«Come diavolo facciamo?» sbraitò Luke appena chiuse dietro di noi la porta.
«Non ne ho la minima idea, ma troveremo una soluzione. »
« Pensi davvero che sia possibile? » rise acidamente. Mi venne istintivo avvicinarmi a lui, gli presi la testa per costringerlo a guardarmi dritto negli occhi. Mio padre lo faceva sempre quando ero bambina e avevo paura di qualcosa, riusciva sempre a tranquillizzarmi con un solo semplice gesto.
« Ce la siamo sempre cavati, ci riusciremo anche questa volta.» dissi completamente seria scandendo ogni singola parola. Lui mi guardò e cercò di credermi, anche se supposi che gli fu alquanto difficile. Ce l'avremmo davvero fatta? Oppure eravamo giunti alla fine dei giochi?
«Non ci andremo. »
«Cosa? » domandai incredula a quello che avevo appena sentito.
«Non dobbiamo stare al gioco di Jack, l'indifferenza é la migliore arma da utilizzare in questi casi. »
« E se ci scoprisse? »
«Cosa vuoi che faccia? Ci parlerò io. »
«Va bene. » bisbigliai annuendo.
« Bene, allora stasera rimarremo qui. » appena pronunciò quelle parole prese il suo cellulare e lo spense in modo da non essere rintracciato in nessun modo. Non sapevo quanto potesse essere affidabile questa sua bizzarra idea, ma decisi di fidarmi totalmente di Luke. Alla fine dei conti lui mi aveva sempre aiutato tirandomi fuori da un mare di guai.
«Non lo vedi più il biondino? » mi domandò improvvisamente.
« Chi? Isaac? »
«Sì, il principino. »
«E a te cosa interessa? » feci quella domanda senza pensarci, ma mi resi conto poco dopo che probabilmente era fuori luogo «Non lo vedo da un po'. » aggiunsi per togliermi dall'imbarazzo.
«E' un pazzo. »
« Perché? »
«Ti ho visto come lo guardavi.»
«E quindi? »
«Eri completamente presa dal suo sguardo e lui é un idiota totale se si fa scappare una come te.» mi guardò profondamente e io voltai lo sguardo dall'altra parte per l'imbarazzo. Credeva forse di sciogliermi con i soliti complimenti? Lo avrebbe dovuto ormai capire che non ero come le altre.
« Io non sono presa assolutamente da nessuno. » tagliai corto, di conseguenza mi alzai diretta verso il bagno con l'intenzione di farmi una lunga doccia bollente. In un certo senso, quello é l'unico momento dove tutti gli esseri umani si tolgono le loro maschere e possono essere loro stessi con tutte le loro fragilità e insicurezze senza avere paura di nulla.
Stavo per girare la maniglia della porta, ma Luke mi prese per il polso e avvicinò il mio corpo al suo, sempre guardandomi dritto negli occhi. Il suo viso era cosí pericolosamente vicino ed io ebbi a malapena la possibilità di respirare il suo profumo prima che le sue labbra incontrassero le mie. Quel bacio mi colse completamente alla sprovvista, ma il mio corpo si rilassò lasciandosi andare a quel momento, le sue labbra erano così morbide e la sua bocca sapeva di menta. Ero completamente infuocata. Improvvisamente la sua mano iniziò ad esplorare il mio corpo in direzione del mio seno, solamente in quel momento mi resi conto di quello che stava realmente accadendo e mi staccai bruscamente da lui.
«Cosa stai facendo?! » urlai.
«Mi sembrava che ti stesse piacendo. » disse divertito mordendosi il labbro inferiore.
« Non toccarmi mai più. » lo minacciai.
« Tanto lo so che mi vuoi. » si avvicinò nuovamente ad un palmo dal mio naso.
«Non sono una delle tue bamboline.» risposi freddamente, mi girai e mi chiusi in bagno pur non sapendo per quanto tempo ci sarei rimasta. Come avrei potuto rimanere ancora in camera con lui? Come avrei potuto anche solo reggere il suo sguardo? Ero furiosa, non solo nei suoi confronti che aveva approfittato della mia persona, ma anche con me stessa perché gli avevo dato la possibilità di farlo. Cosa diavolo mi era passato per la testa? Non mi ero mai comportata in modo così sciocco in tutta la mia vita. Mi snudai e mi infilai sotto il getto dell'acqua cercando di lavare via tutti i brutti pensieri che mi perseguitavano, mi toccai le labbra con l'immagine viva di quel bacio impressa nella mia mente. Perché lo aveva fatto? Aveva intenzione di usarmi per i suoi sfoghi sessuali? Pensai ad Isaac, a quanto fosse stato carino nei miei confronti e mi sentii uno schifo. Perché non mi ero allontanata subito quando mi aveva baciato? Perché ero stata così stupida? Non riuscivo a ragionare. Volevo solamente cancellare tutto, tornare indietro nel passato e fare le cose nel modo giusto, ma non era possibile. Dovevo trovare il coraggio di affrontare la realtà e di assumermi tutte le mie responsabilità, ad ogni azione corrisponde una sua relativa conseguenza. I problemi si risolvono solamente affrontandoli.
Uscii dalla doccia e mi vestii, pronta per parlare con Luke il quale era steso sul suo letto senza maglietta con le cuffiette nelle orecchie. Notai solo allora che aveva tatuate tre linee nere intorno al suo braccio, lui alzò lo sguardo e mi sorrise, ma io rimasi totalmente seria.
« Qualcuno si é offeso qua.» disse ridendo. Incredibile come sapesse come irritarmi nell'arco di pochi secondi. Tentai di sillabare qualcosa, ma proprio in quel momento qualcuno bussò rumorosamente alla porta.
«Aprite. Lo so che siete lì dentro. » io e Luke ci guardammo sconvolti. Gemetti e mi girai verso la porta. Mi sentivo malissimo, come in una specie di bolla. Era Jack.
STAI LEGGENDO
Rebellious
RomansEmilie Tremblay, dopo la morte di suo padre, decide di riniziare la sua vita da zero trasferendosi in un campus in Arizona, lasciandosi in tal modo alle spalle tutto il suo passato. Si troverà costretta a frequentare un dormitorio maschile che la me...