Capitolo 14

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Mi giro e rigiro nel letto senza trovare una posizione comoda, sbatto contro qualcosa di duro ma non riesco a capire cos'è finché non apro gli occhi.

Quando lo faccio mi trovo davanti un ammasso di muscoli e un esemplare di Brandon che dorme, presa dalla sorpresa indietreggio e cado sul pavimento.

«Cazzo!» mi massaggio il sedere, ancora sul pavimento.
«Hey ragazzina strano modo di alzarsi!» solo ora mi accorgo di non essere in camera mia e di indossare solo una maglietta sopra l'intimo che mi copre fino a metà coscia.

Arrossisco e mi alzo in piedi, lasciando vagare lo sguardo per la stanza.

È grande, le pareti sono nere, con poche mensole e foto appese, il letto dove ho dormito ha anch'esso le lenzuola nere e l'angelo nero che c'è sopra mi guarda divertito.

Inizio a ricordare i dettagli della serata, ma non capisco come lui sia finito di qui, se dormiva nella stanza degli ospiti.
«Perché sei di qua?» domando sedendomi e solo adesso noto che è senza maglietta, ma ha solo dei pantaloncini addosso, arrossisco per l'ennesima volta e abbasso lo sguardo, giocherellando con un filo delle lenzuola.

«Stanotte hai iniziato a urlare, stavi facendo un incubo e mi sono messo qui con te per tranquillizzarti. Poi ti sei aggrappata a me come una sanguisuga e non sono riuscito a tornare di la.» si diverte a mettermi a disagio, che stronzo!
«Oh okay.» mette due dita sotto al mio mento costringendomi a guardarlo negli occhi.

Ed ecco che quella sensazione strana si fa spazio dentro di me. I suoi occhi sono così belli! Sono di un blu più intenso delle acque dell'oceano e sembra che ti vogliano risucchiare dentro di loro!

«Urlavi un nome.» riesco subito a capire a cosa si riferisce, ogni notte faccio lo stesso incubo ormai da mesi.
«Daisy.» mormoro con voce strozzata e lui annuisce. Non so perché decido di raccontargli tutta la storia, sento che mi posso fidare.
«E' successo qualche mese fa...»

FLASHBACK

«Daisy ti ho detto che stasera non posso venire alla festa! Lo sai che preferirei venire a divertirmi piuttosto di stare a casa con mio padre, che viene a farci visita!» la sento sbuffare dall'altro lato del telefono.

«Va bene se proprio non puoi, chiederò a Jack.» ormai è qualche settimana che si frequenta con questo ragazzo, ma non mi piace per niente! Girano brutte voci su di lui e ho paura per la mia migliore amica.

«Non puoi chiedere a Ryan?» preferirei che andasse con lui.
«No, sai che ha detto che sarebbe andato con una del suo corso di spagnolo!» mi mordo un unghia nervosa.

«Okay ma stai attenta, per qualsiasi cosa chiamami!» sono certa che abbia alzato gli occhi al cielo con le mie raccomandazioni.
«Va bene mamma. Ciao!» rido.
«Ciao figlia!» dopo cena, verso le undici decido di mettermi a letto a leggere un libro e dopo poco mi addormento.

Sento il telefono squillare, allungo una mano sul comodino e senza guardare chi è rispondo. «Isabelle per favore vienimi a prendere.» sento Daisy singhiozzare.
«Cos'è successo?» domando con la voce ancora impastata dal sonno, mentre accendo la luce e guardo l'ora: le 2.20 del mattino.

«Io sono andata alla festa con Jack e lui ha provato... ha provato...» la sento singhiozzare, ma ho già capito! Quel verme!
«Okay dove sei? Ti vengo a prendere!» mi infilo qualcosa a caso velocemente e afferro le chiavi della macchina, salendo in auto.

«Sono fuori dalla villa.»metto in moto e parto di corsa.
«Arrivo rimani li!» attacco e mi concentro sulla guida. Lo sapevo che non doveva andarci! Avrei dovuto insistere di più per farla rimanere a casa! Oppure sarei dovuta andare di nascosto e tenerla d'occhio!

THE DARKNESS (CARTACEO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora