16: Eppure sono solo bambini

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raga... ma scherziamo???? 6 in classifica jeager???? MA IO VI AMO TUTTE/I!!!, da ovunque veniate sappiate che apprezzo tantissimo il fatto che leggiate la mia storia, nonostante la grammatica, gli errori di battitura e soprattutto, nonostante tutte le volte che uso "te" al posto di "tu", che correggerò prontamente alla fine della storia... leggete anche la nota finale che proprio al riguardo della fine della storia devo dirvi un paio di cosette.



Shiganshina, casa Jeager, 23:30 pm, anno 840


"Non è possibile...", dico ad Ale dopo che ha raccontato tutta la storia che gli è stata detta dal bambino. "Alla fine, per quanto macabra, era l'unica opzione ipotizzabile... Anche se pure io non ci credevo all'inizio: due bambini che uccidono tre uomini adulti con una efferatezza senza paragoni...", Ale si mette una mani tra i capelli dopo aver detto queste frasi. Anche lui non sa come spiegarsi la cosa, "Mi raccontava tutto con una rabbia negli occhi che credo di non avere mai visto in nessuno, fa quasi paura", dice sollevando i suoi occhi su di me, sono lucidi, e dentro di loro riesco a vedere probabilmente lo stesso sentimento che ho visto il giorno nel quale eravamo appena tornati dalla nostra prima missione. Anche se come ha detto lui era l'unica ipotesi, io avrei preferito arrampicarmi su qualunque specchio disponibile, piuttosto che credere quel bambino così innocuo, un assassino brutale.

"Mikasa invece... fa sempre paura, ma, è molto più cupa, triste, come se in realtà fosse molto più grande di quanto non sia in realtà... Non saprei Ale... Sembra che dietro ci sia molto di più, hai visto come la gendarmeria ha preso la cosa? Sembrava come se sapessero che stessero arrivando dei trafficanti... Voglio fare qualche ricerca su quella bambina... Voglio capire perchè...", vengo interrotta da Ale subito dopo aver detto che volevo informarvi su Mikasa, "Tu vuoi cosa?", dice lui, quasi ironico, "Vuoi ancora metterti nei guai giusto? Fare cazzate? Cosa vuoi fare ancora? Non possiamo permettercelo, noi come soldati, ma anche come corpo di ricerca, se tu fai un colpo di testa si ritorcerà contro tutti... Non possiamo fare una cosa del genere...", continua il discorso, mentre gesticola, chiaramente irritato da quello che avevo detto. "E allora? A me è mai interessato? E poi, da quando mi sono mai fatta beccare? No, no, non fare quella faccia, non voglio che tu ti faccia il sangue amaro ancora per me, non devi proteggermi, mi prenderò le responsabilità delle mie azioni. Capito?", mi avvicino a lui e gli prendo le guance tra le dita, tirandogliele leggermente. Lui afferra le mie mani e le stringe, guardandomi con quello sguardo preoccupato, so cosa sta pensando, "Lo so che, dato che sei il mio gemello non puoi non farti il sangue amaro, se io faccio cavolate...", gli sorrido dolcemente, vedo il suo sguardo che si addolcisce, "Sei una testa dura.", mi dice, prima di prendermi come un sacco di patate in spalla, e poggiarmi sul mio letto, mentre io tento di trattenere la mia risata, "Dormi... E lascia perdere qualunque cosa tu stia pensando.", e con questo, la sua voce mi accompagna verso il sonno.

l'ora del the (levixreader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora