Capitolo 5

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Stamattina quando mi sono svegliata avevo più occhiaie del solito, a causa dell'incubo che mi ha tenuto inquieta per tutta la notte.

Quando arrivo a scuola Lyla mi raggiunge subito e ci incamminiamo verso gli armadietti.  «Cavolo Isabelle! Hai una faccia che fa spavento! Hai dormito stanotte?» la guardo storto.

«Grazie del complimento, comunque buongiorno Isabelle, come stai? Bene tu? Dove sono finiti saluti la mattina?» si mette a ridere. «Wow, ci siamo svegliati dalla parte storta del letto stamattina eh?» gli lancio un'altra occhiataccia.
«Già quindi vedi di non farmi innervosire.» la spintono scherzosamente.

Mentre chiudo l'armadietto ecco che appare Jenna la miss sonoperfettaebellissimamentretuseiunanullità Right, che mi squadra da capo a piedi.             

«Caspita Isabelle sempre più bella eh!» ride con le sue amiche, anzi le sue serve.
«Jenna sempre più simpatica e intelligente vedo!» smette di ridere, mi lancia un ultima occhiataccia e se ne va con le due oche al seguito.

«Questa giornata è iniziata proprio male!» Lyla mi prende a braccetto.
«Beh vedila dal lato positivo, non hai ancora incontrato Brandon.»

Dato che la sfiga mi ama, eccolo che appare in tutto il suo splendore e la sua stronzaggine. Indossa una semplice maglietta bianca, che lascia intravvedere i muscoli e i tatuaggi, dei semplici jeans neri e cammina nella mia direzione seguito da alcuni ragazzi.

Mentre passa le ragazze cercano di mettersi in mostra per farsi notare, ma lui sembra nemmeno notarle e mi guarda dritto negli occhi.

«Buongiorno ragazze, wow Isabelle devo proprio dire che oggi sei meglio del solito!» scoppia a ridere con gli altri idioti.                      «Che originalità! Sai ha detto la stessa cosa la miss perfettina due minuti fa, sei un po' in ritardo! E poi non mi interessa la tua opinione.» inizio ad incamminarmi verso la classe con Lyla.

«Ah e un ultima cosa!» si volta verso di me.
«E' inutile che indossi un orologio, se il tuo ritardo è mentale!» e accenno con la testa l'orologio nero che porta al polso, scoppiano tutti in un OH comune.

«Cavolo questa si che bruciava!» dice un ragazzo moro credo della squadra di football, dando una pacca sulla spalla all'idiota.

Faccio ciao, ciao con la mano, un sorrisetto di sfida e me ne vado. Così impari sbruffone!

Quando sento la campanella del pranzo suonare scatto come un fulmine, insieme a Lyla in mensa e dopo aver preso da mangiare ci sediamo al solito tavolo.

«Stranamente il polpettone oggi è buono.» lo assaggio.
«Già.» a interrompere la nostra conversazione molto interessante sul cibo di oggi è Jason, con il suo bel sorriso e i capelli biondi in ordine. «Ciao ragazze, vi dispiace se mi siedo qui con voi?» io e Lyla ci guardiamo perplesse.
«Okay, nessun problema.» si siede e incomincia a mangiare, mentre noi siamo un po' imbarazzate.

Certo Jason è simpatico e frequenta il nostro corso di spagnolo, anche se ha un anno in più, però non lo conosciamo così tanto.                    

Ad interrompere il mio dialogo interiore è proprio lui.
«Ragazze  vi andrebbe di venire a vedere gli allenamenti di basket oggi pomeriggio?» chiede ad entrambe, ma guarda soprattutto me, con quegli occhi azzurro ghiaccio che mettono in soggezione.

«Okay.» rispondiamo in coro, a me va bene tutto pur di non rimanere a casa da sola a tormentarmi con mille pensieri, o peggio con mio padre.              
«Grande!» dice tutto sorridente, riprende a mangiare e io e Lyla facciamo lo stesso.

Quando sto per addentare una mela, la mora mi da una gomitata e mi sussurra all'orecchio.
«Perché Brandon ti sta fissando?» mi volto e noto che effettivamente mi sta guardando dal tavolo vicino, mi affretto a distogliere lo sguardo.

THE DARKNESS (CARTACEO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora