Erano dieci giorni che io e Luke non ci rivolgevamo la minima parola, io probabilmente troppo testarda, lui troppo orgoglioso.
Durante le lezioni ognuno dei due se ne stava per i fatti suoi, a volte capitava che i nostri sguardi si incrociassero casualmente e ci fissavamo per qualche secondo, poi riprendevamo a fare quello che stavamo facendo come se non fosse successo nulla. Anche se entrambi sapevamo che non era cosí.
Ogni tanto qualcuno del suo gruppo veniva a parlarmi e mi chiedeva se fosse tutto a posto, tranne Jack. Lui continuava a perforarmi con lo sguardo da lontano e se avesse potuto avrebbe volentieri rivelato davanti a tutti chi fossi realmente e avrebbe alquanto goduto a vedermi sprofondare nell'abisso totale, ma gli bastava vedermi in quelle pietose condizioni per sentirsi leggermente meglio: ero completamente sola. Non avevo idea del motivo per cui ce l'avesse così a morte con me, non che me ne importasse più di tanto alla fine dei conti.
Ogni sera Luke tornava in stanza tardi, quasi verso le tre di mattina, non si curava di me, era come se non esistessi più per lui ed io iniziai ad abituarmi a quella situazione. Pensavo che fosse la cosa migliore per entrambi: fare finta di non essersi mai conosciuti e vivere la nostra vita. Sempre che potesse essere definito vivere quello.Quel pomeriggio incontrai Isaac e cercai di evitarlo come avevo fatto negli ultimi giorni, ma lui si accorse della mia presenza e mi venne a parlare. Bella faccia tosta, non trovate?
« Era da un po' che non ti vedevo in giro. » disse cercando di baciarmi la fronte invano.
« Sono stata molto occupata negli ultimi giorni. » tagliai corto.
« Tutto bene? Sembri piú fredda del solito. »
« Certamente e tu come stai? Ma soprattutto, come sta la tua ragazza? » gli domandai scandendo ogni singola parola con un sorriso da vipera. Lui mi guardò leggermente scombussolato, evidentemente l'avevo preso alla sprovvista dato che ci mise un po' ad elaborare una risposta, poi cercò di ricomporsi ed assunse l'espressione più seria possibile.
« Non é come credi. »
« Non ti preoccupare. Capisco che debba essere abbastanza difficile tenere sotto controllo gli ormoni in un collegio unicamente maschile, a proposito come hai fatto a conoscerla? Alla stessa festa in cui ci hai provato con me? Come sei intraprendente. »
« Ti ho detto... » sollevai la mano per interrompere tutte le sue obiezioni.
« Non mi importa, Isaac. Davvero. » sorrisi « Mi dispiace solamente a vederti costretto a tale squallore. Ti auguro che sia quella giusta. » non volevo che vedesse che mi aveva ferita, non volevo che provasse pena per me.
« Era la mia ex. » confessò improvvisamente lasciandomi un toppo in gola. Non era possibile. Stentavo a credere alle mie orecchie, eppure non poteva essere altrimenti. Quel bastardo si era preso gioco di me nella maniera più schifosa, vile e meschine di tutte.
« Quando vi siete lasciati? » domandai con la voce rotta , esternando quel pensiero che mi venne alla mente come un fulmine. Il suo petto si gonfiò lentamente e si riabbassò.
« Prima dell'inizio scolastico. » rispose con un filo di voce « Quando ci hai visti mi aveva chiesto di darle una seconda possibilità, ma non ha funzionato. » sollevò la testa e mi fissò dolcemente per qualche istante. Mi guardai intorno imbarazzata e notai Luke da lontano, ma si girò all'istante dalla parte opposta. « Emilie? Tutto bene? » mi domandò Isaac facendomi tornare in contatto con la realtà.
« Sì. » risposi mentendo. La verità era che non stavo bene e non riuscivo più a tenermi tutto dentro, volevo solamente andare il prima possibile ad annegare i miei dispiaceri altrove
« Ora devo andare, ci vediamo in giro.» alzai la mano in gesto di saluto, percepii il suo sguardo fisso su di me fino al momento in cui non scomparii tra la folla di studenti precipitosi ed euforici.Quella sera tornai nel dormitorio più tardi del solito, circa dopo mezzanotte. Non avevo cenato e non sentivo il bisogno di nutrirmi, avevo passato tutta la sera a camminare sperando di potere scappare il più lontano possibile dai miei pensieri, ma ovviamente tutti i miei tentativi furono invani. Quando infilai le chiavi nella serratura della nostra stanza ero completamente ignara di quello che avrei scoperto pochi secondi dopo, qualcosa che probabilmente mi avrebbe totalmente scombussolato. Luke era steso sul letto, ma non era da solo, anzi si trovava in compagnia della tipica ragazza che avrebbe fatto girare la testa a qualsiasi ragazzo: una bionda con un fisico mozzafiato e due occhi azzurri come l'oceano. Entrambi erano mezzi nudi, ma nessuno dei due pareva scioccato che li avessi colti inflaganti, anzi sembrava che non gliene importasse assolutamente nulla.
« Hai intenzione di guardarci per tutta la sera? » mi domandò ironica la biondina. All'inizio fui tentata di andarmene, poi riflettendoci mi resi conto che le uniche persone che dovevano andarsene erano proprio loro.
« Questa é la mia stanza. » dissi decisa.
« Non rompere le palle. » replicò Luke acidamente. Lo guardai alzando un sopracciglio e mi avvicinai a loro due senza rifletterci.
« Ora te ne puoi anche andare. » presi per un braccio la sua nuova amichetta e l'accompagnai alla porta, nonostante le sue continue ed inutili lamentele. « E tu i tuoi sogni erotici falli da un'altra parte. » dissi rivolgendomi a Luke, al pronunciare di quelle parole lui si avvicinò bruscamente al mio viso. Aveva uno sguardo pieno di rabbia e disperazione.
« Impara a farti i cazzi tuoi. » sbraitò Luke a denti stretti. Non avevo mai notato quanto fosse incredibilmente bello: i suoi occhi grigi penetranti, gli zigomi scolpiti ai lati di un naso lungo e dritto, per non parlare della sua bocca perfidamente seducente su cui avrei voluto volentieri posare le mie labbra in quel preciso istante.
« Non so cosa mi stai combinando, Luke. » ammisi a bassa voce. Lui strabuzzò gli occhi e sperai con tutto il mio cuore che rimanesse lì accanto a me, ma non fu così.
Non mi scorderò mai come mi guardò quella volta, sembrava talmente stanco e deluso che mi fece provare una profonda fitta allo stomaco. Mi fissò per qualche interminabile secondo in quel modo e poi si allontanò lasciandomi da sola.
Avevo rovinato tutto.
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Rebellious
RomanceEmilie Tremblay, dopo la morte di suo padre, decide di riniziare la sua vita da zero trasferendosi in un campus in Arizona, lasciandosi in tal modo alle spalle tutto il suo passato. Si troverà costretta a frequentare un dormitorio maschile che la me...