서른아홉.39

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Mi risvegliai bruscamente un paio d'ore più tardi a causa di un frammento di un flashback, che si era intrufolato in quello che stavo sognando e di cui adesso non ricordavo assolutamente nulla, completamente abbagliato e sfumato dal ricordo ancora impresso limpidamente nella mia memoria.
Suddetto frangente di reminiscenza della notte precedente, trattava di un bacio.
Un bacio carico di parole mai comunicate e di sentimenti tenuti altrettanto all'oscuro.
Un bacio dato nella penombra della luna, contro la parete della sala vicino alla cucina.
Un bacio scambiato forse con l'unica persona con cui avrei dovuto farlo sin dall'inizio..
Mingyu.
Pensava di tenermelo nascosto?
Credeva di non dirmi nulla come quella volta della doccia?
Ma che problemi avevano tutti quanti?
Non lo so, sta di fatto che adesso mi alzerò e andrò a dirgliene quattro.
Si farò esattamente così.

Due ore più tardi ero seduta in terra sui cuscini della sala con la pancia che mi esplodeva a causa della quantità di cibo che Mingyu aveva cucinato.
Non giudicatemi!
Era pronto da mangiare e dovevo ricarburare per forza e poi...
Mi sembrava da maleducati far aspettare tutti perché quella sottospecie di albero di natale era stupido e non mi diceva le cose.
Tutti i ragazzi erano abbioccati e acciambellati sul tappeto della sala, sazi come non mai.
La domenica era sempre così al dormitorio.
Mingyu cucinava come se non mangiassimo da secoli o avessimo trascorso una settimana nel deserto senza viveri, manco fosse stato il Seokjin della situazione (da quanto Myu aveva avuto occasione di raccontarmi, l'eomma dei Bangtan non si metteva limiti quando si trattava di far nutrire i suoi vivaci compagni di squadra) e i ragazzi si abbuffavano, sia contenti di poter non pensare alle calorie che tanto avrebbero sicuramente bruciato il giorno dopo, sia perché non avevano altra occasione per mettere sotto i denti qualcosa di sano e fatto in casa, che fosse lontanamente paragonabile alla solita cosa presa al volo da un food track.
"Hyung non so come mai, ma sta volta ti sei superato."
"Seungkwan ha ragione...
Immagino quanto abbia consumato dopo la per nulla rumorosa 'avventura' di sta mattina.."
"Sei sempre così spiritoso Hansol o è solo perché hai un bambino di ramen nello stomaco?"
"Sarà sicuramente per quello"
Rispose Wonwoo con una punta di sarcasmo nella voce profonda, sorridendo molestamente a Boo che lo guardava di sbieco e lanciando a Vernon un cinque volante che venne lasciato in aria a causa dell'opposta posizione in cui si trovavano i due.
"Emh Jin non ci dovevi dire qualcosa?"
"Ahh si Jisoo me ne stavo dimenticando, grazie!"
Joshua che da quando si era lasciato con Lin e aveva scambiato il corpo di Hansol per un sacco da boxe, all'inizio si era un po' trascurato, ma poi aveva deciso di apportare un cambiamento radicale a partire dal suo aspetto fisico.
I morbidi capelli castani che gli ricadevano lisci e perfetti sulla fronte in un tipico taglio a scodella, avevano lasciato spazio ad un'acconciatura che gliela lasciava completamente scoperta, donando freschezza al suo viso angelico, rifinendo il tutto con un morbido colore rose gold.
Perché si, in questa casa funzionava così.
Quando qualcosa non andava o succedevano delle cose, si tingevano e tagliavano i capelli.
Era un brutto vizio che gli avevo trasmesso io e che mi fu a mia volta passato dalla mia mamma.
Mi diceva sempre:
'quando senti il bisogno di dover cambiare o ti è capitato qualcosa che ti spinge a farlo...
Inizia dai capelli.'
Non avevo mai realmente capito perché, sapevo solo che una volta lo dissi in un contesto che ora non ricordavo e che da quel giorno mi presero tutti alla lettera.
A tal proposito, mi ricordai della comunicazione che avevo loro da fare e di cui avevo messo al corrente mio fratello prima.

Si vedeva chiaramente che Minghao era più addormentato che sveglio, dati i piccoli sbadigli che cacciava da diversi minuti.
"Appunto Jin, muoviti che io e il mio bambino vogliamo andare a dormire."
"A chi avresti dato del bambino scusami Jun?"
"A te, feto che non sei altro."
"Quanto vuoi scommettere che non scopiamo per un mese?"
"Scusate, ma alle persone ancora etero che abitano in questa casa, non interessa in particolar modo l'attività sessuale dei restanti membri."
Jihoon a volte era il mio idolo.
"Okay mi spiccio ho capito."
"Si ecco mi sembra giusto."
"Si ma se la interrompi non finiamo più Soonyoung."
"Oh Chan vuoi le botte?"
"Aigoo vi metto una padella al posto della testa se non la finite entro subito."
Ora comprendevo perché Seungcheol era il leader.
"Posso?
Okay grazie.
Allora lo sapete tutti che io e Jeonghan siamo per una metà italiani e per l'altra coreani.
-Don't be surprised.
Io avevo acquisito le caratteriste genetiche italiane di mia mamma, come i grandi ed espressivi occhi verde muschio, mentre Jeonghan era la bella copia di nostro padre, con i tipici tratti coreani.- 
Il punto è che è da quando ci siamo trasferiti che non torniamo la e vorremo andare a trovare la nostra nonna materna.
È rimasta da sola dopo...
Si vabbè avete capito."
"Ma non vi sentite su Skype una volta al mese?"
"Wow complimenti davvero, ma quanto cazzo sei indelicato Woozi-ah?"
"Aish, senti ho sonno pure io e lo sai Wonwoo che quando sono stanco divento scazzato."
"No Jihoon.
Tu sei sempre scazzato."
Annuirono tutti vigorosamente all'accurata affermazione di Jeonghan, persino lo stesso ragazzo che era al centro di quel commento.
"Scommetto che il punto di tutto questo discorso è che, o veniamo tutti con voi due, o che rimaniamo senza uno dei vocalisti principali."
Questa improvvisa botta di perspicacia da parte di Seokmin non me l'aspettavo.
"È esattamente quello che intendavamo."
R

isposimo all'unisono io e mio fratello.
"Manco starlo a dire.
Mi sembra palese e ovvio che veniamo tutti con voi.
Cioè io sono perso senza il mio piccolo angelo."
"Gnaw Seungcheollie smettila!"
Vi prego era una cosa tenerissima da osservare.
Jeonghan e il nostro leader che si guardavano in modo così intenso, mentre le guance del più piccolo tra i due si coloravano di un rosso che gliele sfumava facendo contrasto con la pelle candida, con l'altro che lo osservava sorridendo per la reazione.
"Rega seriamente, smettetela, sembra di respirare zucchero filato dalla dolcezza che state sprigionando.
Ho il diabete."
"Hansol Vernon Choi, sono blessata.
Mi hai tolto le parole di bocca."
"Ci crediamo Lin.
A forza di girare per il nostro dormitorio l'hai contagiato."
"Ma state zitti Junhao."
Vista da fuori appariva una scena esilarante e lo era, specialmente per le finte occhiate omicide che si stavano scambiando i tre.
Nel momento in cui alcuni conversavano tra di loro ed altri si stavano alzando per andare ad appisolarsi nelle rispettive camere, affiancai Mingyu sussurandogli:
"Posso parlarti un attimo?
Adesso?
Da soli?" 

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