Capitolo 17

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«Gli istruttori sono pregati di raggiungere la sala principale».
Mi svegliai di soprassalto. La sveglia automatica dell'hotel mi aveva appena fatto sobbalzare e capire che dovevo alzarmi il prima possibile, così scattai in piedi e mi diressi verso il bagno. In meno di venti minuti mi ero lavato, vestito e preparato. Scesi le scale velocemente, anche perché ero entusiasta di dover affrontare la prima giornata di lavoro.
Perché? Beh il perché esattamente non lo so, forse era solo un modo per svagarmi. Ero decisamente più rilassato rispetto alla sera precedente. Probabilmente era stato tutto un frutto del malessere che mi trasportavo da qualche mese, unito alle tensioni che avevo accumulato negli ultimi giorni.
Mi dispiaceva un sacco per come avevo trattato quella povera ragazza, ma non potevo tornare indietro. Mi ero comportato male, ma lei se le era cercate. Non era facile dover affrontare quel caratterino e il solo pensiero di dover dedicare l'intera giornata a lei mi infastidiva.
«Eri sparito».
«Andreas!» gli strinsi la mano appena lo vidi. Era un tipico saluto che eravamo soliti scambiarci da quando avevamo dieci anni.
«Scusami, vorrei venire a divertirmi con te però ho questo lavoro e oggi sono stato affidato ad una ragazza». Non appena terminai la frase, lo sguardo dubbioso del mio amico si trasformò in curioso e successivamente malizioso. Non aveva decisamente capito nulla.
«Andre non guardarmi così. Lo sai benissimo che io ormai non sono più quel tipo di ragazzo» cercai di trovare delle scuse per coprire il fatto che quella ragazza sapesse tenermi testa così arduamente.
«E invece si! Le persone non cambiano del tutto. Non ho mica detto che ci devi andare a letto insieme, ma potresti provare a conoscerla insomma».
«Andre la verità è che già la conosco. Non abbiamo caratteri compatibili, non ho fatto altro che litigarmi da quando l'ho incontrata. La stavo anche per investire» gli spiegai, ridacchiando leggermente per l'ironia delle mie ultime parole.
«Ah capisco, ti tiene testa e allora ti da fastidio» suppose Andreas, centrando in pieno il concetto che proprio non volevo esternare. Mentire ormai non avrebbe avuto più senso e in ogni caso era il mio migliore amico, mi fidavo di lui così confessai : «È estenuante, io non riesco a stare per più di cinque minuti con lei».
«È la ragazza dietro di te quella di cui stai parlando?».

Chissà se ti arriva il mio pensiero♥️ #RedericaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora