~Two meetings~

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KAHLEN

Sono Kahlen Howard. Ho 20 anni e affronterò il mio futuro.

Queste parole mi perseguitarono per il resto della settimana. Quando ero alla villa Mikaelson, mi ero fatta un sacco di problemi e di piani per sfuggire a loro, e poi era bastato semplicemente che mia madre mi venisse a prendere.

Infondo Niklaus aveva detto che avrei avuto le mie libertà.

Feci un respiro profondo e mi alzai dal letto. Avevo dormito molto di più del solito e mia madre mi aveva concesso di non andare a scuola.

Quando la raggiunsi in cucina, la trovai messa molto male. Era dimagrita molto ed era rannicchiata sul tavolo, intenta a bere il suo caffè. Aveva una faccia molto triste.

«Mamma?», chiesi. Si girò verso di me e si passò una mano sulla fronte.

«Tesoro...», iniziò. Mi avvicinai e le posai una mano sulla spalla. «Oggi dovrai incontrare una persona», disse con una smorfia.

«Chi?» Socchiusi gli occhi e la guardai con fare sospettoso. Mi guardò dritta negli occhi.

«Marcel Gerard», disse infine. Oh merda.

Marcel non era cattivo come Niklaus, ma anche lui non aveva una bella reputazione. Inoltre ho sempre saputo che loro due sono sempre andati d'accordo, per quello Marcel aveva nominato Klaus suo erede, una mossa molto stupida.

Infondo, era immortale, non necessitava di un erede. Probabilmente aveva un piano malefico.

Eppure si fidava ciecamente dei Mikaelson. Diffidava di Kol, ma adorava tutti gli altri, quindi non riuscivo a capire.

Mia madre si alzò e mi afferrò le mani. «Non devi preoccuparti. Ci saranno Kol e Niklaus con te, e non oserà farti del male.» Oh, quella di che era una consolazione. Kol e Klaus al mio fianco.

«Ok». dissi annuendo. «Cosa sarà mai?», dissi cercando di fare una risatina sobria. Invece mi uscii una risata isterica.

«Dovrai farti trovare alle 14 di questo pomeriggio davanti alla villa dei Mikaelson», aggiunse, sempre serissima.

«Dovrò?», chiesi incerta. Abbassò lo sguardo.

«Hanno richiesto che tu vada da sola...» le tremavano le mani. Mi sentii in dovere di consolarla.

«Hey, hey, hey. È tutto ok. Non ti devi preoccupare. Hai detto anche tu che ci saranno i Mikaelson, no? Sarò al sicuro e riuscirò a cavarmela.»

Mi abbracciò e smise di tremare.

«Sei così forte figlia mia...» Le sue parole mi scaldarono il cuore. «Perché non esci a mangiare qualcosa con Brady? Potrebbe farti bene...», mi consigliò.

«E tu?», chiesi.

«Ho un appuntamento con tuo padre...», disse. Il suo volto si illuminò.

Le sorrisi a mia volta e tornai in camera.

- Hai voglia di andare a mangiare qualcosa?-
Gli scrissi.

-Ok. Ci vediamo fuori casa tua tra un'ora e mezza.-

Mi sembrò un messaggio diverso dal suo solito ma non ci badai molto.

Andai al bagno e mi preparai per la doccia. Misi a palla la canzone "There's nothing holding me back" di Shawn Mendes e aprii il getto d'acqua calda.

Nell'ultimo periodo impiegavo davvero molto tempo sotto l'acqua e ci mettevo un sacco di tempo a prepararmi.

Quando uscii dalla doccia, erano passati già trenta minuti.

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