Capitolo 11

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Il giorno seguente, ebbro della mia follia, mi recai nuovamente ad Heartland, cercando di farmi notare dai due inseguitori rimasti, senza successo. Il tempo passo lento, ricco di tedio e insofferenza. Assistevo passivamente ai duelli disperati di coloro che tentavano ancora invano di recuperare ogni frammento per accedere alla finale. Conclusi la mia gita gettando il mio cuore nel tombino, dando fine una volta per tutte alla mia avventura nel Carnevale dei duelli. Simili competizioni erano futili per raggiungere il mio obiettivo e il sol fatto di essermi iscritto dando retta a IV mi dava il voltastomaco. Non avevo notizie dai fratelli sin dal giorno in cui mi comunicarono come agire: sicuramente erano impegnati con la loro faccenda famigliare, ma non capisco il perché ignorarmi per così tanto. Rientrato a casa vidi due figure, un maschio ed una femmina,  sul mio divano, intente a mangiarsi il mio cibo. Era diventato di moda. Non erano IV e III, ma due individui a me sconosciuti. Lui era altissimo, secco e piuttosto inquietante: i suoi capelli neri lunghi e quel naso allungato lo rendevano simile ad un corvo ridotto alla fame. Lei, invece, emetteva eccentricità da ogni poro: pur avendo un taglio sobrio, i suoi capelli rossi ondeggiavano sparsi per la testa fino alle spalle. I suoi occhi smeraldini divoravano il panino seguendo la sua bocca e sembrava non essersi accorta della mia presenza.

-Non si mangia il cibo altrui.- Dissi fingendo un tono seccato.

I due si voltarono a guardarmi. Mentre nello sguardo di lei sembrava essersi accesa una luce sinistra, lui si limitava a fissarmi con quelle pupille pece, senza emettere emozioni.

-Iulio!- La ragazza urlò saltandomi al collo con mio evidente stupore.

Quel gesto rimosse un pesante velo da uno dal sogno avuto in casa di IV: era lei la ragazza in esso, senza alcun dubbio.

-Alice.- Pronunciai senza rendermi conto di quel che stavo dicendo.

-Ti ricordi allora.- Si strinse a me.

Volevo allontanarla, ma la parte del mio cuore che si ricordava di lei sembrava non volere in alcun modo che essa si staccasse.

-Il duello con Leo ha aperto il vaso di pandora contenente i tuoi ricordi, vero Iulio?-

La voce del ragazzo mi fece subito scattare un nome che uscì dalle mie labbra istantaneamente.

-Neil.-

Lo sguardo che scambiai con lui fu più profondo di quello avuto con la ragazza svampita. Il legame che intercorreva fra noi era diverso, potevo sentirlo nell'aria. Finalmente riuscii a liberarmi di quella sanguisuga, facendola sedere.

-Non credevo che saresti riuscito a dargli il colpo di grazia senza provare il minimo rimorso, ma mi sbagliavo.- Disse Neil freddamente.

Avevano osservato tutto il duello, ma pare che non mi avessero seguito fino a casa e che non sapessero del mio delirio.

-Mi avete imprigionato in questo mondo, come potrei avere pietà?-

-Lui era un tuo compagno, il tuo più fedele servo. Non era legato a te emotivamente come noi, ma ti rispettava come alleato e guerriero. E' stata sua la scelta di intervenire per primo.-

Le loro emozioni non raggiungevano nemmeno lo strato più esterno del mio cuore. Tutto quel che mi avrebbe dovuto toccare sembrava divenire benzina atta ad alimentare la mia sete di vendetta. Evitai di rispondere a quella frase e andai dritto al sodo.

-Siete qui per affrontarmi?-

Alice distolse lo sguardo, come se fosse colpevole di qualcosa che non capivo, mentre Neil sospirò.

-Finchè non proverai a far nulla di pericoloso non intendiamo lottare  con te. Leo era uomo di guerra, ligio agli ordini, ma noi...-

-Ce ne infischiamo!- Concluse Alice-

Dovevo avere dei grandi amici, io. Il legame che univa il vecchio me a loro doveva essere dei più forti e sinceri, ma sembrava non aver posto in quel ricettacolo di odio che ero diventato. Finsi un sorriso che venne accettato da Neil, ma che fece storgere il naso alla ragazza, che restò in silenzio.

-Vi ringrazio.-

Se fossi riuscito ad ingannare anche loro, sarei riuscito ad ottenere tutte le informazioni necessarie su quel mondo e, forse, il modo per tornarvici. 

-Leo mi ha parlato di una guerra, ma non riesco a ricordare il motivo di essa.-

-Tutto ebbe inizio quando Yusei Fudo, nostro leader, iniziò ad avere dei comportamenti equivoci. Quel che era una persona dal cuore puro iniziò a dar segni di squilibrio trasformandosi in un'esistenza negativa e malefica. Il comandante, tale Jaden Yuki, se ne accorse e mosse guerra nei nostri confronti. Alle prime battute di essa Yusei pose fine alla sua vita, conscio di star sbagliando. Nella sua lettera di addio disse di esser stato posseduto da una presenza oscura che lo aveva portato alla rovina morale instillando in lui il seme dell'odio. Tu venni designato come suo successore dal suicida stesso che ti consegnò il suo deck. Non eri suo amico o simili e la cosa parve piuttosto strana, ma in tempo di guerra porsi domande del genere era solo uno spreco. Ricevute le sue carte iniziasti a cambiare anche tu, trasformando le battaglie in veri e propri massacri, non fermandoti di fronte a nulla. Quelle carte erano maledette. Poi un giorno...-

-Aprii le porte dell'inferno, il resto lo so.- Dissi interrompendo Neil.

-Esatto.-

Non avevo ricordi di quella parte di storia, nemmeno piccoli residui. Sembrava che io non avessi mai vissuto una simile esperienza. Finsi di credere a quella storiella, conscio che qualcosa non fosse nel verso giusto.

-Finchè non tenterai di tornare nel nostro mondo ti lasceremo in pace.- Iniziò Alice non ottenendo l'approvazione di Neil che la fissava, contrariato.

Quei due mi nascondevano qualcosa, ma lo avrei scoperto col tempo. Il mio obiettivo era di ricavare il maggior numero di informazioni da loro, fingendomi persino pentito di quanto fatto a Leo. Sentivo una fortissima sette di sangue dentro me, sembrava che uccidere una persona non mi fosse bastato. Ne volevo ancora. I due andarono via da casa mia dopo poco senza aggiungere niente di nuovo. Tutti i pezzi erano sulla scacchiera, mi serviva solo capire come muoverli e dove posizionarli. Prima, però, avevo bisogno di parlare con qualcuno che aveva vissuto con me ogni esperienza.

-Polvere di Stelle, so che puoi sentirmi. Avrei delle cose da chiederti.-

Yu-Gi-Oh! Zexal: Forbidden Memories (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora