14°Capitolo

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Quella sera mi sentivo particolarmente stanca. Mi stavo preparando per andare a dormire quando qualcuno bussó alla porta.

Mi diressi verso la porta. Sapevo giá chi c'era dietro, sentivo tutte le sue emozioni e le avrei riconosciute tra mille.

Ciel.

Anche lui era stanco morto.Ma non vedevo l'ora di vederlo. Non vedevo l'ora di parlare con lui,di ascoltare la sua voce e di perdermi nei suoi occhi.

Era da una settimana che non ci vedevamo!

Spalancai la porta forse con un pó troppa foga.

Ed eccolo lí. Con la camicia rossa sgualcita, i pantaloni stropicciati e i capelli arruffati ma gli occhi che brillavano.Per la gioia di rivederlo gli saltai addosso facendolo quasi cadere. Scoppió a ridere.

-Piano principessa, non sono in gran forma oggi- sorrisi contro il suo petto per il nuovo nomigliolo che mi aveva affibbiato. Si staccó e mi prese per mano con un gran sorriso stampato in faccia.

-Andiamo fuori!- Incominció a correre trascinandomi dietro. Io continuavo ad inciampare perchè ero in veste da camera, che era lunga fino ai piedi.

Mi portó in giardino.

Il giardino dei Silvershade era particolarmente bello di notte perchè la luna illuminava l'erba che a sua volta sembrava brillare. Spesso la sera vedevo la luna arrivare talmente vicina al giardino che sembrava che ci si volesse scontrare, spesso avevo la tentazione di allungare un dito per vedere se riuscivo a toccarla veramente. Gli alberi intorno al prato ci proteggevano dagli sguardi indiscreti degli altri cosí potevamo stare tranquilli senza essere disturbati.

Ciel molló la mia mano e improvvisamente sentí freddo.

Andó al centro esatto del prato e vi si distese, poi mi guardó da sottoinsú.

Vieni qui disse nella mia mente con voce tenera. Mi avvicinai e feci lo stesso. Appogiai la testa sul suo petto e mi rilassai. Stavo cosí bene. A volte,quando stavo con lui, stavo talmente bene che mi dimenticavo di tutti i problemi, spprattutto della maledizione, quella spariva. C'eravamo soltanto io e Ciel, due ragazzi normali che tentavano di frequentarsi.

In quel momento era cosí. Ero in pace con il mondo, avrei potuto conversare amabilmente anche suo padre. Quasi. Forse.

Anche no.

Mi sei mancata mi disse Ciel.

Anche tu

Poi mi ricordai di una cosa che volevo fargli vedere.

Mi alzai velocemente. Sentí Ciel leggermente infastidito perchè me ne ero andata peró era anche curioso.

Corsi in fondo al prato e mi inginocchiai. Appoggiai le mani a terra allargandole a ventaglio. Chiusi gli occhi e mi concentrai. Cercai la mia energia d'orata e la feci scorrere nel mio corpo liberamente. L'energia si riversó anche nel terreno sottostante. La feci confluire in un'unico punto: una striscia che arrivava a Ciel. Poi feci una cosa che prima non sarei stata capace di fare. Inoltrai la mia energia anche in Ciel. Diventammo una cosa sola. Io sentivo tutto quello che sentiva lui e viceversa. Lui intanto si era illuminato di una luce argentea ed era diventato evanescente. Chiuse gli occhi e sospiró. La pace assoluta regnava nel suo corpo.

Intanto anch'io mi ero illuminata di oro. Mi alzai in piedi e camminai verso di lui seguendo la scia nel terreno che avevo creato, piano. Mi sembrava tutto cosí naturale quando ero con lui. Mi sentivo sempre me stessa, in ogni forma.

Non mi spaventava il fatto che fosse un fantasma nè che la Dea Amatis ci avesse lanciato una maledizione.

Intanto Ciel aveva sentito che arrivavo e aveva aperto gli occhiIl suo sguardo diceva tutto: era infinitamente dolce e tenero, anche lui mi sentiva, e un pó meravigliato forse, ma di cosa, non capivo.

L'occhio mi cadde ai miei piedi.

Avevo lasciato una scia di fiori. Ma non erano fiori normali, erano fiori enormi e argentei. Il colore della notte, il colore di Ciel.

Mi voltai verso di lui estasiata e sorridente

Sei stato tu?

Ora siamo una sola cosa dichiaró con la voce roca che amavo tanto e che mi provocava un brivido di piacere lungo la schiena.

Mi avvicinai, ora solo un soffio ci divideva. Io arrivavo all'altezza delle sue labbra piene e morbide. Non potei fare a meno di fissarle.

In quel momento desiderai solo che mi baciasse.

Arrossí a quel pensiero non da me. Lui avvicinó sempre di piú il viso al mio.

Io intanto stavo andando a fuoco dal desiderio. Non avevo mai desiderato niente in vita mia con tanto fervore.

Gli afferrai gli avambracci con forza. Lui sorrise sentendo le mie emozioni farsi strada anche dentro di lui.

Poi,quando fu ad un millimetro dalle mie labbra... posó la fronte sulla mia e rise.

Lo so principessa, anch'io lo desidero con tutto me stesso ma non posso.

Mi allontanai di poco, volevo ancora sentirlo.

Perchè no?

Lui mi guardó con dolcezza e rispose Perchè altrimenti la maledizione si avvererebbe e ti farebbero del male e io questo non lo voglio.

Ma si è giá avverata! Lo guardai disperata

No, non ancora rispose serio. Sbuffai esasperata. Mi voltai per andarmene. Al diavolo se mi avrebbero fatto del male! Io volevo stare con lui e solo con lui! Sapevo difendermi e stavo diventando piú forte. Ma mi fidavo di lui e forse, c'era una ragione per cui me lo diceva peró il mio orgoglio mi impedí di non essere arrabbiata con lui.

Peró, appena mossi un passo sentí il braccio di Ciel afferarmi per la vita e la sua risata cristallina e divertita.

Ridi eh?

Cercai di divincolarmi ma era molto piú forte di me.

Ti prego perdonami ma non posso farne a meno

Io sono seria peró! Mi voltai a guardarlo

Lo so principessa, mi prese il viso tra le mani e di nuovo appoggió appoggió la sua fronte alla mia  ma ti prometto che faró finire tutto questo e solo allora potró baciarti come si deve capí che era serio e sincero e gli credetti.

Lui mi prese in braccio e si avvió dentro casa cullandomi

Dormi principessa, sei stanca, ci sono io con te. Quelle parole, le stesse che mi disse prima di portarmi per la prima volta a casa sua, prima che io svenissi, furono per me una promessa. E lo sentí, lo erano anche per lui.

Spazio autrice:

Salve!

Questo capitolo è un pó corto ma anche romantico. Spero che vi sia comunque piaciuto.

Ciao

Salla

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