Capitolo 14

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Appresi, attraverso il notiziario, che V, IV e Yuma avevano passato la fase preliminare del Carnevale dei Duelli e che si apprestavano a partecipare alle fasi finali. La domanda sul destino di III trovò subito la risposta in una frase tanto chiara quanto coincisa: era stato eliminato. Francamente poco mi importava del loro destino, ma sapere i loro movimenti mi aiutava a contare il tempo mancante al loro ritorno, così da far in modo che ogni cosa fosse pronta a tempo debito. Superato con estrema facilità il primo ostacolo composto da Alice, mi affacciavo con curiosità e diffidenza al secondo. Dai ricordi che avevo recuperato e dalle storie raccontatemi dalla ragazza stessa, ormai stabilitasi a casa mia, capii che la relazione fra noi due era paragonabile a quella di due fratelli. Ovviamente non lo eravamo, ma quel legame che ci univa come un lunghissimo spago poteva tranquillamente essere paragonato ad essa. Eravamo nati nello stesso quartiere circa nello stesso periodo. Le nostre famiglie abitavano vicine e così iniziammo ad instaurare un, seppur acerbo, sodalizio maschile. Crescemmo sorreggendoci a vicenda e seguendo il medesimo percorso che ci portò ad arruolarci nell'esercito. I ricordi dei nostri duelli tag erano sfocati, in particolar modo quello delle carte componenti il suo deck: sembrava che qualcuno volesse evitare che io le scoprissi prima del tempo. Sapevo solo che la nostra rivalità stava su di una parità disarmante: 20 vittorie e 20 sconfitte ciascuno. Era un duellante sicuramente più abile di Leo, quindi dovevo prestare molta attenzione prima di sfidarlo o, se possibile, evitare a priori lo scontro ripiegando su un ben più conveniente raggiro verbale. Non volevo rischiare di morire prima ancora che il mio piano fosse stato portato a compimento. Decisi di sondare il terreno affrontandolo in una discussione verbale. Per rintracciarlo mi feci aiutare da Alice che si dimostrò subito utile e funzionale alla sua mansione: servirmi. Neil viveva in un piccolo appartamento nella periferia della città. Mi era stato spiegato che Il Consiglio, oligarchia composta da fusionisti e sintonizzatori, badava a tutte le spese e le magagne burocratiche del trio, ormai divenuto duo. Quando bussai alla porta mi trovai di fronte lo stesso ragazzo del primo incontro, solamente più trasandato e rilassato. Mi fece accomodare portando un vassoio con sopra due sigarette.

-Fumavo?- Chiesi non riuscendo a ricordare tale dettaglio.

-Unicamente con me e solo quando dovevamo discutere di qualcosa di importante.-

Ne prese una e la accese con delicatezza. Osservai la nube di fumo venir rigettata dalla sua bocca con disprezzo. Presi quella rimanente e, con mia grande sorpresa, il mio corpo ricordava perfettamente il rituale per evocare il fuoco su quel bastone demoniaco. Non sentivo per nulla la necessità di fumare, ma per riuscire ad ottenere la sua approvazione feci finta che la cosa mi piacesse.

-Non preoccuparti, sei molto più adulto di quanto ricordi, non stai facendo nulla di illegale.- potevo percepire una leggera ironia nella sua voce.

-Quanto adulto?-

-Vent'anni all'incirca.-

Guardai il mio corpo: tutto poteva sembrare, meno che la struttura di un giovane uomo.

-So che sei stupito, ma pare che la tua esistenza sia stata inserita con la forza bruta nella linea temporale di questo mondo. In parole povere hanno riscritto questo mondo per far credere che tu sia nato e vissuto in questo luogo.-

-Dev'essere servito un potere non da poco.- Commentai inspirando il misto di catrame e tabacco.

-Sei stato tu a fornirglielo, Iulio. Il potere dei demoni che tu hai rilasciato è stato usato per dar vita a questa falsa.-

-Tutti questi trucchetti per raggiungere il Numeron Code, francamente non capisco.-

Buttò la cenere nell'apposito contenitore per riportare la sigaretta fra le sue labbra, aspirando avidamente.

-E' qualcosa che va ben oltre la nostra capacità logica da comuni mortali. Immagina il potere di un dio, capace di riscrivere il tempo a proprio piacimento.-

-Non avete già lo stesso potere?-

-Quello che usiamo noi è paragonabile ad una copia mal riuscita. Come puoi vedere sul tuo stesso corpo, ci sono stati diversi problemi e i limiti di tale processo sono notevoli. Inoltre non siamo in grado di riscrivere intere epoche, ma solo la vita di una singola persona sforzando oltre ogni limite il potere usato.-

Mi stava regalando una serie infinita di informazioni utilissime per ricostruire il quadro generale della situazione senza chiedermi nulla in cambio, per il momento almeno.

-Perchè mi stai raccontando tutto questo? Leo mi ha detto che vi era stato imposto il silenzio, pena la morte.-

-Se sei qui significa che la mia ora é vicina, non credi?-

Sgranai gli occhi e, per la prima volta, non stavo mentendo.

-Cosa ti stupisce? La morte di Leo non é stata un semplice errore, sapevi quel che facevi. Iulio, ti conosco da così tanto che so esattamente quel che ti passa per la testa al sol guardarti. Probabilmente sei venuto qua per discutere, evitando lo scontro, ma non posso accontentarti. Sono l'unico che può fermarti ora come ora.-

Spense la sigaretta e si diresse verso la porta, aprendola.

-Non ho bisogno di una tua risposta, so'di non sbagliarmi. Ti chiedo di andare via, la nostra chiacchierata finisce qui.-

Spensi la sigaretta e mi alzai, dirigendomi verso di lui senza proferire parola.

-Domani.- mi disse mentre mi trovavo a pochi passi dall'uscio.

-Domani?-

-Domani alle 15 nel parco abbandonato. Si trova a pochi isolati da qui.-

Feci un cenno col capo e proseguii per la mia strada.

-Spero di riuscire a fermarti.-

Così dicendo richiuse la porta lasciandomi solo in quel lungo e buio corridoio che tanto ricordava la mia mente.

Yu-Gi-Oh! Zexal: Forbidden Memories (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora