19: Non ancora...

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ore 3:45 am, refettorio del corpo di guarnigione di Shiganshina, anno 840


Non è colpa mia, non è colpa mia, non è colpa mia.

E' l'unico pensiero che permetto di far attraversare la mia mente in questo momento, non posso assolutamente farmi condizionare ora. Ho le informazioni che avevo chiesto a Brian, ho quel poco che Levi mi ha detto, ho... nulla.

Ma chi voglio prendere in giro, non ho assolutamente nulla per poter portare avanti una indagine, tanto meno se l'argomento sembra essere più che segretato, impossibile. 

Poggio i gomiti sul tavolo di legno ruvido, sentendo le schegge attraverso la camicia sottile della divisa, e mi metto le mani tra i capelli sciolti. Sposto la candela più vicina alla lettera di Brian per illuminare meglio le scritte che ormai sapevo già a memoria, prendo la tazza di the che avevo precedentemente preparato, e la leggo ancora, un'altra volta, sperando di individuare qualche dettaglio che potesse aiutarmi a scoprire qualcosa di più. 

Ale mi dice di non preoccuparmi, che non è colpa mia cosa gli era successo, dopotutto nel referto medico c'è scritto che dei criminali lo avevano colpito in testa nel distretto reale, durante un'ispezione. Eppure non c'è bisogno che glielo chieda per sapere cosa pensa, o spera: vuole che io la molli lì, che lasci tutto e che continui a fare il soldato come prima. Magari come prima no, ma di sicuro non tentando di giocare al gendarme. 

Mi chiedo se anche lui come me, non sospetti un po' del tempismo di una aggressione del genere.

Sorseggio l'ultimo goccio prima di riprendere l'analisi del testo. Riapro il mio taccuino che mi sono portata dietro e rileggo i miei appunti, a lato del testo ricopiato fedelmente all'inizio della nottata:

Ciao T/n,

Non ti nascondo che ti scrivo questa lettera con le mani che tremano, e la paura più nera che mi annebbia la mente, non mi immaginavo che la tua ricerca mi avrebbe portato risultati, anche perché nessuno ha mai saputo nulla sulla famiglia che mi hai detto tu.

--[Famiglia sconosciuta, tratto che a quanto pare è comune un po' a tutti, quasi nessuno conosce la famiglia Ackerman nonostante il nome singolare e diverso dai cognomi più comuni e nonostante il loro tratto tipico: sono asiatici. Peculiarità - il cognome è composto da due parole distinte: "Acker" e "man". La prima in tedesco vuol dire "Campo", sia coltivato che da battaglia, la seconda in inglese è "Uomo". Che si intenda "uomo da campo di battaglia"? "uomo da battaglia" più in generale?]

Non avrei mai potuto essere più in errore, dato che ho trovato nella biblioteca del wall Sina tomi interi sugli Ackerman, e non puoi immaginarti come fossi eccitato delle mie scoperte.

--[Come è possibile che si abbiano addirittura tanti "tomi" di informazioni su una famiglia di cui nessuno si ricorda? Nemmeno qui a Shiganshina sapevano della famiglia poco lontano, solo gli Jeager sapevano della loro presenza grazie allo stato interessante della donna della famiglia.]

Lo sono stato un po' di meno quando ho scoperto che erano segretati, e che la squadra speciale della gendarmeria, da quel momento, mi è alle calcagna. Non so che mi succederà, ma ti voglio dire tutto quello che ho scoperto, prima che mi blocchino.

--[Esiste una squadra speciale della gendarmeria che è specializzata nel sorvegliare strettamente non solo i cittadini ma anche le guardie- tenere a mente, fare indagini più nascoste]

Gli Ackerman non sono una famiglia normale, le loro origini risalgono agli inizi della società nelle mura. Sono un esperimento tecnologico, creati per proteggere la famiglia imperiale da attacchi esterni, ma allo stesso tempo temuti, perché possiedono un "potere" del quale nessuno dei tomi a loro dedicati fa menzione. O almeno quelli che ho consultato prima che mi scoprissero.

l'ora del the (levixreader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora