Un gentile brezza calda scompigliò i capelli biondi di Jeffrey mentre attraversava la strada per raggiungere l'ingresso dell'università. Con passo leggero varcò le porte scorrevoli; aveva quasi l'impressione che l'aria stessa avesse un odore differente da quella che era abituato a respirare nel suo paese d'origine. Si tirò su lo zaino rosso sulla spalla e si guardò intorno prendendosi un momento per assaporare l'inizio della sua nuova vita.
Stava per iniziare il primo anno della facoltà di veterinaria ed era carico di aspettative e voglia di mettersi alla prova. Ottimista e vivace di natura, aveva programmato il suo futuro in una scaletta ben precisa e quella laurea erano solo una tappa verso la metà finale.
Jeff, per sua madre Jeffrey, era alto un metro e settantasette, particolare che gli premeva precisare ogni qual volta gli veniva chiesta la sua altezza.
La gente aveva la fastidiosa tendenza a considerarlo più basso di quanto non fosse, a causa del suo aspetto delicato e fragile, e la cosa riusciva a indispettirlo peggio dell'ananas sulla pizza.
La sua pelle, chiara e morbida, era priva di imperfezioni (a meno che non si strafogasse un intero barattolo di burro di arachidi per cena, in quel caso il brufolo punitivo, in fronte di solito, non glielo toglieva nessuno), gli occhi castani erano grandi e felini con un neo proprio al centro della palpebra inferiore destra, il naso era leggermente a patata e, tra guance piene e tondeggianti e una bocca naturalmente sorridente, sembrava l'immagine dell'innocenza e del buon umore.
I suoi capelli erano di un delicato biondo fragola, abbastanza lunghi da coprirgli gli occhi e generalmente aggrovigliati in un cespuglio spettinato e senza senso. Quella mattina si era degnato di pettinarli, per amore di sua madre che gli aveva inviato tredici messaggi e otto note vocali in cui gli "consigliava" cosa indossare e come sistemarsi.
Per la sua sanità mentale e per evitare di essere bombardato da una valanga di notifiche durante il primo giorno, si era fatto una foto e gliel'aveva mandata nella speranza di farla stare tranquilla.
Ovviamente aveva avuto da ridire, ma quanto meno aveva smesso di importunarlo. E poi che c'era di male nell'indossare jeans e t-shirt? Che si aspettava che indossare giacca e cravatta? Probabilmente se fosse stato a casa sua madre avrebbe ritirato fuori dall'armadio il vecchio completo che era stato costretto ad indossare per il matrimonio di suo cugino. Una cosa inguardabile.
In conclusione, Jeff aveva un aspetto morbido e arruffato; d'altronde la sua pigrizia era leggendaria e la sua allergia al sudore e all'attività fisica ancora di più, questo, unito a una scarsa predisposizione fisica per mettere su massa muscolare, non faceva certo del suo un fisico asciutto e slanciato. Non è che fosse grasso, anzi, ma di certo non ci sarebbe mai stato il rischio vi vedergli le costole, anche se sua nonna giurava di poterle vedere ogni volta che andava a trovarla.
Inoltre Jeff con il suo aspetto ci conviveva benissimo e non è che avesse avuto problemi di sorta o altro, l'unico inconveniente era che chiunque, a primo impatto, lo giudicava innocente e delicato, cosa che il ragazzo era bel lungi dall'essere.
Era nato in una piccola cittadina di campagna, tranquilla, calorosa ma con poche prospettive. Inscriversi ad un'università lontano da casa non era dipeso solo dalla voglia di cambiare, ma era anche stata una scelta obbligata data la mancanza di alternative. Si era così ritrovato a vivere da solo, a sei ore d'auto dal suo paese natale, in un minuscolo monolocale.
Nonostante il distacco con la famiglia e la prospettiva di dover badare a se stesso senza poter contare su nessuno, aveva vissuto la sua prima settimana sempre con il sorriso sulle labbra, eccitato e impaziente di cominciare, e finalmente quel giorno era arrivato.
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The Golden Boy
RomanceJeffrey si è appena trasferito in una nuova città per frequentare l'università che ha sempre desiderato. Le cose sembrano andare bene e la sua vita da fuori sede scorre piacevolmente. Ad intralciare il suo pacifico cammino arriva però Drake Miller...