Capitolo 6

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I giorni seguenti proseguirono conformi a quelli vissuti durante la pseudo-vita. L'unica cosa diversa era la mia mente, vittima di pensieri folli e non adatti a qualcuno definibile come “buono”. Nessuno dei tre fratelli si era fatto vivo ed iniziavo a perdere fiducia nel nostro patto; credevo che il loro interesse fosse scemato, lasciando spazio a indifferenza e disprezzo. Ma così non era. Una sera,ritornato a casa dopo scuola, trovai un'individuo fastidioso seduto sulla mia poltrone. Si stava gustando un panino farcito di prosciutto e formaggi vari presi direttamente dal mio frigorifero.

-IV.-

Pronunciai quel nome in modo che anche il piú feroce dei leoni rabbrividisse al sol sentirlo. Lui si voltò, quasi sorridendo. Non ero riuscito a intimorirlo.

-Ti aspettavo da ore e, sai, lo stomaco inizia a lamentarsi dopo un po'-

Ignorai la sua provocazione e mi sedetti di fianco a lui.

-Come sei entrato?-

-Dalla porta, mi pare ovvio.-

Mi misi una mano fra i capelli cercando validi motivi per ignorare una simile risposta.

-Non mi sembri esattamente III, mi era stato descritto diversamente.-

-Difatti non lo sono, idiota. I miei fratelli non sanno di questa mia sortita silenziosa, quindi ti pregherei di non dir loro nulla.-

-Perché sei qui, IV?-

Si alzò, iniziando a girare per il salotto. Mangiava il mio panino come se fosse una succulente bistecca.

-Devo chiederti una cosa.- Iniziò.

-Sentiamo.-

-Presto la mia famiglia inizierá ad agire, non posso fornirti alcun dettaglio riguardo a tutto ciò. Sappi solo che sicuramente ci scontreremo con Yuma Tsukumo che par essere tuo amico.-

-Con questo?- Chiesi tagliando corto.

-Ti chiedo di non interferire. Lasciaci combattere restandone fuori.-

Chiusi gli occhi, smettendo di ascoltare le richieste di IV: potevo davvero fare qualcosa di simile? Rinnegare completamente il mio legame con Yuma per il mio bene personal, valeva davvero così poco la nostra amicizia per me? Il vecchio mé avrebbe risposto negativamente senza esitazione, ma il nuovo essere che si stava creando in me pareva non esser d'accordo. Avevo bisogno di quella famiglia per vendicarmi e compiere i miei piani.

-Non farò nulla.- Risposi alla fine.

-É stato facile, anche se la cosa mi lascia perplesso. Quando citammo Astral scattasti come una molla, invece ora mandi tutto al vento, come se nulla fosse.-

-Ho accettato di aiutarvi, non vedo perché tradirvi. Mi avete aperto gli occhi su questo mondo, non mi par così sbagliato essere riconoscente nei vostri confronti.-

-Qualcosa di sbagliato dovrebbe esserci invece.- Disse tornando a sedersi di fianco a me.

-Perché non hai detto nulla a V?-

Era sospetto il suo modo di agire e io non ero ancora certo di poter riporre fiducia in lui e i suoi fratelli.

-Non avrebbe capito, siamo troppo diversi. Lo hai notato anche tu, lui e quello calmo e maturo, mentre io sono quello piú impulsivo. Per V era scontato che tu non saresti intervenuto, ma io volevo accertarmene senza far sfociare tutto questo in un litigio.-

-Ti preoccupi parecchio per la famiglia.-

Mi lasciai sfuggire una frase che il vecchio Iulio avrebbe detto in un momento simile.

-Non ho altra scelta. É l'unica cosa che ho in questo mondo.-

Notai un velo di tristezza nelle sue parole, ma evitai di approfondire. Il nostro rapporto era di mera convenienza: loro usavano me per raggiungere quel mondo e io loro per distruggerlo.
Si alzò dalla poltrona.

-Direi che ho ottenuto quel che volevo. É arrivato il momento di andar via, ma prima.-

Si voltó serio in volto.

-Non fare nulla che possa nuocerci o subirai il mio fanservice speciale, creato unicamente per te.-

Uscii da casa mia senza attendere una mia risposta. Mi ero convinto che non avrei piú avuto modo di reincontrarlo dopo quel giorno, ma ero in grosso errore.

Yu-Gi-Oh! Zexal: Forbidden Memories (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora