Capitolo 7

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In 15 minuti arrivammo in aeroporto. Più volte Federica mi aveva implorato di rallentare, ma non la ascoltai. Mi accostai vicino all'ingresso per farle percorrere meno strada con tutti quei bagagli.
«Ma li vedi i cartelli? Non puoi parcheggiare qui» farfugliò nervosamente con quell'aria da gradassa. Io mi voltai di scatto e la fulminai con lo sguardo. Mi ero stancato delle sue prese in giro e delle sue provocazioni, che all'inizio sembravano piacevoli e innocenti.
«Volevo solo evitarti di dover camminare tanto, visto che probabilmente ti sei portata anche casa tua dentro tutte quelle valigie» replicai arrabbiato e ripartii verso il parcheggio dell'aeroporto. Lei si perse a guardare fuori dal finestrino, ma poi con un gesto fulmineo lo richiuse. Il suo respiro aumentò velocemente e iniziò ad agitarsi.
«Va tutto bene?» domandai preoccupato, non la sopportavo, ma di certo non volevo che si sentisse male.
«Si tutto okay» sussurrò cercando di calmarsi. Anche se non le credevo, non le chiesi altro, le avevo dato un'opportunità di raccontarmi e lei non l'aveva colta. D'altra parte era inevitabile, c'eravamo appena conosciuti, quindi non mi sembrava nemmeno il caso di intromettermi così nella sua vita.
Trovai un posto libero, mi infilai e spensi il motore. Federica aprì lo sportello e andò a sbattere contro la macchina accanto alla mia. Io dovetti stringere le mani sul volante per mantenere il controllo. Si voltò verso di me e mi guardò con un'espressione indecifrabile. Stavo aspettando le sue scuse, ma lei richiuse la porta e si appoggiò alla macchina.
«Ti dispiace fare in fretta? Non voglio perdere l'aereo». Strinsi la stretta per evitare di arrabbiarmi e scesi dalla macchina, mostrandole il più falso di tutti i sorrisi che avevo fatto in vita mia.
«Certo» risposi e iniziai a tirare fuori dal bagagliaio tutti suoi trolley con la minor delicatezza possibile, mentre lei si stava mettendo gli occhiali da sole e il cappello per proteggersi dal sole.
«Ma sei impazzito? Che ti è saltato in mente?» urlò disperata quando vide una delle sue valigie scivolare a terra. Sghignazzai ma poi mi accorsi che stavo diventando fin troppo vendicativo, così la raccolsi e dopo aver chiuso la macchina la aiutai a trascinarle.

Chissà se ti arriva il mio pensiero♥️ #RedericaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora