1.un nuovo lavoro

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Come tutte le mattine, la sveglia suona alle sei e mezza. Mi alzo, vado in cucina e noto che mio padre già sta facendo colazione.
-potevi anche aspettarmi per la colazione eh!- dico io sfoggiando un sorriso da ebete.
-non ti ho svegliato perché tanto mi avresti sbroccato- mi risponde mio padre sghignazzando.
-no oggi sono di buon umore- gli spiegò addentando la mia brioche.
-oggi vieni agli allenamenti con me, ti ho trovato un lavoro alla Juve- dice mio padre e io quasi non mi strozzo
-che cosa?! E che lavoro sarebbe?- chiedo io
-mi farai da manager e assistente personale- spiega mio padre
-interessante- è l'unica cosa che riesco a dire.

Mi preparo e visto che siamo che siamo in piena estate metto un paio di shorts e una canottiera.
-papà eccomi, sono pronta!- dico
-e vorresti venire così?! In genere i manager si vestono in modo più professionale-
-io sono una manager diversa dagli altri- dico orgogliosa
-andiamo va-

Arriviamo allo Juventus centre e incontro i soliti "amori" di papà, ovvero Barza e Chiello. Sembrano fidanzati.
Mio padre ha pensato bene di andare con i suoi colleghi e mi ha lasciata sola davanti agli spogliatoi, il bello che non mi ricordo come si esce.
Inizio a girovagare per i corridoi e ad un certo punto sento parlare dietro un angolo e faccio capolino per vedere chi sia. Vedo un paio di persone in giacca e cravatta, sento che c'è qualcuno dietro di me e non appena mi giro mi trovo davanti un ragazzo mezzo biondo con gli occhi verdi.
-chi sei tu?!- dico
-ma chi sei tu!!- mi risponde il tizio per poi sorridere.
-sono la figlia di Gigi Buffon, te?!-
-sono Federico Bernardeschi, collega di tuo padre- mi spiega sempre con il sorriso stampato in faccia.
-uhm interessante, mio padre mi ha parlato di te. Comunque il mio nome è Cleo- gli dico mentre mi guarda in modo strano.
-Cleo...posso sapere cosa ci fai davanti agli spogliatoi?-
-stavo cercando di uscire da questo labirinto, mi accompagni fuori?- domando
-si, seguimi-

Arriviamo finalmente di fuori, questo Federico mi sa di scemo.
-da quanto lavori qui?- domanda Federico
-da oggi, sarò la manager/assistente di mio padre. Mi vedrai tutti i giorni- spiego io
-bene, hai già finito gli studi?-
-no, mi sono fermata alle superiori. Odio lo studio e fare anche l'Università era troppo- spiego
-sei diversa dalle altre ragazze, tutte quelle che conosco studiano all'Università e sono più...professionali ecco- dice Federico
-lo so e ne vado fiera, sono il classico soggetto che passa la serata tra netflix e gelato piuttosto che uscire- spiego io mentre guardo i ragazzi che si allenano.
-anche io non sono un tipo che esce spesso. Ti va di fare uno strappo alle regole e venire con me a fare un giro finiti gli allenamenti?- mi domanda Fede
-si perché no. Ora vai ad allenarti se no facciamo tardi!- dico sorridendogli
-va bene vado!!-

Gli allenamenti finiranno tra poco, io intanto sto organizzando il weekend di mio padre tra interviste e impegni vari. Una cosa mi distrae da quello che stavo facendo, una pallonata che mi sfiora la faccia. Sento mio padre bestemmiare come un tibetano e vedo un ragazzo che mi viene incontro.
-mi passi il pallone per favore?- chiede il tizio che ha un marcato accento argentino.
Gli rilancio la palla e lui la stoppa di petto.
-grazie e scusa, non volevo!- mo dice per poi sorridermi
-tranquillo, la prossima volta stai più attento però-

Gli allenamenti sono finiti e vedo Fede che mi viene incontro.
-vai a farti una doccia che sei tutto sudato e oddio non mi toccare- dico mentre lui si toglie gli scarpini.
-va bene, ma prima toglimi una curiosità. Quanta giocatori di questa squadra conosci bene?- mi domanda, immagino che abbia capito che non ne conosco neanche la metà.
-beh conosco Barza, Giorgio, Claudio, Stephan e Miralem- spiegò io contandoli con le dita.
-sei la figlia di Buffon e hai una conoscenza così limitata della squadra?!-
-prima conoscevo tutti ma poi sono andata in America per due anni e quindi non ho potuto seguire la squadra. Ora vatti a fare una doccia che puzzi- dico io mentre mi dirigo verso l'uscita
-Aspettami al cancello!!- mi urla lui prima di entrare.

Sto aspettando Fede qui al cancello da mezz'ora e quel cretino ancora non è uscito.
-chi stai aspettando?- mi domanda una voce da dietro le spalle, mio padre.
-sto aspettando Federico, esco con lui- gli spiego
-che cosa?! Lo conosci da un paio di ore e già ci esci insieme?!- esclama, cosa che mi sta facendo innervosire.
-si papà ho ventun'anni e sono in grado di controllarmi da sola!!- gli dico alzando il tono della voce.
Iniziamo tutta una discussione e proprio in quel momento arriva l'ultima persona che avrei voluto vedere in quella situazione. Federico.
Ora come minimo mio padre lo uccide.

Spazio autrice
In questo primo capitolo ho dedicato a Paulo solo un paio di righe.
Al prossimo entrerà definitivamente in gioco!!
Spero vi sia piaciuto il capitolo! ❤

A tutta Joya•Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora