18°

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SELENA POV
« Va bene Carmen mangerò tutto »

Dissi per l'ennesima volta.

«  Non é vero signorina le dice sempre così ma alla fine non mangia niente »

"Te lo premetto Carmen"

"Mhh muy bien signorita" disse uscendo dalla stanza e chiudendosi le porta alle spalle.

Risi mentalmente. Quella donna era veramente testarda, da quando sono tornata da Dubai non fa altro che riempirmi di cibo, perché secondo lei il caldo torrido del deserto mi ha fatto perdere peso.
Eravamo tornati nelle nostra base da giorni ormai, sinceramente non volevo tornare,ma justin non poteva stare via per tanto tempo, perché secondo lui i dipendenti se ne approfittano e qualche volta mettono in tasca un po' di cocaina o qualche banconota.

È tutto il giorno che non vedo justin, era rimasto nel suo studio tutto il giorno. Poveretto era sommerso dal lavoro.

Da quando sono tornata dal viaggio,non sono riuscita a togliermi dalla testa Klaus. Klaus Gomez.
Non era una coincidenza me lo sentivo, quel uomo mi ricorda qualcosa anzi qualcuno. Sentivo che quel uomo faceva parte del mio passato. Dovevo assolutamente saperne di più.

Uscì dalla stanza e iniziai a girare per i corridoi.
Tutti i dipendenti quando si accorgevano della mia presenza abbassavano subito lo sguardo.

"Selena" qualcuno mi chiamó.

Mi girai ed notai che era l'ultima persona che avrei voluto vedere in quel momento.

"Hailey" dissi.

" allora come è stato il viaggio?" Disse squadrandomi da testa a piedi.

" oh è stato magnifico." Risposi

"Ti sei resa conto che stai cambiando justin? Lui viaggiava solamente per lavoro e cercava di stare fuori il meno possibile, mentre adesso fa vacanze sdolcinate" disse infastidita.

"Credo che non devo spiegarti niente" dissi girandomi lasciandola alle mie spalle.






Entrai nello studio di justin e notai che non era solo.

" Frank" esclamai.

"Selena" rispose lui, era strano come se avesse paura di continuare quel dialogo.

"E da tanto che non ti vedo" gli dissi sotto lo sguardo attento di justin.

"Si ho lavorato fuori dalla base ultimamente" rispose.


"Frank ora puoi andare" disse justin.
Frank obbedì e mi lancio un sorriso prima di chiudere si la porta alle spalle e lasciarci soli.

"Mi da fastidio il fatto che tu abbia così tanta confidenza con Frank" disse justin posando delle carte sul tavolo.

"Sei geloso?" Risposi sedendomi difronte a lui

" si. Se lo vuoi sapere si.hai visto Frank come ti guarda?"

"Che intendi?" Chiesi.

" Frank ogni volta che ti vede ti mangia con gli occhi si vede lontana chilometri che gli piaci. disse con tono serio.

"Cosa?no ti sbagli? Frank è semplicemente mio amico, è stata la prima persona che ho conosciuto in questo posto"

Non poteva dirmi certe cose. Frank per me era come un fratello, è sempre stato al mio fianco come un fratello.

"Comunque cambiamo discorso. È tutto il giorno che non ti vedo" dissi alzandomi dalla mia poltrona e sedendomi in braccio a lui.

"Sai piccola il lavoro non si fa mica da solo" disse accarezzandomi i capelli.

" lo so. Ma io mi annoio tutto il giorno da sola"

Risposi.

" mi dispiace piccola. Da domani inizierai i corsi di auto difesa e di tiro libero"

"Come ancora? Lo sai benissimo l'ultima volta come è andata a finire"

" non avere paura questa volta ti allenerò io stesso"

"Adesso andiamo andiamo a dormire".


 
Giorno dopo_

« Selena sei pronta per la lezione? » mi chiese Justin porgendomi la pistola.

« No, non sono pronta ma va bene lo stesso » dissi afferrando l'arma.
Wow era la prima volta che impugnavo una pistola  

« Andiamo non avere paura » sorride prima di andare a sistemare i manichini.

Nel frattempo sollevo lo sguardo e osservo il cielo. Oggi è sereno e l'aria fresca é particolarmente piacevole.  

« Dobbiamo sbrigarci fra poco tramonterà il sole » disse justin.

Ci posizionammo a distanza dalle sagome, lui appoggia le mani sui suoi fianchi e mi osserva pronto a dare ordini.

« Allora » inizia.  

« In anzi tutto questa pistola é una pistola automatica » comincia a camminare davanti a me.

" ciò vuol dire che ogni pallottola avanza in modo automatico dal caricatore  all'interno della canna da sparo e espelle il bossolo appena premi il grilletto."

"È?" Chiesi confusa

"Con il tempo imparerai" rispose 

"Pariamo dalle regole" inizio.

"Numero uno. Tieni l'arma sempre puntata verso il basso"
Mi rivolge uno sguardo poi continua  

" numero due. Tieni il dito lontano dal grilletto, appoggia le dita ai lati della pistola"

Io continuavo a guardarlo disorientata

" Selena ma stai capendo qualcosa?" Chiese.

" si si " dissi annuendo.

" regola numero tre. La presa deve essere molto stretta."

"Adesso passiamo alla postura. Schiena dritta, postura terra"
Si avvicinò alle mie spalle era vicino sentivo il suo respiro.

" ma soprattutto tieni gli occhi concentrati sul tuo bersaglio" mi disse sussurrando provocandomi una scia di brividi.



•••



Mi buttai stremata sul letto.  Ok justin mi aveva letteralmente distrutta.

« Ma come sei già stanca? »  disse justin sdraiandosi accanto a me.

« Mi hai massacrata Justin »  dissi sprofondando la testa sul cuscino.

« dovrai vedere quando faremo lotta a corpo libero" disse ridendo.

Dopo quella battuta tirai un urlo strozzato.
Justin mi prese e mi spinse facendo  appoggiare la testa sopra il suo petto iniziando ad accarezzarmi i capelli.

Mi prese il viso tra le mani e diede inizio ad un bacio dolce.
Sapevo cosa voleva fare,anzi ne ero sicura. Justin si mise sopra di me, mi guardò negli occhi e mi disse
"Lo vuoi fare"

"Si" gli risposi insicura. Avevo paura, era la mia prima volta, però volevo farlo con lui, perché mi fido di lui. Io lo amo.

Iniziò a baciarmi il collo per poi scendere lento sui seni. Mi sfilò la maglietta e sgancio il reggiseno ed iniziò a leccarmi i capezzoli facendomi provare una sensazione mai provata prima. Gli tolsi la maglia, riattaccando le nostre labbra in un dolce bacio. Si sfilò i pantaloni seguiti dai boxer lasciando visibile il suo membro.
Arrossì di colpo alla sua vista.

"Farà un po' male ok?" Chiese justin ed io annui.

Di colpo entrò dentro in me creandomi un dolore pazzesco. Dopo varie spinte il dolore si trasformò in una sensazione piacevole.
Spingeva dentro di me mentre sussurrava parole dolci.  
E così l'eccitazione aumentava. Più andava avanti e più i nostri corpi si fondevano insieme,ero in ecstasi, sentivo il suo respiro agitato sul mio collo e la stanza poco illuminata mi proiettava in un mondo pieno di passione ma anche di paura, ma ero attratta dalla sua sicurezza e sentivo che le sue mani forti mi tenevano al sicuro

Dangerous girlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora