Uscì da sotto la scrivania, gli spari erano finiti, non si sentivano più urla. Stranamente era tutto calmo... troppo calmo. C'era un silenzio pieno di paura, di odio e rancore. Aprii la porta e subito un'ondata di fumo mi pervase le narici.
Uscì iniziando a correre per i corridoi finché non mi trovai nella sala principale...L'orrore che mi si presentò davanti mi fece rabbrividire.
C'erano dei ragazzi in piedi che soccorrevano i loro compagni privi di senso svenuti per terra." Justin, justin"
Iniziai ad urlare correndo tra le persone. corsi non sapevo dove stessi andando, non c'era una meta precisa, volevo solamente riabbracciare il mio uomo.Ad un certo punto mi trovai davanti due uomini vestiti tutti di nero, con la giacca antiproiettile e delle armi nella cintura legata stretta sul bacino.
"Eccola è lei"
Disse uno dei due.
"Prendiamola" rispose l'altro.Due possenti braccia mi presero strattonandomi con forza.
Non capii più niente. Cosa volevano?" cosa fate no lasciatemi" urlai con tutto il fiato che avevo.
"Justin" urlai.
Ma niente si vedeva che i due non ostante tutte le urla e tutti i tentativi di liberarmi non volevano lasciarmi andare.
Arrivammo davanti alla porta dell'ufficio di Justin è uno dei due uomini liberò la presa per aprire la porta.
Mi portarono dentro lasciandomi cadere per terra.
" piano ragazzi è questo il modo di trattare una Gomez?"disse una voce famigliare.
Alzai lo sguardo e vidi il volto di Klaus.
Era klaus l'uomo che avevo incontrato a Dubai. L'uomo che aveva il mio stesso cognome...
mi alza di scatto e subito vedi Frank, Allison e Lee seduti sul divano imbavagliati.Spostai di poco lo sguardo e vidi Justin seduto sulla sua poltrona, ma lui a differenza non era imbavagliato, ma aveva un uomo dietro di lui pronto a intervenire.
Klaus si avvino e mi porse una mano in segno di aiuto.
Fissai quella mano per secondi fino a quando lui non si rese conto che non cercavo il suo aiuto.
Mi alzai da sola sotto lo sguardo di klaus."Giuro che se.." justin non fece in tempo a finire la frase che l'uomo dietro di lui gli diede una forte pacca sul collo in segno di stare zitto.
"J-justin"
che succede balbettai?
Non mi rispose, anzi, mi fece uno sguardo pieno di parole. Era uno sguardo triste di delusione. Non avevo mai visto justin così.
"Ragazzi uscite e portate con voi questi tre" comando klaus ai suoi scagnozzi.Tutti gli uomini uscirono portando davanti a loro Allison, Frank e Lee per poi uscire e chiudersi alle spalle la porta.
In quella stanza rimanemmo solamente io, klaus e justin.
Non capivo più niente sentivo la mia testa andare in tilt. Ed ad un certo punto vidi la figura di klaus davanti a me sfocarsi.
Persi l'equilibrio e per qualche secondo chiusi gli occhi aspettandomi di cadere per terra ma due braccia mi tiensero.
"Selena ti gira la testa siediti un attimo"
Apri lo sguardo e mi si presentò klaus che mi appoggiava sul divano sotto lo sguardo di justin.
Perché justin non si muoveva? Perché si limitava solo a guardare."È meglio che ti riprendi perché la confessione che sta per farti il tuo ragazzo sarà un po' dura" disse klaus. Giurai di aver visto un'aria di preoccupazione nel suo volto.
" cosa sta succedendo" dissi senza forze.
"Parla" disse klaus a justin
Justin rimase in silenzio. Non disse niente mi guardava con uno sguardo mai visto sul suo volto.
"Scusami" disse dopo diversi secondi.
"Scusarti" dissi incredula
"Per cosa" Chiesi?"Ok non vuoi parlare allora racconto Io" disse klaus appoggiandosi mettendo leggermente il peso del suo corpo sulla scrivania.
Guardai Justin, aveva lo sguardo basso. Non l'ho avevo mai visto così. Lui era solito a comandare a dirigere ed a mettere paura ad ogni anima viva. Mai l'ho potevo immaginare così.
La questione doveva essere veramente grave da far fare questo affetto a Justin."Selena sono tuo zio"
Disse tutto ad un tratto klaus.