17-Lo odio

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Dopo aver detto di si a Paulo mi arriva una telefonata, mi hanno detto che l'Europeo è stato spostato a quest'estate. Le gioie esistono yee.
Dopo averlo detto ai ragazzi sono tornata a casa per riposarmi prima che Paulo venga a prendermi.

Sento il campanello suonare, credo di aver dormito circa mezz'ora. Scendo ad aprire e mi ritrovo Paulo davanti.
-oh mi hai fatto prendere un colpo- dico uscendo.
-sono così brutto?-
-ovviamente- dico con voce dolce.
-ma quanto sei stronza- dice
-tanto, questo non è niente!!- esclamo entrando in macchina.

Arrivati a casa sua ci buttiamo subito sul divano.
-a che ora hai gli allenamenti?-
-alle 15:30-
-va bene, posso venire con te?-
-certo-
Abbiamo parlato del più e del meno, ma l'argomento che ci ha portato a discutere è stato il bacio della scorsa serata, gli ho detto che era stato un errore e che non doveva esserci.

Un mese dopo...
Questo mese è stato veramente stressante, domani ci tocca la partita col Real Madrid e mi sento male.
Tra me e Paulo c'è uno stato di confusione, non facciamo altro che litigare. Credo però che sia meglio così, tra me e lui non ci potrà mai essere niente, non lo sopporto.

La partita non è andata come mi aspettavo, abbiamo preso tre goal in casa. La squadra mi è sembrata un pò assente durante la partita ma non mi soffermo a pensare a cose perché sono incazzata nera.
L'unica cosa di cui vado fiera della serata è che sono l'unica che non si è alzata ad applaudire Ronaldo dopo la rovesciata che ha fatto, lo odio con tutta me stessa.

Paulo è stato espulso per simulazione quindi salterà la partita del ritorno, torneranno Pjanic e Benatia, io ci credo!!

Tornata a casa decido di scambiare due chiacchiere con mio padre.
-papà si può sapere cosa vi è preso stasera?!-
-non ci è successo niente, è andata male e basta. Ora pensiamo al ritorno, bisognerà affrontarli al bernabeu-
-va bene, sappi solo che nonostante tutto sarò fiera di voi-

Manca esattamente una settimana all'incontro a Madrid, ho tantissima ansia ma nonostante tutte le pressioni e i giornalisti riesco a stare abbastanza calma. Poi oggi i giornalisti mi stanno perseguitando dato che nessuno della squadra ha lasciato dichiarazioni.
Appena arrivata dallo Juventus center mi dirigo subito in ufficio e inizio a lavorare, oggi ho molto lavoro e mio padre dovrebbe mandarmi dei documenti.
Sento bussare alla porta, spero sia lui, senza quei documenti non posso lavorare.
-avanti-
Bene, mio padre ha pensato bene di mandare Paulo a portarmi il necessario.
-tuo padre ti manda questi- mi dice porgendomi una mazzetta di fogli.
-bene, puoi andare-
-aspetta, volevo chiederti se stasera vuoi venire con noi ragazzi ad un locale-
-si, ci sarò. Ma ora sparisci che ho da fare-
-va bene ma stai calma-
-sono calmissima-
-invece no sei nervosa-
-e va bene si hai ragione ora sparisci dalla mia vista-

Ho finito di lavorare alle 18;30 quindi tornerò a casa per le 19 e per le 20 sarò pronta.
Proprio quando sono davanti la porta di casa suona il cellulare, è Mario.
-dimmi tutto Marione- esclamo mentre entro in casa.
-tra cinque minuti sarò a casa tua, dobbiamo parlare-
Bene, mi ha pure riattaccato in faccia. Conosco Mario da anni, gli voglio un bene dell'anima ma quando fa così lo ucciderei all'istante.

Sento bussare alla porta, apro e non mi saluta nemmeno che si mette seduto sul divano, ma perché è così deficiente.
-ma ciao Mario ti voglio bene anche io- dico sedendomi di fianco a lui.
-lo so che mi vuoi bene, ma la cosa di cui dobbiamo parlare è importante- dice guardandomi con la sua solita faccia 'No good'.
-e allora sentiamo-
-stasera devi venire con me al locale con i ragazzi-
-perché?-
-beh perché tutti saranno accompagnati dalle proprie donne e io sono da solo- esclama mettendomi un braccio intorno alle spalle.
-e perché proprio io?-
-perché si sei l'unica di cui mi fido, poi so che Paulo sarà accompagnato da un'altra e quindi tu sei sola-
-Paulo che cosa?-
-sarà accompagnato da un'altra e quindi tu vieni con me-

Bene, quel cretino di Paulo viene con un altra stasera eh. Allora io vado con Mario, Madonna se lo faccio smadonnare.

-beh? Allora vieni o vieni?- dice alzandosi dal divano.
-vengo Mario, vengo- dico fissandolo con aria da serial killer.
-è inutile che mi guardi così tanto so già che lo fai perché sei gelosa di Paulo e vuoi vedere fino a che punto arriva. E approfondendo il ragionamento, sono sicuro che lo fai anche perché mi ami tanto- afferma uscendo di casa.

Non appena esce mi dirigo da mio padre in camera sua, lo trovo a giocare alla play station.
-papà dobbiamo parlare- dico lanciandomi sul letto.
-dimmi amore mio- dice senza staccare gli occhi dalla tv.
-stasera sarò accompagnata da Mario al locale-
-che cosa?!-

Mio padre ha lasciato cadere il joystick a terra e si è girato verso di me. Tra lui e Mario le cose vanno bene ma non vuole che lo frequenti perché entrambi abbiamo un caratteraccio e litighiamo in continuazione, qualche anno fa per litigare con me ha rotto una delle finestre del centro sportivo con un pugno.

-dai papà, ti prometto che non faremo casini-
-ti ci mando ma ad una condizione, ti accompagno io al locale- dice puntandomi il dito contro.
-va bene, non ci sono problemi-

Arrivati al locale iniziamo a cercare il gruppo di ragazzi.
Appena li troviamo mi precipito tra le braccia di Mario, la faccia che ha fatto Paulo è indescrivibile.

A tutta Joya•Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora