distretto di Siganshina, anno 835 , ore 15:30 am
"Ale, corri corri, veloce!" dico a mio fratello mentre mi dirigo a grande velocità verso la casa dei signori Jeager, "Perché mi stai trascinando in questa maniera? T/n!" dice lui quando schiviamo per un pelo una signora con una cesta piena di panni sporchi in mano.
Noi non ci parliamo spesso coi signori Jeager o meglio, con Grisha, il marito della coppia, sono due sposi davvero gentili, la donna si chiama Carla una donna gentile e affabile, che è nata e cresciuta nel distretto e che conoscono tutti, è sempre gentile pure con due pesti come noi. L'uomo, Grisha, è uno nuovo, mamma mi ha detto che è arrivato nel distretto qualche anno fa, alcune persone dicono addirittura che lui venga da fuori dalle mura, che cosa strana. Come se potesse mai vivere qualcuno là fuori, in mezzo ai giganti che aspettano solo un po' di carne fresca dopo 100 anni di digiuno.
Raggiungiamo improvvisamente la parte della città dove dovrebbe esserci la loro casa e da quel momento in poi inizio a fare domande alle persone, 'Per casa Jeager?' oppure, 'Sapete dove abitano gli Jeager?' o ancora, 'Conoscete gli Jeager?'. E alla fine giungiamo alla fine di una via, svoltiamo l'angolo e ci troviamo davanti a una casa sporgente rispetto alle altre, dall'esterno sembrerebbe normale, eppure le urla da donna che provenivano dall'interno facevano capire che qualcosa di spettacolare stava succedendo. "Oddio T/n, ma che sta succedendo? Che sono queste urla?" mi chiede Ale visibilmente scosso da quello che sta succedendo, "Ale, non ti spaventare, non sta succedendo nulla di male, ti ricordi che la signora Jeager era incinta, quando l'abbiamo vista settimane fa? E che ci aveva detto che mancava poco al termine? Credo che il momento sia arrivato, sta partorendo!" gli dico tutta eccitata, come se in realtà fossi io quella che sta per diventare madre. "E allora perché ridi?" mi chiede lui inarcando un sopracciglio, in uno sguardo perplesso. "ah, sei un maschio, non puoi capire..." gli dico mentre lo liquido con un gesto della mano, "... la nascita di un bambino è una cosa meravigliosa e-", non faccio in tempo a finire che lui mi blocca dicendo: "Ma cosa vai blaterando? Donna qua donna la... Sei ancora troppo piccola, abbiamo solo dieci anni...", "E allora? sono comunque una femmina" dico sbuffando e guardando dal lato opposto al suo, con le braccia incrociate. "Comunque non credi che sia un po'... invadente, entrare in casa mentre sta partorendo? E poi... Che schifo vedere una donna sputare fuori dalla pancia, chissà come, dei pargoli urlanti...", mi dice Ale facendo un gesto schifato con le mani e strizzando gli occhi, in una smorfia buffa. "Credi? Siamo invadenti? Bhé... Comunque lI verremo a trovare prima o poi no? Tanto vale andarci subito!" concludo io prendendolo di nuovo per mano e iniziando a correre per il pezzo di strada che ci divide dall'abitazione, quando, ad un certo punto, ci sentiamo sollevati entrambi come due sacchetti di patate e una voce ci blocca, : "E voi due? A rompere le palle anche alle donne in dolci condizioni?", la guardia delle mura più incompetente, Hannes, ci guarda dall'alto in basso, mentre ci tiene sollevati per il colletto delle magliette, io mi dimeno un poco per tentare di liberarmi, invano, allora lo guardo male e gli dico stizzita : "Senti, non voglio disturbare lei, io voglio solo vedere il bambino!", "Io te l'ho detto che saresti stata molesta..." sento nel frattempo sussurrare Ale, mentre incrocia le braccia. "Visto che tuo fratello ne capisce un po'? Ascoltalo più spesso T/n, ok?..." dice poco prima di lasciarci andare, cadendo per terra, "... Ti darà una mano sostanziale nel futuro ascoltare uno come lui..." finisce guardandoci con occhi pensosi. "Parla quello che si beve decine di bottiglie del peggior alcool tutti i giorni... Noi te lo diciamo tutti i giorni di smettere... E tu non lo fai... Allora perché io dovrei ascoltare un suo consiglio?" gli rispondo, alzandomi da terra e togliendomi la terra dai pantaloni. "Mio dio, fallo e basta... Che bambina complicata, fin da piccola!" dice sconsolato l'uomo, passandosi una mano tra gli oleosi capelli biondo cenere e chiudendo gli occhi, col volto verso il cielo, riapre le palpebre e dopo averci dato una veloce occhiata ci dice: "Filate via", prima di darci una leggera pacca col calcio sul sedere, "E vedete di non mettervi nei guai..." lo sentiamo dire mentre ci allontaniamo a passo lento, ritornando verso casa.
Da quel momento sono passate alcune settimane, e , nonostante tentassi di andare ancora a casa Jeager per vedere il bambino, o mio padre mi dava lavori aggiuntivi da fare per la casa, o lo faceva mia madre, o ancora, mio fratello mi bloccava, con le solite parole: 'potresti essere molesta', con questo mi bloccava tutte le volte, però, ora, sono già passate ben tre settimane dalla nascita del piccolo Eren, il bambino che ha tutta l'attenzione del distretto, il figlio dell'uomo che anni fa, ha salvato da una malattia contagiosa la città. "Dai Ale, è già passato un po' di tempo, non dirmi che sarei ancora molesta, magari Carla poi pensa che noi non la vogliamo più vedere, non possiamo permetterlo vero?" dico a mio fratello con occhi dolci, "... Ok, credo che ora non saremmo fastidiosi, però non iniziamo a correr-" non lo lascio finire nemmeno che gli afferro la mano come di consueto e inizio a sfrecciare tra i palazzi stretti e i vicoli che portano fino a quella casa che sporge, si staglia, diversa tra le altre, riconoscibile tra mille. Una volta arrivati vicino alla casa vediamo una figura seduta nel portico mentre porta in braccio un piccolo fagotto, il mio sguardo si illumina mentre mi giro verso Ale, che sorride con me, mentre, stavolta lui, mi trascina verso la casa.
"Ehi, T/n, Alessandro, venite venite!" sentiamo Carla dire mentre ci sventola la mano, dicendoci di andarle incontro, noi una volta raggiunta siamo totalmente soggiogati dal bambino: grandi occhi verde acqua, viso dolce e affusolato, pochi capelli di un castano scuro si possono già intravedere sul capo del neonato, "E' bellissimo" le dico mentre non sposto nemmeno lo sguardo per incontrare gli occhi della donna, "Ovvio che sia bello, assomiglia tutto a lei..." mi risponde Ale, mentre anche lui non riesce a staccare gli occhi da Eren. "Così mi lusingate ragazzi" dice Carla ridendo, mentre tenta di calmare il castano che nel frattempo si è messo a piangere, allungo la mia mano, fino a tastargli la guancia con l'indice, e sentire sotto il viso la sua pelle, soffice come una pesca, la morbidezza, paragonabile alla schiuma del sapone della mamma, quando laviamo i panni, le labbra, rosso fuoco, e il suo urlo, sono in contrasto con la dolcezza di tutto quello che si può vedere e sentire. "Posso prenderlo in braccio?" Dico implorando con lo sguardo la donna, "Ehm... ok, va bene, ma fai attenzione ok?" mi dice passandomi il bambino, facendo più attenzione possibile. Quando lo prendo in braccio, il bambino inizia a calmarsi, provocando lo stupore della madre: "Guarda te, ora si calma..." , intanto io continuo a guardare Eren estasiata. "Hannes mi ha detto che eravate venuti addirittura il giorno del parto, è vero?", "Si... questa qui mi aveva trascinato qui correndo, per poi tornare a casa..." le risponde Ale al posto mio. "Ma cosa vedete in questo bambino che vi ha spinto a venire fino a qui?" ci chiede la donna, "Sei una persona gentile e simpatica, volevamo congratularci e poi... Ho come l'impressione... Che questo bambino farà qualcosa di molto speciale da grande, magari solo un'impressione, ma non riesco a farmela passare. Come quando hai l'impressione di aver perso qualcosa... Mi capisci?" le dico per poi alzare lo sguardo, i suoi penetranti occhi castani mi scrutano, per poi dire: "In effetti... Chissà, magari un giorno", e darci un buffetto sul capo.
"T/n...T/N!, stiamo per arrivare a Shiganshina" sento mio fratello risvegliarmi dal vortice di ricordi nel quale ero caduta, le mura alte si stagliano su di noi. facendo avvicinare sempre di più quel dolce visino, quelle guance di schiuma, a noi, e a un reato come l'omicidio, che al tempo sembrava così lontano da una creatura così dolce.
SPERO NON FACCIA COSì SCHIFO,
allora, l'ho scritto in una notte e ne sono parzialmente soddisfatta, non salto di gioia ma credo che sia un capitolo integrativo... abbastanza divagante per la storia. (serve a dare qualcosa in pasto alla massa in modo che non mi uccidiate)
coooomunque... dovrei pubblicare il prossimo capitolo nelle vacanze pasquali (UNA SETTIMANA; UNA SETTIMANA)
eee... MOLTO IMPORTANTE, per tutte le army (LO SO CHE SIETE LI!!! PICCOLE PERVERTITE) ho pubblicato una storia sui BTS!!! se volete leggeteee
ora vi lascio altrimenti mia madre mi lega al letto per mandarmi a dormire
Bye bye foglioline
steale24
ps 2000 VIEWS SCHERZIAMMMMMO???? GRAZIEEEEEE!!!!
STAI LEGGENDO
l'ora del the (levixreader)
Fanfictionlevixreader anno 837, Una ragazza scappa col fratello gemello dalla propria città per potersi arruolare nell'esercito, una volta avverato il sogno però vari eventi sconvolgeranno la vita della ragazza, obbligandola à cambiare il suo modo di vede...