KAHLEN
Corsi via. Era difficile cercare di fuggire con i tacchi, ma non me ne preoccupai.
Scesi le scale il più in fretta possibile mentre, il mascara, cominciava già a colarmi. Cosa significava? Ero io l'erede degli umani.
Ma dei vampiri? Il capo era Marcel Gerard, ma il suo erede?
Quando uscii nell'aria fredda, venni sopraffatta dal gelo della notte. Arrancai nel buio e per poco non inciampai. Le lacrime mi velavano gli occhi, quindi faticavo a vedere chiaramente.
Come avevano fatto i miei genitori a tenermi nascosta una cosa del genere?
Come potevano permettere una cosa del genere? Preferivo morire piuttosto che sposarmi con un Mikaelson.
«Kahlen...fermati», disse una voce apprensiva alle mie spalle. Mi girai molto lentamente. «Mi dispiace che tu sia venuta a saperlo così...»
«Tu!» Gli puntai un dito contro. «Sei un loro complice! STAI ZITTO!» Dovevo essere proprio fuori di me per parlargli un quel modo.
«Senti, lo so che è un momento difficile. Ma torniamo dentro...», disse lui.
«IO Lì NON CI TORNO», sbraitai, indicando la casa.
Non volevo.
Non potevo sposarmi con uno come lui. «Chi è?», domandai rassegnata.
«L'erede della fazione dei vampiri?» Annuii. Mi fissò. «Sei sicura di volerlo sapere?»
«Che importanza ha?», dissi scrollando le spalle. Avevo ancora gli occhi pieni di lacrime.
«Niklaus...» Oh merda. Mi lasciai cadere a terra, senza badare più a niente. Lasciai che i singhiozzi presero il sopravvento.
Kol mi si avvicinò e mi posò la mano sulla spalla nuda. Mi sottrassi alla sua presa. Non avevo le forze di dirgli di non toccarmi.
Avevo freddo, il pavimento era gelato, le lacrime non cessavano di uscire ed ero internamente distrutta.
Kol si tolse la giacca e me la mise sulla spalle. Mi afferrò per la vita e mi riportò dentro. Mi lasciai travolgere dal suo profumo e abbandonai il mio capo sul suo petto.
Mi portò di nuovo nella camera dove mi aveva lasciato nemmeno mezz'ora prima, e mi adagiò delicatamente sul letto.
«Ti ho sporcato la camicia di mascara...», sussurrai. Non avevo trovato nulla di meglio da dire.
«Non preoccuparti...», disse lui, sorridendo. Mi diede un bacio sulla fronte e fece per andarsene.
«Kol?», dissi.
Lui si girò e mi guardò. «Grazie», dissi a voce molto bassa. Mi sorrise e richiuse piano la porta.
Non appena se ne andò, crollai in un sonno molto tranquillo.
Un sonno che non avrebbe rispecchiato la mia vita futura.
***
«Non toccarmi!», dissi a mio padre quando si avvicinò. «È tutta la vita che mi raccontate i segreti più intimi della fazione. Avreste dovuto dirmi la verità!» Eravamo ancora nella villa dei Mikaelson. Avevano deciso lasciarmi li a riposare durante la notte.
«Tesoro, non potevamo dirti la verità...», mi rispose lui. Mia madre piangeva in un angolo mentre lui non sembrava nemmeno sentirsi in colpa.
«Mi state dando in sposa a Niklaus Mikaelson! E non potevate dirmi la verità?!», gridai.
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true love
FanfictionL'erede di una fazione. Una grande responsabilità. Quanto sarà disposta a perdere per salvare ciò in cui crede? L'alleanza tra vampiri e umani è indispensabile e, Kahlen, si ritroverà catapultata in un mondo a lei sconosciuto, dove non avrà nessuna...