Nella aria si poteva sentire una sinfonia di profumi di piatti gustosi e il chiacchiericcio di centinaia di studenti che si godevano il proprio pasto e una meritata pausa dalle lezioni.
La mensa, staccata dagli edifici in cui c'erano le aule, era un enorme padiglione dai soffitti alti e le pareti in legno e vetro che permettevano di godersi la vista sul parco esterno, anch'esso costellato di altri tavoli per pranzare disposti all'ombra di grosse querce.
Di solito consumavano il loro pasto nel parco ma, accodarsi a Jonathan, l'amico d'infanzia di Mike, e al suo gruppo, aveva comportato lo spostarsi all'interno.
Anche a Jeff sarebbe piaciuto godersi il pasto, ma era bloccato in situazione abbastanza strana e non riusciva ad assaporare il cibo che si faceva scivolare meccanicamente giù per la gola. Non vedeva l'ora di uscire da lì.
Si erano seduti ad un grande tavolo bianco da soli venti minuti e già sembrava un'eternità.
Gli sguardi di gran parte della popolazione studentesca erano fissi su di loro e mangiare facendo finta di nulla non era per niente facile, soprattutto se avevi un coglione seduto vicino che non faceva altro che distribuire ammiccamenti e occhiolini a destra e a manca nemmeno fosse deciso a salutare ogni singolo individuo di sesso femminile in quella stanza.
Ovviamente il coglione era Drake Miller, che domande.
Jeff si infilò un altro boccone di lasagna in bocca e ascoltò distrattamente Mike parlare con Jonathan, il ragazzo-fungo sembrava davvero felice di averlo ritrovato e l'altro non era da meno.
Jonathan... beh Jonathan era proprio un bel ragazzo, a suo parere molto di più di quel Miller.
Aveva un fisico slanciato ma tornito e i pantaloni blu aderenti non facevano che mettere in evidenza un paio di cosce niente male.
La bocca era carnosa e rosa e sembrava a tratti quella di una donna, ma incastonata in un viso virile e raffinato, in perfetto equilibrio con i tranquilli e intelligenti occhi castani e i capelli castano dorato acconciati alla perfezione.
Il suo abbigliamento era poi diametralmente opposto a quello del suo amico Drake. Camicia bianca arrotolata sulle braccia percorse da vene in rilievo, pantaloni blu sportivi. Proprio come piaceva a lui.
Più volte gli aveva gettato qualche occhiata attraverso il tavolo trovando dannatamente carine le rughette che si formavano ai lati degli occhi quando sorrideva.
Seduto di fianco a Jeff, Spike sembrava aver trovato un'anima affine in Jack, uno degli amici di Jonathan con cui si erano ritrovati a dividere il tavolo. Un tipo dai tratti orientali, forse cinesi, i capelli ossigenati biondo platino e un fisico muscoloso ma non troppo slanciato.
Jeff non aveva nemmeno provato a capire l'oggetto della loro conversazione, sentiva solo risate squillanti e frasi senza senso.
Accanto a Jack sedeva Mark, un tipo tranquillo dall'accento strano, molto magro e poco più basso di lui. Aveva i capelli rossicci e lineamenti del viso molto delicati, almeno per quello che era riuscito a vedere dato che aveva il cappuccio della felpa nera costantemente su e che sembrava più interessato alla zuppa che aveva nel piatto che al resto del mondo. Jeff provava una profonda ammirazione per come riuscisse ad ignorare i continui colpetti che gli dava Jack sul braccio nel tentativo di farlo partecipare alla conversazione.
In ultimo, a completare il gruppo, Drake Miller che aveva passato il tempo a fare pubbliche relazioni e ignorava il cibo che aveva sul vassoio.
Jeff, da bravo ragazzo socievole, aveva parlato un po' con tutti, partecipando alle conversazioni qua e là, tranne che con Miller.
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The Golden Boy
RomanceJeffrey si è appena trasferito in una nuova città per frequentare l'università che ha sempre desiderato. Le cose sembrano andare bene e la sua vita da fuori sede scorre piacevolmente. Ad intralciare il suo pacifico cammino arriva però Drake Miller...