"Bene! Sei pronto... hai bisogno di qualcos'altro?"
"No mamma, sto bene. Possiamo tornare a casa adesso?"
Jason era impaziente di uscire dall'ospedale, ci era rimasto una settimana dopo il risveglio, e Lizzie vedeva quanto avesse voglia di respirare aria fresca.
"Sicuro? Forse dovremmo prendere la sedia..."
"Lily, tesoro, Jason si regge in piedi benissimo! Lascialo stare."
"Pfft, lascialo stare dice lui. È quasi morto, il mio bambino..."
"Mamma sto bene!" Esclamò Jason esasperato.
"Già Lily. Ha costretto me e Aiden a fargli tutti i compiti mentre lui si metteva in pari con le serie tv... Direi che una tale stronzaggine è un chiaro segno della sua guarigione." Rise Lizzie porgendo un braccio all'amico per aiutarlo a camminare.
"Ma smettila... non mi hai neanche permesso di pretendere una A da Derek."
"Volevi che te la regalasse!" Protestò Elizabeth con un ghigno.
"Certo, certo... avevi solo paura che la mia media superasse la tua."
"Se lo dici tu..."
"Lo dico io." Affermò Jason con sicurezza ostentata. Quel breve battibecco aveva raggiunto lo scopo desiderato. Lily aveva riso, e sebbene fosse ancora, giustamente, preoccupata per il figlio, sembrava propensa a pensare che potesse uscire dall'ospedale senza correre pericoli.
Il fatto che tutti i medici che lo avevano curato, lo avessero dimesso con grandi sorrisi e la certezza che stesse alla grande, non aveva tranquillizzato Lily. Ma in fondo aveva da poco visto il figlio stravolto, da un incidente mortale, e aveva avuto la consapevolezza per settimane che non lo avrebbe mai più rivisto sveglio. Era logico che non riuscisse a pensare razionalmente, e per questo Lizzie e Jason cercavano di prenderla in giro il meno possibile, o almeno, lo facevano quando lei non c'era.
L'infermiera Collins, una donna sulla trentina con la pelle scurissima e un sorriso smagliante che spiccava sul volto come fosse un faro acceso, li stava aspettando fuori alla camera, per scortarli alla macchina.
Aveva preso in simpatia i Miller e i Johnson. Anche se più di tutti aveva ammirato Aiden.
Lizzie la trovava bellissima e molto divertente, ma qualche giorno prima, mentre la donna osservava Aiden attraverso il vetro, si era ritrovata a pensare che fosse felice che le volte in cui Derek la accompagnava da Jason, lei non ci fosse quasi mai stata. Per quel che ne sapeva si erano incontrati solo un paio di volte, e aveva constatato con soddisfazione che Derek non l'aveva degnata di uno sguardo, e che l'attenzione era riservata tutta alla sua alunna preferita.
Anche Jason trovava la Collins estremamente simpatica, per il fatto che sapeva che in qualsiasi caso lei non era affatto il tipo di Aiden.
Al contrario amava quando le donne sbavavano dietro al suo ragazzo per poi trovarli a sbaciucchiarsi, era ciò che lo aveva divertito di più durante quei giorni in ospedale.
Ed era durato tutto fino al giorno prima.
Quando Lizzie era uscita di corsa da scuola e si era fiondata all'ospedale, aveva trovato Jason che bisbigliava urlando insulti a Aiden. La sfuriata derivava dal fatto che uno specializzando del secondo anno con i capelli rossi e gli occhi verdi e un'aria molto irlandese ci aveva provato spudoratamente con Aiden per tutto il giorno, persino davanti a Jason.
Lizzie aveva riso sguaiatamente quando sentì Jason urlare a Aiden:
"Sei uno stronzo!"
"Che ho fatto?" Gli aveva chiesto il ragazzo nella confusione totale.
"Sei il ragazzo perfetto! Perché cazzo devi essere così figo? Eh? Vattene via! Bastardo senza cuore!"
"Jason stai scherzando?"
"NO! Non ti azzardare a tornare in ospedale chiaro?"
Aiden era corso via furibondo, Elizabeth era entrata con le lacrime agli occhi.
"Ma l'hai visto? Io davvero non ci credo! E come mi guardava poi? Come se fossi io lo stronzo!" Si era lamentato Jason, stringendo le braccia al petto.
"Uno stronzo lo sei." Gli aveva detto Lizzie ricominciando a ridere."D'accordo, Jaz!" Mormorò Lizzie mentre con la testa faceva un cenno di saluto all'infermiera "Andiamo, dai..."
"Aspetta aspetta" rispose Jason guardandosi attorno.
"Mamma, papà iniziate ad andare, io devo andare al bagno." I genitori del ragazzo corrugarono la fronte.
"Jaz vengo con te" propose Andrew ."No papà, mi accompagna, Liz"
Andrew spostò a disagio il peso da un piede all'altro.
"Jason, capisco che Lizzie sia la tua migliore amica, ma non credi sarebbe meglio che..."
"Papà! Non deve entrare e guardarmi mentre la faccio! Sono in grado di soddisfare i miei bisogni primari, anche da solo!"
Andrew e Lily sbuffarono, chiaramente in disaccordo, ma presero la borsa che reggeva Lizzie sulla spalla destra e in silenzio andarono verso l'uscita.
"Non devi fare niente..." disse Elizabeth.
"Voglio trovare quello stronzo!"
"Non pensi che stai esagerando?"
"La mia è rabbia repressa"
"Si Jaz, ma c'è un altro modo per buttarla fuori" gli fece notare Lizzie con uno sguardo malizioso.
"Cioè? Non ho intenzione di mettermi a fare boxe, sai che non sopporto il dolore!" borbottò ingenuamente Jason.
"Non intendevo boxe, Jaz"
"Ah, e allora cosa... Aah. Si beh in effetti non è una cattiva idea."
"Immagino che tutto il tuo astio derivi dall'astinenza da sesso."
"Si! E' ovvio. E l'altro ieri, quel bastardo irlandese, ci ha interrotti mentre stavamo per... hai capito"
"Non è detto che sia irlandese"
"Si vabbe. Non me ne frega un cazzo"
Elizabeth rise di cuore tirandolo dolcemente verso la porta d'uscita.
"Sei una stronza anche tu, Liz! Con le tue chiacchiere mi hai fatto dimenticare che volevo andare a spaccargli la faccia, a quello..."
"...Stronzo! Si Jaz è chiaro! Non preferisci andare a casa e trovarti davanti al culo perfettamente sodo di Aiden?"
"Tu corrompi il mio animo puro!"
"Di puro non hai neanche il nome di battesimo"
"Non era divertente questa..."
"Si beh, non posso essere sempre io quella simpatica!"
"Ah perchè di solito lo sei?"
"Fottiti!"
"Ci puoi scommettere."
"Ma come fate voi due a essere così amici?" erano arrivati alla macchina e Lizzie aveva appena aiutato Jason a sedersi dietro, in realtà non aveva bisogno di tutte quelle attenzioni, ma era Jason, e gli piaceva farsi coccolare.
Lily li guardava divertita mentre parlava col marito. "Davvero non fanno altro che litigare."
"Infatti non siamo amici. Io lo odio."
"Guarda che la cosa è reciproca eh puttanella."
"Da che puplito."
"Andrai all'inferno Johnson."
"Io almeno starò ai piani alti, Miller. Cercherò di venirti a trovare qualche volta, magari ti porto una mela."
"E come pensi di trovare una mela?"
"Semplice. Corromperò Satana con del sesso."
"Diventerai Satana tu stessa."
"Fantastico! Allora farò in modo di decidere io stessa la tua pena infinita."
"Ah si? E quale sarebbe sentiamo?"
"Anche questa è semplice. Ti costringerò a guardare in silenzio i ragazzi più attraenti provarci con Aiden e il suo culo sodo."
"Troia" Borbottò Jason facendo ridere tutti nell'abitacolo.
STAI LEGGENDO
Crazy in love
Fiksi PenggemarEsistono due tipi di tragedie nella vita. Una è perdere ciò che più si desidera, l'altra è ottenerlo. Quest'ultima è la peggiore, la vera tragedia. George Bernard Shaw