Capitolo 29

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Cosí mi ritrovavo in quella stanza colma di lussi che in tutta la mia esistenza mai avevo visto: stupende opere d'arte sui muri, colonne marmoree e rivestimenti in oro. Mi ero concesso un piccolo capriccio, oltre al darmi una corazza nera, lucente, con un lungo mantello.

-A cosa ti serve?-

Mi chiese polvere mentre osservava i miei vaneggiamenti allo specchio.

-Perché mi piace, fa capire che sono cattivo.-

Sorrise.

-Sei un'essere umano curioso, lo sai?-

-Non penso di potermi definire umano da tanto tempo ormai.-

Andai a sedermi sul trono e iniziai a bere un bicchiere del miglior Wishky del mondo, da me proiettato in quel luogo.

-Il lusso di chiamarmi umano non é piú qualcosa di possibile.-

-Mi pare che tu provi ancora emozioni, pensi e soffri, proprio come loro. Ti ricordo che io sono fuso a te, sento tutto ciò che senti anche tu.-

-Non mi riferivo a quello. Pur avendo la stessa identitá, non ho piú nulla di quella natura. Essere umani significa seguire un'etica e un codice, pensare al bene collettivo cercando di non cadere nell'egoismo e, soprattutto.- strinsi il bicchiere che avevo fra le mani. -Non uccidere.-

-Uccidere é qualcosa che un umano non può fare?-

-No, solo a Dio é permesso giudicare le persone e deciderne della loro mi morte.-

Sorrise.

-Quindi saresti un Dio?-

-Nemmeno, perché porto con mé i difetti di tutta la razza umana. Non sono né uno né l'altro. Sono un reietto che gioca a fare Dio sperando che esso non si accorga della sua pazzia.-

Bevvi un altro sorso: i pochi giorni che mancavano alla fine di questo mondo erano lenti, monotoni, come se nemmeno alla natura stessa importasse di venir sterminata. Tra tutti i dati che avevo ricevuto, non vi era la rispsota ad una delle mie domande. La natura pensa?

-Non credo- rispose il Drago leggendomi la mente -Avrebbe giá provato a fermarti.-

-Forse hai ragione tu.-

Giunse infine l'ultimo giorno. Come avevo immaginato i due avevano aspettato la fine per venire ad affrontarmi, probabilmente per prepararsi al massimo delle forze.

-Yuma, ben arrivato.-

Fu il primo a varcare la soglia della sala. Insieme a lui gli immancabili Astra e Kotori a sostenerlo.

-Perché lo fai, Iulio?- chiese il ragazzo serrando i pugni.

-Perché avete peccato. Sin dall'alba dei tempi voi uomini vi macchiate di atti malvagi di cui non vi pentirete mai. Questo é il giudizio degli Dei per voi e, come puoi ben capire, é negativo in ogni senso.-

-Concordo sul fatto che gli umani siano dei peccatori, spesso ricettacoli di malvagitá.- intervenne Astral -Ma arrivare al loro sterminio é esagerato. Non tutti meritano di venir cancellati. Inoltre, non mi pare tu abbia il diritto di giudicarli.-

Scesi dal trono, facendo alcuni passi in loro direzione.

-Il diritto di farlo mi é stato dato dagli dei stessi. Anche se lasciassi in vita quelli di buon cuore, prima o poi il germe del male risorgerebbe e sarebbe solo questione di tempo, prima che tutto torni come prima.-

Attivai il duel disk.

-Non preoccupatevi, io farò la vostra stessa fine.-

-Iulio!-

-Basta Yuma, é inutile parlare.-

Lo sguardo di Astral attraversò il mio, cercando di capire le reali intenzioni dietro alle mie parole.

-Per fermarlo dobbiamo batterlo.-

"Spero riusciate a farlo" pensai mentre il mio sfidante si preparava.

-Duelliamo!-

Yu-Gi-Oh! Zexal: Forbidden Memories (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora