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Harry si svegliò con un terribile mal di testa, la pioggia che batteva piacevole contro le finestre e il cielo buio, lo convinsero a ristendersi nel letto.

"Ľaspirina è lì."
Harry si voltò, trovando Malfoy nel letto affianco al suo, con due profonde occhiaie violacee che gli solcavano il volto, un colorito grigiastro e malsano facevano dedurre a Harry che soffriva dei suoi stessi sintomi.

"Sei diventata la mia infermiera personale, Malfoy?"
fece una smorfia, chiudendo gli occhi.
I ricordi della notte appena trascorsa lo investirono.
Oh, insomma, erano ubriachi.
Niente di più.
Harry nemmeno se lo ricordava, giusto?
Chiaro.

"Zitto e bevi, San Potter."
Il moro si massaggiava le tempie, costringendosi a scuotersi del torpore piacevole delle coperte, per poi ingollare il liquido con un sapore a dir poco orrendo.
Si sdraiò nel letto, ancora, guardando Draco.

"Lenticchia dorme." Informò il biondo, coprendo con una mano il suo educato sbadiglio.

Harry annuì.
"Cosa è successo stanotte?"
Draco quasi si strozzò con la sua stessa saliva.

"Niente che tu possa provare, sfregiato!"
Si tirò le coperte fino a sopra il mento appuntito, facendo sbuffare Harry.

"E va bene, va bene; Ron ha avuto il numero di telefono della ciospa Granger e tu invece ti stavi letteralmente mangiando la faccia di una ragazza cinese chiamata Cho Chang." Notò il suo sguardo curruciato, nel tentativo di ricordare qualcosa. "Era una scena alquanto pietosa, Potter."
si affrettò ad aggiungere.

"E tu invece cosa hai fatto, furetto?"
Il biondo lo guardò trionfante.

"Ho scopato."
Harry inarcò le sopracciglia.

"Da quando ti sei dilettato con la carriera di spazzino, Malfoy?"
Gli lanciò uno sguardo truce, ma ľaltro ragazzo continuava a sorridere, avvolto tra le coperte.

"E chi è la bella che ha avuto il piacere di ricevere Malfoy Junior tra le gambe?"
Gli occhi di Draco scintillarono.

"La Parkinson."
Affermò, soddisfatto.
Harry lo guardò confuso.

"Il carlino? Se ľhai messa incinta è un disastro, Malfoy. Sul serio. Questa è una scuola, non un cani-"

"VI PREGO DITEMI CHE NON È UN SOGNO!"
Ron balzò in piedi, con più vitalità di entrambi i ragazzi a letto, che si limitarono a stringere i denti.

Il rosso aprì la finestra, strillando.
"HO IL NUMERO DI HERMIONE  JANE GRANGER!"
la pioggià, che si era tramutata in tempesta, rischiò di allagare la moquette scarlatta della stanza.

I capelli di Draco vennero scompigliati dal vento,si coprì ľintera testa.
"WEASLEY! CHIUDI QUELLA DANNATA FINESTRA." strillò, da sotto il tessuto pesante del suo piumone verde e argento.

Ľaltro la richiuse, buttandosi sul letto.
"Che faccio, Harry? Le scrivo?"
Ho bisogno di una frase ad affetto..."
Prese il libro "Modi per conquistare una ragazza, 15 passaggi illustrato"
sotto i gemiti di protesta di Draco.

"Non lo so, non sono io il playboy, Draco, cosa consigli?"
Il biondino sbucò fuori solo con la testa.

"Scrivile "Ehy" e prega che non ti abbia dato il numero sbagliato."
Disse Draco, diplomatico, con il tono di chi la sa veramente lunga.

"Giusto. Qua dice che dovrei dire di essermi perso nei suoi occhi...o qualcosa di simile."
Il biondo fece una smorfia insoddisfatta, alzandosi leggermente a sedere.

"no, quello è patetico e cafone."
Lo guardò.

"E sono sicuro che a Hermione non picciono i ragazzi patetici e cafoni."

Chastity || DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora