anche se non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce.
Cercai di rassicurarla dicendole di aspettarmi nella mia camera (anche se ormai era più la sua) perché quella notte non l'avrei lasciata da sola e avrebbe potuto sfogarsi dicendomi tutto quello che le passava per la mente.
Lin parve rincuorarsi un poco alle mie parole e fece come le suggerii.
Quando la porta della mia stanza si fu chiusa, non indugiai oltre e andai alla ricerca di un Mingyu ignara delle condizioni in cui l'avrei trovato.
Non sapevo che cosa aspettarmi sinceramente.
Provai nella cucina anche se ero consapevole che non vi era nessuno e controllai la sua stanza, ma il letto era vuoto con le lenzuola malamente accartocciate sopra il materasso.
Allora tentai di vedere se si trovasse nella camera di Hansol, ma c'era solo il leggero respiro del mio migliore amico che dormiva un sonno profondo.
'Possibile sia fuori a farsi un giro così tardi alle due e mezza passate?
No Minghao aveva detto che stava male.'
Era quello che stavo mormorando tra me e me quando un rumore particolare catturò la mia attenzione.
Era un suono simile allo scorsciare dell'acqua contro il box della doccia.
Confusa, notai che dalla porta del bagno fuoriusciva una piccola linea di luce, che mi stava ad indicare la presenza di qualcuno al suo interno.
Senza troppi indugi, entrai nella stanza che mi rivelò un Mingyu scolo come un pulcino dalla testa ai piedi, raggomitolato all'interno della doccia con le ginocchia tirate al petto, i vestiti zuppi incollati addosso e i capelli ancora più neri che gli gocciolavano sul viso.
"Mingyu ma che cosa stai facendo?
Da quanto sei qui così?"
"Da una ventordicina di minuti igh avevo bisogno di schiarirmi le idee ifn sai gnh"
"Sei ubriaco?"
"No ihf ho solo bevuto un goccio ino ino ino di quella roba li.
Cosa ti fa sigh credere che io sia ubricio?"
"Il fatto che tu sia dentro la doccia vestito per esempio."
"Ah è vero.
Tanto è colpa tua se sono ridotto così igh."
Un sorriso tristissimo si fece spazio sul suo viso e io non curante di quello che stessi per fare, d'istinto entrai nella doccia per stringere a me quel ragazzo apparentemente così fragile in quel momento, mentre l'acqua fredda scivolava sui nostri corpi, facendomi venire i brividi.
"Sai fnn devi sapere che sono pazzo di ifn te da quando sei qui con noi."
Improvvisamente, come una scarica di volt, il coreano che tenevo stretto tra le braccia, se ne uscì con questa constatazione.
Involontariamente, le lacrime avevano iniziato a mescolarsi alle goccioline che cadevano dal soffione della doccia mentre la consapevolezza di quello che avevo fatto, dei sentimenti che mi stavano divorando dentro e di quelli che Mingyu in un certo senso mi aveva appena confessato, mi stavano tutti travolgendo come un'uragano.
Che persona orribile ero?

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