Capitolo 10

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Dopo aver recuperato la mia valigia dal ritiro dei bagagli, mi avviai verso l'uscita in attesa dell'accompagnatore che mi avrebbe condotto al campeggio a Maspalomas. Mentre aspettavo il taxi, decisi di chiamare Andreas.
«Pronto» rispose prontamente.
«Ciao Andre sono io». Sicuramente mi avrebbe riconosciuto.
«Ric sono arrabbiato con te. Non solo mi hai dato buca, ma non mi hai nemmeno avvertito!» esclamò irritato. Aveva ragione mi ero dimenticato di avvisarlo che avevo perso il volo, ma lui non sapeva che io ne avevo aspettato un altro e che ero atterrato da poco in Spagna.
«Scusami stamattina è stata un disastro» dissi riferendomi al quasi incidente, e tutto ciò che esso aveva comportato.
«Adesso sono qui».
«Che vuoi dire?» domandò. Probabilmente non si sarebbe aspettato di sentirmelo dire.
«Sono all'aeroporto di Las Palmas. Sto aspettando che qualcuno venga a prendermi» chiarii. Dall'altro capo del telefono non proveniva alcun suono, sono il silenzio.
«Andre mi mandi qualcuno?» chiesi.
«Non ci posso credere! Finalmente per una buona volta mi hai dato ascolto!» urlò gioioso.
In realtà nemmeno io mi sarei mai aspettato di fare qualcosa del genere, ma quando il giorno precedente il mio migliore amico mi aveva detto «Non puoi arrivare a 90 anni con il rimpianto di non aver mai vissuto» ogni mio piano era cambiato. Avevo capito che la vita è troppo breve, e che il tempo va vissuto a pieno e apprezzato in ogni singolo momento. Quando la vita ci toglie qualcosa, per quanto possa essere atroce il dolore, dobbiamo vederla come un'opportunità. Un'opportunità di maturare, di vivere di nuovo e anche di imparare dagli errori altrui. Ed io quella notte me n'ero reso conto.
Mi accorsi che la chiamata era stata interrotta perché, perso nei miei pensieri, non avevo più detto nulla e probabilmente Andreas aveva chiuso la telefonata credendo che fosse caduta la linea. Ricomposi il numero, dovevo per forza capire chi mi avrebbe accompagnato al camp, ma poi mi accorsi di una Audi rossa e di un uomo che sorreggeva un cartello con indicato il nome del campeggio.
Mi avvicinai a lui per chiedere informazioni, ma mi anticipò: «Riccardo Marcuzzo?».
«Si sono io» risposi.
«Si sbrighi la stavamo aspettando» mi sollecitò formalmente, ma qualcosa in ciò che mi aveva detto non tornava.
«Stiamo? Lei e chi?» aprì lo sportello e trovai una risposta alla mia domanda.

Chissà se ti arriva il mio pensiero♥️ #RedericaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora