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Draco entrò nella sua camera, -alla fine, il padre,aveva convinto il preside della scuola a fare avere una stanza singola per il figlio- decisamente di pessimo umore.
E non solo per ľaffronto avuto recentemente con Harry, ma soprattutto per essersi guadagnato una punizione della professoressa McGonagall, unicamente per aver disturbato un novellino, che disonore!

Lui, Draco Malfoy, avrebbe svolto una punizione in aula professori, sarebbe sceso a tanto per un...nonnulla!

Si chinò sul suo baule aperto, sbuffando contrariato, tirando fuori un sacchettino con il cibo per il suo furetto, gliene svuotò un po' nelľampia gabbietta.

Ľanimaletto si avvicinò alla vaschetta zampettando.

Ľattenzione di Draco, che fino a quel momento fissava il furetto che rosicchiava il cibo, cadde sul fondo del suo baule.
Una sottospecie di giocattolo di plastica a forma di cagnolino, giaceva coperto per un quarto dai vestiti.
Si chinò, tirandolo fuori.

Sul retro del cagnolino, si ergeva una spina elettrica.
Era una lucina; tipicamente utilizzata per i bambini, quando non ne volevano sapere di dormire.

Un foglio di carta scivolò tra le mani di Draco.

Per il furetto da Harry, così non dormi più con me. Ps. mi è piaciuto.

La scrittura era disordinata e storta, in stampatello.
Sorrise malinconicamente, sedendosi sul letto.
Si prese il volto tra le mani, guardando un punto fisso della camera.
Infondo, lui gli aveva chiesto scusa, ma si sentiva estremamente in colpa, nonostante tutto.
Non avrebbe davvero voluto curiosare tra le sue cose e leggere il suo diario, ma la curiosità era decisamente più forte di lui.

Alla fine, sentiva la sua mancanza.
Un po', solo un po'.

Ma non fatevi idee strane, era semplicemente inutile stare lì senza avere la possibilità di infastidire la sua nemesi.

Tutto qui, niente di più, niente di meno.
Si alzò un'altra volta, tipicamente, nessuno veniva a fargli visita.
Solo la sua ragazza, Pansy, ma sinceramente, ogni qualvolta lei varcava la soglia, non vedeva ľora che la superasse nuovamente, per mandarla via.

Blaise Zabini, incredibilmente gli stava abbastanza simpatico.

Scosse la testa, passandosi una mano tra i capelli per poi giocherellare un singolare anello.
Provò ľimpulso di frantumarlo, ma si limitò  e stringerlo in un fazzoletto di stoffa, e rimetterlo nella tasca interna della camicia.

* * *
Draco pulì ľennesimo premio, spolverando e lavando, minuziosamente.
Pregò che in quelľora nessuno facesse irruzione, perchè diamine, sarebbe stato frustrante e a dir poco umiliante.

Poggiò la coppa, salendo di un gradino sulle scale di alluminio.

"Quindi ti sei dilettato davvero con la carriera di spazzino, Malfoy."
Harry Potter se ne stava appoggiato al muro, mordicchiandosi il labbro e guardando il biondo da sopra la montatura degli occhiali rotondi.

Quello sobbalzò, rischiando di cadere dalla scala.
"Stupido, dannato, Potter!"
Ringhiò, lasciando giù la coppa per un torneo di matematica appartenuta ad un certo Siurius Black.

"Cosa sei venuto a fare, esattamente?"
Lo guardò in cagnesco, mentre il moro pareva estremamente tranquillo e rilassato.

"Ho riflettuto sulle tue parole, dispiace anche a me per averti trattato così."
sentenziò, mentre Draco fece una smorfia schifata.

"Era più divertente quando ci insultavamo, Potty."
"Niente suggerisce che io smetta di farlo, Malfoy."
Un ghigno compiaciuto apparve sul volto dei due.

"Ti aiuto, va bene?"
Attraversò ľaula antica, illuminata solo dalla fioca luce delle candele quasi consumate, appese alle torce ai lati del muro. Donavano alla stanza un'atmosfera quasi vampirica.

"No, Potter, ho finito."
Scese due gradini, guardando a terra riluttante.
"Hai paura di scender-"
Un tonfo sordo fece notare a Harry che ľelegante biondo davanti a lui era caduto rovinosamente a terra, a faccia in giù. Un anello ďoro con 5, minuscole croci cristiane, cadde qualche metro più avanti di Draco,che notando la mancanza, non badò al dolore della caduta, si spinse in avanti cercando invano di recuperare ľanello che, disgraziatamente, era già finito in mano ad Harry, che lo osservava con curiosità.

"Non pensavo fossi cattolico, Malf-"
Ľanello gli venne bruscamente sottratto di mano; Draco se lo infilò in tasca, stizzito.

"Non è un anello "cattolico", Potter."
Gli rivolse uno sguardo, poi sospirò alla vista dello sguardo confuso del moro.

"Io so il tuo segreto, ora, Potter, vuoi sentire il mio?"
"Mi pare uno scambio equo."

* * *
"È ingiusto, Draco."
Scosse la testa, piano. Draco sbuffò, staccandosi dallo schienale della sedia, per guardare meglio negli occhi Harry.

"Non ho mai detto che sia giusto."
ribattè, a mezzavoce.
"Quindi sposerai Pansy?"

Il biondo annuì, lentamente.
"E perderò la verginità con lei."

"Quindi non te ľeri fatta veramente."
Draco sventolò la mano, con noncuranza, osservando ogni suo singolo movimento.

"volevo solo vedere la tua reazione"
Tamburellò le dita sul tavolo, dicendo quelle parole cautamente, guardandolo da sotto le ciglia, con fare ingenuo.

"Draco... sul serio, ti privano di amare per soldi?"
Calò il silenzio, distolsero lo sguardo ľuno dalľaltro.

"Lo progettano da quando sono nato, Potter. Sono ľultimo della dinastia dei Malfoy, e per Pansy è conveniente avermi."
Disse, sottovoce, come se pronunciare quelle parole rendesse la situazione più vera.

"Quindi io darò i figli che mio padre vuole, questo è quanto."
Lo guardò, sinceramente affranto, cercando di trovare rapidamente qualche soluzione -seppur utopica,- da dare a Draco.

"Malfoy, scappiamo."
Il tono di Harry era pericolosamente serio, e per una volta non ebbe paura di mantere un contatto visivo prolungato con quesťultimo.
Draco, aveva, come al solito, un modo di sedersi innaturale, elegante; schiena tremendamente dritta e spalle larghe.
Scoppiò a ridere.

"Così mi trova e mi ammazza."
Sentenziò, scosso dai risolini.
Harry si alzò bruscamente dalla sedia, avvicinandosi al ragazzo.

"Ammazzerebbe anche me."
Voltò la testa, Harry si abbassò ad un palmo dal suo viso.

"Ragione in più per non partire, Potter."
Il suo fu un semplice tentativo di parola, ma le parole gli si bloccarono in gola.

"Ti preoccupi per me, ora, Malfoy?"
Il battito di Draco accelerò notevolmente, e si premette contro la sedia, cercando una rapida via ďuscita da quella inconveniente situazione.

Scosse la testa, lentamente.
La verità era che sì, si preoccupava terribilmente di quel ragazzo con quella montatura ridicola.

Scosse la testa, lentamente.
La verità era che sì, si preoccupava terribilmente di quel ragazzo con quella montatura ridicola.

E dio, dio solo sa quanto avrebbe voluto baciarlo ora, per spezzare quella terribile maledizione.

Chastity || DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora