Capitolo 12

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Vic pov

" devo dire che è molto buona anche la tua" mi dice mentre lavo i piatti
" per me la migliore è la mia. Mi stupisce che tua madre non ti abbia mai fatto la pizza in casa"
" diciamo che non passavo molto tempo a casa e spesso lei era in ospedale quindi"
" oh mi spiace non volevo"
" non c'è problema. Quando ha lasciato mio padre che ora è in carcere si è risposata e ho conosciuto I miei attuali fratelli Logan e Vivian"
" e... Beth? Cioè se vuoi parlarne"
" di solito non mi piace parlare di queste cose ma di te mi fido, sei una brava ragazza. Beth era la nostra sorellina più piccola, aveva 15 anni quando è morta. Era la sera del suo compleanno e avevamo avuto una lite sul fatto che volesse lasciare la scuola perché veniva emarginata per essere un po' più in carne degli altri. Allora io lho lasciata alla festa e poco dopo ci hanno chiamato in ospedale che era ricoverata per overdose. Non sapevo che ne facesse uso ma purtroppo è stato troppo tardi. Rimpiango solo di non aver fatto pace con lei" mi dice mentre si appoggia sul bancone
" ecco perché quella sera mi avevi fulminato con lo sguardo... Ti chiedo immensamente perdono" gli dico avvicinandomi
" chiedi sempre scusa per ogni cosa?"
"scusa ops"
" lhai fatto di nuovo" mi dice sorridendo
" vuoi fermarti a dormire o vai via?"
" vado a casa che domani ho un convegno a Jacksonville"
" ah si è vero. Domani rientro pure io. Ci rivediamo allora sabato pomeriggio?"
" si per la festa e la cena di prova. Perfetto allora ciao Victoria"
" ciao Ryan"

La mattina mi alzo e vado in ufficio, ho preso sonno solo alle 4 del mattino ma devo svegliarmi presto per andare a correre, doccia e macchina.
Le giornate sono sempre noiose, sono sempre a fare lettere commerciali o a sistemare gli archivi
" e così è ufficiale. Bello l'anello" mi dice Pamela con le sue labbra a canotti e la sua scollatura che pare un canestro da basket
" già si. Scusa ma ho da fare"
" dai su racconta come te lo ha chiesto. Voglio sapere perché ha deciso di impegnarsi con te invece che con me" mi dice con tono acido e provocatorio
" evidentemente sei solo sopravvalutata. Ti credi chissà chi ma alla fine non sei nessuno" le dico guardandola negli occhi con un sorriso
" ma sentiti quando parli!!" e rossa in viso va nella sala ristoro a bersi un non so ché di dimagrante

"ufficio del signor Harris"
" sorellina sono io"
" oh ciao dimmi tutto. Il mio nipotino come sta?"
" bene bene è all'asilo. Ascolta non so se riesco a venire alla cena di prova. Devo portare priscilla a Chicago dai suoi, gli mancano i genitori"
"tranquillo davvero ci vediamo poi al matrimonio" gli dico cercando di non far trasparire la mia tristezza, se c'è una cosa che non so fare è nascondere le mie emozioni
" senti oggi nel pomeriggio sono in zona. Ti va un aperitivo?"
" va bene. Finisco per le cinque. Mi passi a prendere?"
" ma certo. Mandami l'indirizzo e ci vediamo li. A dopo pulce"
"a dopo zecca"

" ecco a voi due cioccolate e due torte al cioccolato fondente. Se serve altro non esitate a chiedere"
" grazie Serena"
" ti sei ambientata in fretta vedo"
" Serena è una cameriera davvero simpatica la conosco da quando lavoro qui. A volte usciamo anche nel tempo libero" gli dico mettendo un pezzo di torta sulla forchetta e poco prima di poterla gustare ecco le sue domande
" sei incinta?" mi chiede teso
" no assolutamente"
" sei sicura del passo che stai per compiere?"
" Sisi sicurissima" gli dico mangiando
" sul serio Victoria. So di non esser stato un bravo fratello da quando sono morti mamma e papà e da quando ti eri messa con quel verme"
" non sono mai stata una sorella facile da gestire. Mamma e papà se ne sono andati nel momento peggiore, tu hai dovuto rimandare gli studi di medicina per me. Io poi sono andata via pensando che fosse la persona giusta, con cui potermi creare un futuro. Da una parte è stata meglio la verità che sposarmi lo stesso "
" se lo becco un gancio destro non glielo leva nessuno. Ma con lui, con Ryan? "
" sono felice te lho già detto... È quello giusto ne sono innamorata"
" questo è per te" mi porge un diadema con delle pietre rosse
" cos'è?" dico guardandolo
" è il regalo da parte mia e di mia moglie. Serve qualcosa di nuovo quel giorno"
" oddio è bellissimo... Grazie mille davvero. Ora manca qualcosa di vecchio e prestato, qualcosa di blu e sono apposto"
" ci ho già pensato... Era di mamma"
" era la sua collana di perle... Non so se posso" gli dico quasi piangendo dall'emozione
" certo che si... Beh per il blu non ci ho pensato, la giarrettiera è una cosa estremamente personale"
" penso che la prenda Vivian. Ha insistito per regalarmi il velo e le scarpe"
" hai trovato una bellissima famiglia che ti vuole bene"
" già sono davvero stupendi... Aspetta mi suona il telefono"

"sposina ciao" è Vivian tutta felice
" ciao dimmi tutto"
" ti aspetto a casa tua tra mezz'ora devo aiutarti col trasloco"
" oh cavolo me ne ero dimenticata"
" per questo esisto io. Ti aspetto!"

" scusa ma devo andare... Salutami tutti mi raccomando ci vediamo sabato prossimo"
" vai vai..." così corro verso la macchina quando mi ricordo di aver lasciato le chiavi sul tavolino del bar
" cercavi queste?" mi dice Serena facendole ciondolare
" scusami non ci sto con la testa ultimamente... Scappo ci sentiamo"
Arrivo giusto in tempo davanti alla porta di casa, saliamo e imballiamo tutto, la mia nuova casa mi aspetta

Angolo autrice

Buona serata a tutti ♥️♥️
Sunshine

Assuefatta da teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora