Capitolo 2

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Elizabeth non ci credeva. Proprio non ci credeva. Cioè... ultimamente le era venuto il sospetto che Matthew la tradisse e la cosa non la faceva stare neanche così male, perché anche lei in fondo voleva lasciarlo. Ma non avrebbe mai, MAI, pensato che Susan, la sua migliore amica, l'unica che sapeva come confortarla quando aveva il ciclo o che si ricordasse quanto zucchero voleva nel caffè, sarebbe stata capace di farle una cosa simile. Non capiva perché avesse deciso di voltarle le spalle come se niente fosse.
Era a questo che pensava quel lunedì sera mentre ascoltava la musica con le cuffie con canzoni strappalacrime che le stavano strappando appunto molte lacrime. Negli ultimi due giorni non aveva parlato con nessuno nonostante le numerose chiamate di Matthew e di Susan. Ormai entrambi sapevano che lei sapeva grazie a Jason. Quel pomeriggio le aveva mandato un messaggio che diceva: Gliel'ho detto. Lei non era andata a scuola dicendo alla madre che stava male. Forse pensava che volesse saltare una verifica, ma non le aveva detto niente. Questo era il bello di avere una mamma giovane.
Il telefono le squillò in mano ed era già pronta a staccare la chiamata, quando vide che era la madre. Non rispose. Si alzò dal letto lanciando il telefono e le cuffie sul letto e scese dalla madre. La donna sapeva che se la chiamava e la figlia non rispondeva probabilmente stava ascoltando la musica, per cui Elizabeth era abituata a ricevere chiamate al telefono nonostante fossero entrambe nella stessa casa.
"Che c'è ma'?"
"Tesoro ti ricordi di Derek?" Le chiese indicandole il ragazzo che l'altro giorno era spuntato in casa sua.
"Tu? Derek? Il mezzo cugino di papà?" Chiese alla madre
"Già." Confermò il padre che entrando nella stanza le posò un bacio sulla guancia.
"Tesoro hai pianto?" Le chiese la madre spostandosi per guardarla meglio.
"No."
"Sei sicura perchè..."
"Voi sapevate che sabato sarebbe venuto qui?" Interruppe le parole della madre, per evitare che le strappasse la verità di bocca come solo Margaret Stacy Johnson era in grado di fare.
Annuirono entrambi mentre Derek sorrideva.
"Ma che caz-"
"Le parole" la riprese il padre, in tono scherzoso, altro motivo per cui era bello avere genitori giovani.
Elizabeth alzò gli occhi al cielo "Potevate dirmelo! Mi ha fatto prendere uno spavento enorme"
"Pensavamo che l'avresti riconosciuto" obiettó la madre.
"Gli ho puntato un coltello addosso! Secondo voi l'ho riconosciuto?" Sbottò Lizzie più arrabbiata del dovuto.
Sbuffò "Scusate sono nervosa" i genitori annuirono.
"Scusa se ti ho puntato un coltello addosso."
"Accetto le tue scuse." Disse Derek sorridendo.
"Quindi quanti anni hai?" Le chiese
"18" rispose lei soprappensiero.
"Hai detto che eri minorenne!"
"Perchè gli hai detto una cosa simile?" Si intromise sua madre.
"Pensavo volesse violentarmi o cose simili. Ho cercato di difendermi!"
"La mia bimba super forte!" Esclamò orgogliosamente il padre. Elizabeth alzò nuovamente gli occhi al cielo.
Il campanello suonò e mia madre corse ad aprire
"Questo deve essere Ben" Lizzie esultò dentro di sè, adorava lo zio.
Richard, il marito la seguì per accogliere il fratello.
"Adesso ti ricordi di me?" Le chiese Derek
"Si, ma non puoi biasimarmi se prima non ti avevo riconosciuto. Avrò avuto dodici o tredici anni quando ti ho visto l'ultima volta."
"Avevi una cotta per Johnny Depp. Eri insopportabile."
"Avevo appena visto I pirati dei Caraibi!" Si giustificò la ragazza arrossendo.
"Sei carina quando arrossisci"
"Vaffanculo..." Borbottò
"Di più quando dici parolacce."
Elizabeth gli lanciò uno sguardo di fuoco per poi mettersi a ridere.
"Allora dov'è la nostra fuorilegge?" Domandò lo zio Ben quando raggiunse la cucina.
Elizabeth corse ad abbracciarlo.
"Che vuoi dire Ben?" Chiese Margaret.
"Oh niente di che... l'altro giorno ho dovuto fermare la macchina di Jason. Eccesso di velocità."
La madre schioccò un'occhiataccia alla figlia.
"Dio! Non potevi farti beccare per dell'erba?" Scherzò suo padre facendola ridere. Il fratello gli schioccò un'occhiataccia.
"La prossima volta."
"Lizzie" la diretta interessata si girò per vedere chi l'avesse chiamata e trovò dietro allo zio, Matthew che la fissava con sguardo triste.
"Oh si. Era qua fuori e l'ho fatto entrare." Disse lo zio Ben
"Non c'è problema. È di famiglia" lo rassicurò la cognata, che lo accolse con calore, spingendolo verso la cucina.
"In realtà un problema c'è." Disse Elizabeth glacialmente. Tutte le teste si voltarono verso di lei, ma furono volontariamente ignorate. "Vattene" aggiunse per poi distogliere lo sguardo.
Non riusciva a credere che Matthew avesse avuto la faccia tosta di presentarsi da lei. Con quell'espressione da cane bastonato poi!
"Ti prego lasciami spiegare"
"Non c'è niente da spiegare. Sei un pezzo di merda. E Susan... Susan è una grandissima puttana. Diglielo pure se vuoi e andate a fanculo entrambi. Ora fuori da casa mia."
"Tesoro... questo non è il modo di parlare" la rimproverò la madre.
"Tu stanne fuori per cortesia"
"Lizzie, per favore..." tentò di nuovo Matthew.
"Ho detto vattene!"
Matthew però non aveva nessuna intenzione di spostarsi da lì.
"Oh Cristo! Te ne vuoi andare?"
"Fammi almeno parlare!"
Elizabeth non voleva ascoltare una sola parola che uscisse dalla sua bocca, ma pensò che se non lo avesse lasciato parlare non se ne sarebbe mai andato o per lo meno non l'avrebbe mai lasciata in pace.
"Parla" disse senza guardarlo.
"Possiamo andare di là?" Chiese sentendosi per la prima volta a disagio per il fatto che tutti stavano ascoltando.
Elizabeth non rispose. Continuò a giocherellare con il rametto della mela che aveva in mano.
"Noi andiamo in sala" disse allora la madre.
"No! Non ce n'è bisogno." Disse Elizabeth con un tono tale da non permettere obiezioni.
"Uff... D'accordo. È cominciato tutto un mese fa, la professoressa Chase ci ha assegnato un compito insieme e... noi non avevamo mai parlato davvero. Parlavamo certo quando uscivamo tutti insieme come si parla con un conoscente, ma non eravamo mai rimasti da soli per conoscerci davvero. E così una cosa tira l'altra e alla fine abbiamo cominciato a vederci ogni giorno e stavamo bene. Volevamo dirtelo. Ma non trovavamo mai ne il modo ne il momento giusto..."
"In effetti hai ragione. Non vedo come avreste potuto trovare un modo più efficace come quello di vedere chiaramente Susan che ti fa un pompino. Vi faccio i miei complimenti. Concetto afferrato in pieno. Ora te ne puoi andare." Lo interruppe Elizabeth con tono freddo.
Matthew si guardò attorno chiaramente a disagio ma non diede segno di volerla accontentare. Elizabeth stava perdendo la pazienza e sapeva che da lì a poco si sarebbe messa a starnazzare come un'aquila.
"Allora? L'hai sentita no?" Derek si alzò dalla sedia mostrandosi in tutta la sua altezza con fare minaccioso. Forse aveva bisogno che fosse un maschio a chiederlo, o forse la stazza di Derek lo intimoriva più di Lizzie. Comunque quando si intromise, Matthew fece qualche passo indietro e quando i genitori e lo zio di Elizabeth si spostarono al fianco di Derek creando una specie di muro davanti alla ragazza, non potè far altro che andarsene.
Lizzie sospirò sollevata e diede un morso alla mela.
"Perché non ci hai detto niente?" Le chiese Margaret in un sussurro.
"Uff... non lo so ma'! Magari non volevo ammettere di essere stata tradita. Non è carino dirlo."
"Vuoi che vada a picchiarlo?" Propose suo padre pizzicandole la guancia.
"Proposta allettante. Ma quello è un pappa molla... andrebbe a piangere dalla mammina."
"Prima non pensavi queste cose di lui."
"Certo che le pensavo solo che reprimevo tutto per evitare di creare problemi. Ma tranquilli d'ora in poi non lo farò più!"
"Brava bimba" il padre le scompigliò i capelli e si mise davanti ai fornelli muovendo qualche pentola.
Lizzie, che non aveva molta voglia di stare lì, essendo una facile preda per le domande insistenti della madre decise di andare in sala a guardare un po' di tv. Premette play su una vecchia puntata di Grey's Anatomy che aveva registrato e si coprì le mani e le braccia presa da un'improvvisa ondata di freddo.
Il divano si mosse di fianco a lei e quando si voltò vide Derek che si era seduto a pochi centimetri di distanza da lei.
"Grazie per prima. I miei hanno sempre adorato Matthew... beh più che altro mia madre. Perciò non penso che si sarebbero fatti avanti se non lo avessi fatto tu."
"Quando vuoi, piccola" disse con una punta di malizia.
"Avevo una cotta per te." Disse poi Lizzie, senza pensare minimamente alle parole che le stavano uscendo di bocca.
"Prego?"
"La cotta per Johnny Depp era una specie di copertura. Tipo quando mi chiedevano a cosa stavo pensando potevo dire che pensavo a lui, ma in realtà pensavo a quanto fossi carino e cose simili."
"Oh. Beh sono un tipo affascinante"
"E incredibilmente modesto" aggiunse Lizzie con un sorriso.
"Fin troppo modesto direi..."
"Beh puoi sempre vantarti per rimediare"
"Oh d'accordo. Sono bellissimo, simpaticissimo, bellissimo, intelligentissimo, bellissimo."
"Sai trovo che sia stupendo il fatto che tu abbia solo sottolineato le tue qualità che riguardano la parte interiore di te."
"Te l'ho detto! Sono molto modesto."
"Mmh"
"Cosa stiamo guardando?"
Elizabeth fissò qualche secondo Derek cercando di stabilire se la domanda fosse seria o meno.
"Stai scherzando?"
Derek alzò le spalle.
"È Grey's Anatomy! Perfino uno che vive fuori dal mondo, estraniato dalla tecnologia sa cos'è!"
"Ooh! Beh io no."
"Dio!"
"Lo guarderò." Affermò annuendo con forza "guarderò la prima stagione e ti dirò cosa ne penso."
"No. Guarderai tutte le stagioni e poi mi dirai cosa ne pensi."
Derek sorrise esasperato. "Affare fatto" disse porgendo la mano a Elizabeth, che prontamente la strinse. "Quante stagioni sono?" "Per ora sono quattordici!" Esclamò Lizzie con un ghigno beffardo. Derek la fissò sbalordito, come se lei gli avesse appena detto che il suo gatto era morto annegato nel deserto.
"Questo non è umanamente possibile! Come faccio a guardare tutte quelle stagioni?"
Derek prese il telefonino per cercare qualche informazione sulla serie. "Ci sono 24 puntate per stagione! E durano 40 minuti!" "Oh tranquillo, ti prenderà vedrai."
Lizzie felice di avere qualcosa a cui pensare che non fosse il suo ex e Susan, rise di cuore all'espressione afflitta di Derek, che la pregò di revocare il patto per tutta la serata.

"Allora mi devi premiare." Disse il ragazzo quando venne accompagnato alla porta.
"Che vuoi dire?" gli chiese
"Beh... se vuoi che veda tutte le stagione mi devi dare qualcosa in cambio, altrimenti non sarò motivato."
"Ti sei offerto tu di guardarlo" gli fece notare Lizzie.
"E' vero, ma io mi sono proposto solo per la prima. Tu hai detto di guardarle tutte."
Purtroppo il discorso di Derek non faceva una piega.
"D'accordo e cosa vorresti in cambio?" chiese Elizabeth con le braccia incrociate davanti al petto.
"Non lo so..."
"Allora pensaci e poi fammi sapere." disse Lizzie voltandosi per tornare indietro.
Una mano, però, le prese il braccio spingendola indietro. Guardò Derek che con una lentezza estenuante le si avvicinò provocandole brividi lungo tutto il corpo e le lasciò un bacio sulla guancia.
"Ci vediamo, piccola" le sussurrò all'orecchio.
Lizzie aveva sempre odiato i nomignoli, eppure da quelle labbra perfette le risultavano stupendi.

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