14-direzione Wembley

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Arriviamo a Torino e io mi precipito subito a casa di Fede. Visto che sono le 14 starà sicuramente dormendo.
Entro in casa senza fare rumore e lo vedo dormire sul divano, che dolce che è.
Ed è proprio quando cerchi di fare silenzio che fai più casino, infatti mi è caduto il telefono, Fede si alza di scatto e appena mi focalizza mi regala uno dei suoi sorrisoni.
-Cleo!- esclama
-Fede mi sei mancato- mi precipito tra le sue braccia e rimaniamo abbracciati per qualche minuto.

Si fa sera e mentre Fede va al recupero io vado a lavorare il cavallo per l'Europeo.
È un cavallo giovane e abbastanza inesperto, ma ha del talento da vendere.
Lo lavoro per tre ore buone, ora il piccolo Kilgharrah deve riposare.

Torno a casa distrutta, ora mi faccio un bel bagno caldo.
Mentre preparo la vasca sento che Federico è tornato in casa, lo sento chiacchierare da solo. Certo che ha problemi gravi questo.
Esco dal bagno a vedere cosa sta facendo e lo trovo sul divano a giocare col tablet.
-con chi stavi parlando?- gli chiedo
-con nessuno, stavo pensando ad alta voce- mi risponde senza staccare gli occhi dal tablet.
-va bene, io vado a farmi il bagno-
-stasera viene Paulo a cena-
Che cosa mi ha appena detto?! Paulo? Oh cazzo.
Mi faccio il bagno in fretta e furia e mi precipito davanti all'armadio per decidere cosa mettere.
Mentre do un occhiata all'armadio vedo Federico venire in camera a prendere la tuta.
-va bene che deve venire Paulo, ma un minimo di eleganza no?!- esclamo senza staccare gli occhi dall'armadio.
-non deve venire solo Paulo, viene mezza squadra, ci divertiamo un pò- mi spiega mentre si infila la maglia.
-che cosa?! E perché non mi hai detto niente?!-
-sorpresa!- esclama mentre tenta di infilare una manica ma non ci riesce.
-ma quindi devo mettere la tuta anche io?-
-vengono tutti con la tuta, è ovvio che la devi mettere anche te-

Dopo mezz'ora a discutere con Federico mi decido a vestirmi con la benedetta tuta. Inoltre dovrebbero venire tutti dopo cena, almeno non devo neanche cucinare.
Il primo ad arrivare è mio padre e insieme a lui decidiamo di prendere una pizza.
-allora hai risolto con Dybala?- mi chiede sorridendo.
-si, abbiamo risolto, è stato fortunato perché ero stanchissima e non avevo le forze di litigare-
-macché, te saresti capace di litigare anche da morta. Dybala ti sa tenere testa, ammettilo-
-non è vero-
Ma che dico, nessuno mi sa tenere testa come fa Paulo, in genere vinco sempre io ma con lui è una battaglia continua.
Finiamo di cenare e ci mettiamo tutti e tre sul divano.
Mi metto con la testa tra le braccia di mio padre e con i piedi sulle gambe di Fede.
-stai comoda?- mi chiede quest'ultimo mentre tenta di farmi il solletico sui piedi, peccato che lì non lo soffro.
-ovvio, sei più comodo del divano-

Si fanno le 21:30 e sono già arrivati Claudio e Miralem.
-chi altro manca?- chiede Miralem
-mancano Andrea, Giorgio, Mario, Paulo, Gonzalo e Sami- gli risponde Fede
Man mano arrivano tutti, anche Paulo.
All'inizio ci mettiamo a parlare della partita di dopodomani col Tottenham e abbiamo tutti abbastanza ansia.
Parliamo del fatto che domani si parte per Wembley e mi tocca lasciare il lavoro per l'Europeo per altri tre giorni.
La serata oscilla tra la play station, birre, chiacchierate e cose varie.
Probabilmente rimarranno tutti a dormire qui visto che nessuno è abbastanza sobrio da guidare la macchina, sono anche l'unica femmina nonché unica sobria.

È quasi l'una e mi ritrovo a camminare tra i ragazzi che dormono sparsi per la sala, cerco di evitare di schiacciarli ma per sbaglio do una botta a Paulo e si sveglia.
-che fai vieni a dormire con me?- dice sghignazzando come un cretino.
-stai zitto stupido-
-lo sai che sei bellissima?- mi dice guardandomi con quegli occhi ubriachi.
Mentre cerco di evitarlo mi prende per la caviglia e mi costringe a sedermi vicino a lui.
-ti amo- dice guardandomi negli occhi.
-senti Paulo, sei ubriaco, stai dicendo un sacco di cazzate-
-sarò anche ubriaco, ma ti amo-
-dormi Paulo, dormi-
Non faccio in tempo a finire la frase che si addormenta, senza staccare la sua mano dalla mia caviglia.
Visto che sono in una posizione scomoda e non riesco a rialzarmi decido di stendermi vicino a lui e cercare di dormire.
La sua mano non lascia mai la mia caviglia, mentre con l'altra mi avvolge stringendomi a sé.

Le sei e mezza arrivano presto, sento la sveglia del mio telefono suonare, sono ancora tutti addormentati, come li sveglio? Essendo nel post sbronza non mi daranno ascolto per nessun motivo.
Poi ripenso che dobbiamo andare a Wembley e mi viene un'idea.
-siamo in ritardo per Wembley!! Ci squalificano!- inizio ad urlare. Vedo tutti alzare la testa e spalancare gli occhi.
-scherzo cretini! Preparatevi che se no arriviamo in ritardo per davvero!- dico per poi ridere.
Dopo aver ricevuto un vaffanculo da tutti i ragazzi, inizio a prepararmi.

Siamo appena saliti sull'aereo e stiamo organizzando i posti, non riesco a togliermi dalla testa il fatto che dovrò stare senza Fede altri due giorni.
-ti metti vicino a me?- mi chiede Paulo con il suo accento argentino che trasforma ogni parola che dice.
-sicuro che non vuoi metterti con uno dei ragazzi?-
-sicuro, voglio stare un pò con te-
-abbiamo dormito insieme stanotte, non ti basta?-
-oh e non fare storie!-
-va bene, stai calmo-

Sull'aereo ho scoperto un lato di Paulo che non conoscevo, mangia come un maiale.
Visto che il mister è separato dai giocatori durante il volo, questi possono fare tutte le cazzate fattibili su un aereo.

A tutta Joya•Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora