Capitolo 3

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Elizabeth era dell'idea che Jason, per quanto potesse essere arrabbiato con Susan, non doveva smettere di parlarle, perchè il torto non lo aveva subito lui. Tuttavia lui era di un altra opinione, e aveva deciso che Susan non si meritava la sua amicizia.
Nonostante le avesse fatto male sapere ciò che lei e Matthew avevano fatto le dispiaceva per la sua migliore amica, e per il fatto che avesse perso anche Jason per lo stesso motivo.
"Sei praticamente una sorella per me Liz, non sarò amico di una persona che ti ha fatto così male" diceva Jason con un tono che non ammetteva repliche.
"D'accordo..." Elizabeth era costretta a evitare quella discussione se non voleva che il suo amico esplodesse.
"Bene!" Jason prese un libro dallo zaino "dobbiamo studiare biologia. Il test è domani e io non so niente!" Esclamò.
Per fortuna Elizabeth era piuttosto brava nelle materie scientifiche e biologia le era sempre piaciuta. Non aveva bisogno di studiare perche la spiegazione ascoltata in classe le era bastata, però le fu utile spiegare ogni argomento al suo migliore amico, come ripasso.
"Ho nozioni che mi escono anche dal buco del culo!" Mormorò Jason esausto, mentre scendevano gli ultimi scalini.
"Buono a sapersi!" Richard Johnson raggiunse i ragazzi sul fondo della scalinata sorridendo.
"Scusa Rick!"
"Tranquillo. Sono convinto che tuo padre sia felice che non sprechi la tua vita parlando in modo educato." Rise il padre di Lizzie.
"Non sai quanto"
"Puoi rimanere a cena?"
Raramente i genitori di Elizabeth non chiedevano ai suoi migliori amici di fermarsi a mangiare e altrettanto raramente questi rifiutavano.
I Johnson e i Milton erano una grande famiglia ormai, non passava settimana senza che una delle due famiglie invitasse l'altra per un pranzo tutti insieme. Di solito si univa anche Susan, senza la famiglia, ma probabilmente non lo avrebbe più fatto.
"Grazie Rick!" Accettò Jason.
I ragazzi percorsero il corridoio per andare ad aiutare la signora Johnson con la cena.
"Cos'hai cucinato ma'"?
"Polpette al sugo e spaghetti. E ho fatto anche le zucchine di contorno. So che a Jason piacciono molto."
"Meggy ti adoro" Jason diede un bacio sulla guancia alla donna mentre scolava la pasta.
Quando Margaret lanciò un'occhiataccia alla figlia i giovani capirono che era ora di apparecchiare e in silenzio e in sincronia presero ognuno qualcosa da portare al tavolo. Richard arrivò in tempo per mettere l'acqua e il pane e poi si sedette a capotavola. Il posto davanti a lui era riservato alla moglie e quelli ai lati alla figlia ed eventualmente a qualche ospite.
"Mm tesoro... questo sugo è squisito! Davvero!" Margaret parve molto entusiasta del complimento.
"Lo zio Ben non ha ancora trovato una fidanzata papà?"
Richard aggrottò la fronte soprappensiero.
"Non dopo Cindy tesoro perche?"
Elizabeth alzò le spalle. "Stavo solo pensando che è da tanto che non lo vedo con qualcuna."
"Credo sia rimasto molto scottato da lei."
Lizzie annuì. Cindy era stata la fidanzata dello zio Ben per dieci anni, e proprio quando lui stava per chiederle la mano scoprì che lei lo tradiva da un anno. Era stato due anni prima e a quanto pareva ancora non l'aveva superata.
"Ehi tesoro" disse Richard rivolto alla moglie "mio cugino starà in città per un po' e non mi sembra carino lasciarlo in un hotel"
"Non pensi che non sarebbe poi tanto carino per lui stare con noi qui? Probabilmente vuole fare baldoria o vivere tranquillo, senza il disturbo di altre persone..."
"Non penso che gli daremo fastidio e poi non lo obbligherei, glielo chiederei e la scelta sarebbe sua."
"D'accordo per me non c'è problema, il posto c'è e noi non stiamo tanto in casa. Anzi probabilmente passerà più tempo con Lizzie che con noi."
"Giusto!" Esclamò Richard "Tu hai qualche obiezione Lizzie?"
Elizabeth non sapeva come rispondere. Era praticamente suo cugino e in teoria avrebbe dovuto essere stata contenta di passare del tempo con lui. Eppure c'era qualcosa che la faceva sentire come se fosse sbagliato quel pensiero. In cuor suo sapeva di esserne affascinata e che conoscerlo sarebbe stato un gran privilegio per lei, ma in quel momento si decise che il problema era che la metteva a disagio.
Tuttavia non poteva dirlo ai genitori, perchè se lo avesse fatto le avrebbero chiesto il motivo di tale sensazione e lei non poteva spiegarglielo.
"Nessun problema" rispose poi.
"Perfetto! Lo chiamo subito" Richard si alzò per prendere il cellulare.
"Sono molto affezionati?" Chiese Jason a Margaret.
"Sono praticamente cresciuti insieme, sebbene lui abbia qualche anno in meno."
"Quanti anni ha?"
"Um mi sembra che abbia quattro o cinque anni in meno di Rick perciò dovrebbe averne una trentina."
Rispose la madre.
"Ti sbagli tesoro ha sei anni in meno di me. Ne ha 28"
"Oh beh cambia poco." Mormorò lei.
Una piccola parte di Elizabeth stava valutando se Derek avesse troppi anni in più di lei o se dieci fossero ancor accettabili.
"Comunque ha detto che per lui sarebbe un piacere. Verrà domani."
Le Johnson annuirono e la più piccola non si accorse del sorrisetto del suo migliore amico che aveva capito la direzione dei suoi pensieri.
Quando la cena fu finita Lizzie insistette per avere il permesso di riaccompagnare a casa Jason che ottenne grazie al padre.
"Quindi? Hai intenzione di provarci con tuo cugino?" Chiese Jason una volta che furono partiti.
"Cosa? Assolutamente no!"
"E perchè?"
"Primo ha dieci anni in più di me. Secondo è il cugino di mio padre, anche se non lo sono davvero..."
"Cosa vuol dire?"
"Beh sai che il padre di mio padre è morto quando lui era piccolo, Derek è il nipote del patrigno di mio papà, quindi tecnicamente non sono davvero cugini. Ma sono cresciuti insieme ed è come se lo fossero."
"Questo dovrebbe essere un motivo per provarci. Non avete lo stesso sangue."
"Uff... non penso proprio Jaz."
"Okok."
Non poteva assolutamente pensare a Derek in quel senso, anche perchè era impossibile che lui pensasse a lei in quel senso. Certo quando si erano visti le aveva ammiccato in uno strano modo, ma probabilmente si divertiva a far cascare ai suoi piedi le ragazze, sopratutto quelle che hanno ammesso di aver avuto una cotta per lui da piccole.
"Siamo arrivati" annunciò la ragazza entrando nel famigliare cortile del migliore amico.
"Vuoi entrare un attimo?"
"Nono. Torno a casa così riguardo biologia."
"D'accordo." Jason le baciò la guancia e uscendo dalla macchina la salutò con la mano.
Prima che potesse partire però Lily Milton insieme al marito Andrew si misero davanti all'auto facendole segno di fermarsi.
Elisabeth scese per raggiungerli.
"Ciao Andy" disse baciando sulla guancia il padre di Jason e facendo lo stesso poi con la moglie "Lily"
"Ciao tesoro! Come va?" Il tono della donna fece capire a Lizzie che si riferiva alla recente scoperta del tradimento della sua migliore amica e del suo ragazzo.
"Cerco di non pensarci"
"Esatto! Fai bene, bimba. Gente come quella non merita neanche una lacrima" Andrew battè il pugno a Lizzie e poi la abbracciò.
"Grazie ragazzi."
"Volevamo chiederti se ti andava di venire con noi a Hartford nel weekend. Dobbiamo andare a trovare la mamma di Andy e probabilmente Jason si annoierebbe da solo." Lily non poteva farla più felice con una richiesta simile, ma dalla faccia di Jason sembrava che per lui non fosse una buona idea. Elizabeth si sentì tradita anche da lui, perchè sembrava proprio che non la volesse.
"Mi piacerebbe tanto Lily, ma devo assolutamente stare a casa nel Weekend, lunedì ho un test particolarmente difficile e sai che non voglio rovinarmi la media." Sorrise tristemente. Con la coda dell'occhio vide Jason tirare un sospiro di sollievo e questo le fece ancora più male.
"Oh sei una ragazza con la testa sulle spalle, Lizzie. Non c'è che dire. Noi non eravamo affatto così." Disse Lily tirando una leggera gomitata al marito.
"Probabilmente non lo siamo neanche adesso." Salutarono la ragazza ed entrarono in casa.
"Ok beh... allora ciao Lizzie" Jason le sfiorò la guancia con le labbra.
"Ciao" rispose freddamente la ragazza.
Jason si voltò allarmato dal tono dell'amica.
"Qual è il problema?"
"Dovresti dirmelo tu!" Jason si mosse a disagio grattandosi la testa.
"Di che stai parlando?"
"Oh andiamo! Sai perfettamente che non ho nessun test lunedì. Puoi spiegarmi perchè ho rifiutato di venire con voi?"
Jason parve arrabbiarsi per le parole dell'amica, spaventato che potesse aver intuito i suoi piani.
"E io che ne so? Sei tu che hai detto no!"
"Ma se stavi praticamente pregando che non venissi! E ho visto quanto eri sollevato quando ho rifiutato!"
"Tu sei pazza. Io non ho fatto niente del genere. Forse dovresti metterti la coscienza a posto, il fatto che la tua migliore amica ti ha tradita non vuol dire che lo facciano tutti."
"Io non stavo affatto pensando a Susan"
"E allora qual è il tuo problema? Io non ho fatto niente" Urlò Jason ritirandosi dentro casa sua.
Elizabeth tornò in macchina sbattendo la portiera tanto forte che avrebbe potuto rompersi.
Il percorso verso casa fu un susseguirsi di imprecazioni miste a crisi di pianto isterico. Lizzie fu felice di vedere che i suoi genitori erano già andati a letto, altrimenti le avrebbero fatto un migliaio di domande a cui lei non avrebbe saputo rispondere.
Perchè non sapeva il motivo del litigio con Jason. Perchè non l'aveva voluta ad Hartford? Si era stufato di lei? Eppure sembrava tutto normale. Scherzavano insieme come al solito. Parlavano di tutto come al solito. E allora cosa lo aveva spinto a comportarsi così?
Queste furono le domande che la afflissero quella domenica sera, e continuò a pensarci finchè finalmente non si addormentò.

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