~The wedding~

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KAHLEN

Mi svegliai molto presto, e cercai con tutte le mie forze di riaddormentarmi, ma non ci riuscii. Mi costrinsi ad alzarmi, anche se avevo la sensazione di avere un macigno nel petto.

Mi lavai il viso con una spruzzata di acqua fredda e cercai di ragionare.

Kol mi aveva tipo...stalkerata? Dovevo sposare suo fratello, ma amavo lui?

Scossi la testa e mi sedetti sul letto, sperando con tutte le mie forze di poter sparire. Ma la cosa non avvenne.

Poco dopo, qualcuno bussò piano alla mia porta, ed io andai ad aprire. Rebekah.

Entrò senza nemmeno salutare e appoggiò il mio vestito e delle scarpe sul letto.

«Il matrimonio si terrà qui tra due ore. Buona fortuna». Mi abbracciò velocemente, poi si dileguò.

Erano le otto, perciò sarebbe cominciato alle dieci. Mi appoggiai la mano sulla fronte e mi diressi al bagno. I capelli necessitavano solo una spazzolata, dato che il giorno prima il parrucchiere mi aveva fatto la messa in piega, mentre poi dovevo indossare solo il vestito e truccarmi.

Mi feci una velocissima doccia calda, poi dopo essermi asciugata in tutta fretta, andai davanti allo specchio.

Dovevo sposarmi, perciò dovevo essere presentabile, no? Applicai il primer sulla pelle, correttore e fondotinta. Fissai tutto con la cipria, mi misi il mascara e poi presi una tinta labbra di un bordeaux/arancione.

E, dopo aver finito di truccarmi, mancava ancora un ora. Per sentito dire, la sposa si faceva sempre aspettare, ma non mi sembrava il mio caso.

Mi diressi verso il letto e passai una mano sul tessuto morbido del vestito. Quanto avrei desiderato mia madre al mio fianco, in quel momento. Invece non avevo nessuno.

Abbassai la zip sulla schiena e me lo infilai dalle gambe. Allungai il braccio dietro ma non riuscii a tirare su la cerniera, avevo bisogno di qualcuno.

Provai ancora ma, proprio mentre ci stavo rinunciando, qualcuno bussò, di nuovo, alla porta.

«Disturbo?», chiese la voce di Kol. Scossi la testa.

«Capiti proprio a pennello», gli risposi. «Mi aiuti con la cerniera?»

Lui richiuse la porta alle sue spalle e si avvicinò a me. Mi sfiorò il collo con i polpastrelli, poi scese per tutta la schiena, facendomi percorrere da un brivido. Prese la zip e la tirò lentamente su, facendomi sentire quasi solletico.

Piegai la testa di lato e chiusi gli occhi, mentre lui avvicinava la bocca al mio collo. Sentii il suo respiro caldo, poi un piccolo rumore sommesso. Improvvisamente, Kol, sparì. Mi guardai attorno, sconcertata, ma di Lui nessuna traccia.

Avevo pure le allucinazioni?

Scossi il capo e presi le scarpe da terra, mi sedetti sul letto e le indossai. Erano bianche, lucide, e avevano un piccolo tacco di circa 5 centimetri.

Tornai in bagno, mi spazzolai velocemente i capelli, e cominciai a passeggiare poi per la mia camera, in attesa.

Come si sarebbe tenuta la cerimonia? Sarebbe stata magica? Sarebbe durata tanto? Venni invasa da tutte queste domande, ed ebbi l'impressione di non riuscir più a respirare.

Guardai l'orologio antico appeso al muro. 9:49

Mancavano ancora undici minuti. Mi avvicinai alla finestra e guardai in basso, verso la strada. Tantissime persone stavano passando ed entrando nella villa dei Mikaelson. Streghe, licantropi, vampiri e persino umani.

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