11. La nobile arte dell'inganno

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Drake, contro ogni logica, disse di sì a Jeff.

Come gli avrebbe spiegato cos'è un'erezione in biblioteca sotto gli occhi degli altri studenti non lo sapeva nemmeno lui.

Però quando giunse sul posto si rese conto che il suo ingrato compito, per fortuna, era stato rimandato. Jeff gli aveva chiesto di aiutarlo a prendere dei libri e Drake aveva accettato di buon grado. Il punto era che diversamente dall'immaginario comune le biblioteche universitarie non erano costituite da spaziosi corridoio con eleganti scaffalature in legno e tavoli enormi dello stesso materiale, o comunque non la loro.

Per motivi di fondi e logistica, la biblioteca della loro università era divisa in piccoli e stretti corridoi intervallati da altissime scaffalature industriali in metallo che non venivano pulite dal giorno in cui erano state tirate fuori dal loro imballaggio e montate. Le stanze erano piccole, le scrivanie ancora di più, a malapena ci si stava in quattro e non erano infrequenti gli scontri all'ultimo sangue per accaparrarsi l'unica presa elettrica della camera.

Quindi sì, non è che fosse proprio facile muovervisi all'interno, soprattutto in due.

Infatti Drake in quel momento si ritrovava incastrato in uno stretto corridoio nella sezione di biologia animale mentre Jeff era intento a scrutare i libri sullo scaffale alla ricerca del testo che gli sarebbe servito per preparare l'esame e lui gli reggeva i libri che aveva già messo da parte per poterli chiedere in prestito.

Improvvisamente lo sentì squittire soddisfatto ed esclamare: «Eccolo!»

Jeff si voltò a sorridergli e gli indicò un libro nell'ultimo ripiano in basso e Drake sospirò di sollievo, finalmente lo aveva trovato. Tuttavia il suo sollievo fu di breve durata, Jeff si piegò per prendere il tanto agognato libro e Drake smise semplicemente di respirare.

Abbassandosi, il sedere tondo e sodo di Jeff era entrato direttamente in contatto con la sua patta dei pantaloni e Drake, molto a disagio, non sapendo che fare, cercò di spostarsi e mettere almeno qualche centimetro di distanza tra la sua zona equatoriale e le valli scoscese di Jeff, senonché il corridoio non era certo abbastanza largo per simili manovre di spostamento e scaffale alle spalle, morbido ingombro davanti, Drake si ritrovò bloccato nel mezzo.

Come se non fosse abbastanza a rendere la situazione già critica di suo, il libro che Jeff voleva doveva essersi incastrato perché il ragazzo continuava a strattonarlo nel tentativo di tirarlo fuori di lì e, inevitabilmente, finiva per strusciarsi ripetutamente contro il suo bacino.

Consapevole che la situazione nella zona della bassa sessonia si stava scaldando in fretta, Drake gli appoggiò la mano libera su un fianco con l'intento si spostarlo al meno di lato ma, proprio allora, un altro strattone fece risalire la maglia di Jeff verso l'alto rivelando un lembo di pizzo rosa con un simpatico fiocchetto che fuoriusciva dai pantaloni a vita bassa del ragazzo.

Drake deglutì immobile e spalancò leggermente gli occhi a quella vista. Adesso davvero era spacciato.

«Drake» lo chiamò Jeff, senza però sollevarsi. «Cos'è quella cosa che mi preme contro?»

Jeff restò di proposito in quella posizione compromettente.

Sapeva perfettamente quello che stava facendo e aveva una chiara idea della vista che si palesava innanzi agli da pesce lesso di Drake Miller.

Un culo morbido fasciato da pizzo rosa in una posa alquanto evocativa e provocatoria. Gli venne quasi voglia di scuotere il sedere per far ballare quel fiocchetto rosa, ma si trattenne. Drake doveva pensare che lui fosse innocente.
Smise di fingere che il libro fosse incastrato e si alzò, guardandosi bene dal coprirsi il fondoschiena.

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