Luke mi guardò come per cercare una risposta nel mio volto, ma la mia mente non era in grado di pensare assolutamente a nulla in quel preciso momento. Mi girava la testa e sentivo le gambe cedermi dalla debolezza, volevo solamente non essere lì. Ero stanca di fingere, di mentire e di nascondermi dal mondo intero. Stavo prendendo tutti in giro, compresa me stessa, vivendo l'apparente vita di qualcun altro. Mi sentivo una truffatrice. Ero talmente scombussolata da quello che era avvenuto con Luke pochi minuti prima che quella situazione mi colse completamente alla sprovvista lasciandomi impietrita. Cercai di pensare alla cosa giusta da fare, più precisamente a come avrebbe agito mio padre al posto mio, così presi coraggio e decisi di affrontare una volta per tutte Jack. Alla fine dei conti cosa avrebbe potuto fare? Ero già abbastanza nei guai fino al collo, come potevano peggiorare le cose ulteriormente? La vita va vissuta, non pensata. Aprii di scatto la porta non curante della presenza di Luke e sfidai intrepida lo sguardo di Jack che trovai davanti alla punta del mio naso.
« Cosa vuoi? » gli chiesi freddamente. Lui mi squadrò dalla testa ai piedi totalmente sconvolto e poi guardò Luke, a giudicare dalla sua espressione ci mise pochi secondi a ricomporre tutti i pezzi del puzzle e fare chiarezza su quella nostra strana e bizzarra situazione. Dal suo sguardo riuscii a capire che aveva capito che in realtà il temerario Emmet era una ragazza.
« Perché? » fu l'unica cosa che riuscì a domandarci e, effettivamente, mettendomi nei suoi panni avrei agito nello stesso identico modo. Ero pronta a rispondergli con risolutezza e decisione, ma Luke scattò in piedi mettendosi davanti a me in modo protettivo. Aveva un'aria alquanto tenebrosa che mi fece venire i brividi.
« E' una lunga storia, Jack. Cerca solamente di fidarti di me e promettimi di non dire nulla a nessuno. »
« Luke, stai scherzando?! Che cazzo ci fa questa sgualdrina nel campus?!» sbottò Jack.
«Devi fidarti di me.» si guardarono seriamente, i loro volti non facevano intravedere alcun tipo di emozione o pensiero, ma riuscivo a percepire che tra di loro si era instaurato un legame di amicizia profondo e sincero che probabilmente durava da differenti anni. L'aria era tesa ed io mi sentivo leggermente di troppo, anche se effettivamente il problema reale ero solamente io. Strano, vero?
«Voi siete matti! » sbraitò Jack ad un tratto «Va bene, ma se finite nella merda io non voglio c'entrare niente. State giocando con il fuoco. » Luke gli rispose con un cenno comprensivo e, conseguentemente, Jack se ne andò lasciandoci nuovamente soli in un silenzio imbarazzante.
Non potei credere alle mie orecchie. Come diavolo aveva fatto? Guardai Luke incredula il quale mi sorrise facendomi l'occhiolino, ma girai immediatamente lo sguardo. Perché mi faceva sentire così impotente? Era evidente che si divertisse a stuzzicarmi, ma non erano normali le mie fitte allo stomaco. Probabilmente tutta questa vita mi stava facendo diventare pazza, a meno che non lo fossi già.« Non c'è di che, signorina. » disse Luke divertito improvvisamente « Ma riprendiamo dove eravamo rimasti. » si avvicinò a me lasciando solo un dito di distanza tra i nostri volti, lo guardai intimidita da quegli occhi così profondi e lui tentò di avvicinare sempre di più le sue labbra alle mie, ma lo allontanai bruscamente spingendolo sul ventre. Luke si morse il labbro e mi guardò allietato.
« Scusami, ma ho altri piani per la giornata di oggi. » dissi.
« Tipo? »
« Isaac. » gli feci un sorriso a trentadue denti sapendo di aver toccato un tasto dolente e lui mi fulminò guardandomi uscire dalla stanza dopo essermi vestita da Emmet.
Non so per quale assurdo motivo, ma l'unica persona che volevo vedere e con cui volevo parlare in quel momento era solo Isaac. Oppure era solo un pretesto per allontanarmi da Luke? Mi sentivo una poco di buono, il tipo di ragazza che sfrutta le persone e le fa stare solamente male, nonostante io non volessi ferire nessuno. Eppure perché avevo questo terribile nodo alla gola che mi tormentava?
Finalmente lo vidi da lontano e il mio cuore si riempì di gioia. Isaac. Ripensai al modo in cui mi aveva trattato la sera della festa e a tutte le parole tenere che mi aveva dedicato, mi avviai verso di lui con passo deciso ed elettrizzato, ma tutta la mia allegria svanì improvvisamente alla vista dell'ultima cosa che mi sarei aspettata. Isaac era con una ragazza con i capelli biondo cenere. Ed improvvisamente la bació. Mi sentii un'allocca ad essermi fidata di lui e provai pena per la sua nuova ed attraente preda. Schifo totale. Sentivo gli occhi pizzicarmi, così abbassai lo sguardo dalla vergogna e mi diressi verso la parte opposta rispetto dove stavano loro. Volevo solamente stare da sola per un po', ma non c'era nessun luogo in cui io potessi recarmi. Camminai tutto il tempo senza una meta precisa, senza voltarmi indietro, tentando di allontanarmi dai miei demoni, ma sembravano non volermi lasciare in pace.
Non avrei mai dovuto abbassare la guardia, non avrei dovuto permettergli di solcare il mio muro. Avevo agito in modo stupido e meritavo di assumermi tutte le conseguenze per questo. Mi ero fidata di lui convincendomi che forse al mondo esistessero ancora persone per cui ne valesse davvero la pena. Che ingenua. Era tutta colpa mia.
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Rebellious
RomanceEmilie Tremblay, dopo la morte di suo padre, decide di riniziare la sua vita da zero trasferendosi in un campus in Arizona, lasciandosi in tal modo alle spalle tutto il suo passato. Si troverà costretta a frequentare un dormitorio maschile che la me...