10. Mattonella bianca is sexy

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Drake appoggiò la fronte sulle fredde piastrelle del bagno dell'università e cercò di calmarsi.

Era fuggito via dalla mensa con un preoccupante problema tra le gambe e sperava che nessuno avesse notato lo strano rigonfiamento che aveva all'altezza dell'inguine.

Aprì gli occhi e lanciò una veloce occhiata verso il basso che gli bastò per capire che la situazione non stava per niente migliorando.

Com'è diavolo è potuto succedere? Si chiese scioccato mentre dava leggere testate al muro piastrellato. Non se lo spiegava, semplicemente non era possibile che il semplice accenno ad una mutanda lo avesse ridotto in quelle condizioni. Nemmeno avrebbe dovuto trovarla allettante una cosa del genere!

Grugnì irritato e cercò di pensare a cose che gli facessero passare la "voglia". Il punto era che ogni volta che richiamava alla mente qualche immagine disgustosa questa veniva prontamente soppiantata da un paio di labbra arrossate e screpolate, un'ammiccante neo e un sedere tondo e rivestito da un paio di mutandine da donna che lui immaginava di pizzo nero.

Sospirò sconsolato quando capì che di quel passo non avrebbe risolto la situazione e che rimanere lì a contemplare una mattonella decorata dal disegno di un pene era proprio inutile. Titubante e colpevole, si abbassò la zip dei pantaloni e si infilò una mano nei boxer, trovando il suo membro semieretto.

Ancora incredulo per quello che stava per fare, chiuse il pugno attorno alla sua erezione e iniziò ad andare su e giù con la mano, creando una piacevole frizione che glielo indurì del tutto.

Il respiro gli divenne pesante e nella sua mente iniziò a formarsi, quasi come una sorta film, l'immagine di Jeff inginocchiato di fronte a lui.

La scena appariva così reale che a Drake sembrò quasi di sentire davvero le sue labbra sulla pelle congestionata e la sua voce piena e graffiante.

Drake.

Sembrava davvero che fosse lì anche lui.

Drake.

Quasi venne al pensiero del ragazzo che pronunciava il suo nome con la bocca stretta intorno alla sua erezione.

«Drake!»

Sì voltò di scatto quando sentì la porta aprirsi e in quel momento si rese conto di due cose: Jeff era davvero lì e lui aveva ancora l'erezione stretta tra le dita.

Velocemente cercò di richiudersi la lampo, cosa non facile date le sue condizioni, ma si rese conto, quando alzò lo sguardo, che la matricola era già fuggita via sconvolta.

Jeff corse fuori dai bagni e si rifugiò in un aula deserta.
Con un enorme sorriso dipinto sul viso tirò il cellulare fuori dalla tasca dei pantaloni e riguardò il video che aveva fatto a Drake mentre si masturbava in bagno.

Miller era stato così preso da quel che stava facendo da non essersi minimamente accorto che Jeff si era arrampicato sul wc del bagno di fianco e che aveva ripreso tutta la scena con il cellulare.

La matricola ridacchiò soddisfatta: il video era venuto benissimo.

Soprattutto la parte in cui Drake, sul punto di venire, imprecava qualcosa che somigliava molto al suo nome. Ancora meglio però era stata l'espressione del suo viso quando aveva spalancato la porta, ora si pentiva di non avergli fatto una foto, sarebbe stata perfetta da usare nei momenti tristi. Però avrebbe sempre potuto fare uno screen.

*

Drake, dopo aver sistemato la situazione nei suoi pantaloni, uscì dal bagno con l'intenzione di trovare Jeff e spiegarsi, come, non ne aveva idea.

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