Ritornai in camera a farmi una doccia e a schiarirmi le idee. Aveva ragione Ciel, non potevo abbandonarlo cosí. Non dopo aver dimostrato di tenerci cosí tanto a me come io tenevo a lui. Mi avrebbe insegnato a controllare la magia oscura e questo mi rendeva piú tranquilla se pur con qualche diffidenza. Insomma, io era nata sotto il segno della luce e ora scoprire che devo imparare a governare pure l'opposto...
Peró ero felice. Ero riuscita a rivelare a Ciel i miei veri sentimenti e mi sembrava che lui ricambiasse anche se non l'aveva detto esplicitamente.
Mi sentivo molto confusa.
Uscí dalla doccia e indossai un vestito fino alle ginocchia nero con bottoncini oro.Controllai il cellulare se Ciel mi aveva lasciato un messaggio(ci eravamo scambiati i numeri un po di tempo fa) avevo pensato di provare a chiamare Iuta, ma era da stupidi pensare che non mi avessero interrotto la linea in modo che io potessi chiamare solo entro un certo raggio o proprio non telefonare. Un giorno avrei provato, comunque; ma non oggi. Non mi sentivo pronta di spiegare tutto a Iuta che di sicuro stará dando fuori di matto, se era ancora viva. Mi si strinse il petto a quel pensiero. Non potevo perderla. Non l'avrei permesso.Dovevo chiedere a Ciel di rintracciarla magari lui poteva.
Corsi fuori dalla stanza ancora con i capelli bagnati. Se non erravo era nella Sala Della Guerra alle prese con una controffesinva. Percorsi tre corridoi lunghissimi ornati di torce magiche che emettevano fuoco in continuazione. Le pareti si incupivano oltre il normale piene di polvere e di ragnatele, i corridoi si restringevano per poi allargarsi per far spazio alle alte ed imponenti porte di ottone. Mi fermo davanti ad una in particolare. É enorme di ferro e bronzo, alta e pesante; come maniglie ha due anelli di ottone intarsiati.
La porta è socchiusa e da fuori si sentono delle voci concitate, riconosco quella del Re. Mi accosto alla porta per sentire meglio.
- Io dico che dovremmo entrare dalla porta ovest. Quei bastardi della Luce non se ne accorgeranno nemmeno!-
Ah, era cosí dunque, volevano attaccarsi. Avrei dovuto sentirmi impaurita o perlomeno preoccupata e invece ero tranquilla anzi quasi ero contenta che gli attaccassero. Ma stavano sbagliando una cosa importante.
Spalancai la porta: ora avevo di fronte a me un lunghissimo tavolo di legno in noce con i lati alte sedie su cui erano sedute tantissime persone. Sopra il tavolo erano appoggiate tantissime cartine della valle con delle pedine argento e oro disposte sopra di esse.
Tutti si votarono verso di me con gli occhi spalancati.
Pessima idea entrare ma ora era troppo tardi. Feci un respiro profondo e dichiarai a voce alta:-state commettendo un grave errore-
Il re si alzò facendo sbattere la sedia a terra -sentiamo, perché staremo sbagliando Principessa?- il suo tono era sarcastico, il che mi fece arrabbiare e riacquistare un po della mia perduta sicurezza
-Perché la porta ovest è quella più controllata dalle guardie perché da direttamente al palazzo-
Si alzò un consigliere alla sinistra del re: era basso e in carne, molto un carne, stava sudando tantissimo.
-Sire, se posso permettermi, secondo me dovremo ascoltare la ragazza. Lei conosce molto bene il territorio ed è a conoscenza di fatti che noi non sapremo mai- si risedette velocemente, forse per paura della reazione del re. Lui si mise una mano sul mento, pensoso e si sedette con calma. Poi parlò:-Sei a conoscenza del fatto che se riveli a noi informazioni sul tuo regno, lì sarai considerata una traditrice?- non c'era bisogno che io ci regionassi su. Lo sapevo già.
-Ne sono a conoscenza. Tuttavia non posso garantirsi che io saprò ogni cosa perché non mi mettevano mai a parte di informazioni militari-
Che stai facendo principessa?
Solo in quel momento mi resi conto che alla destra di suo padre c'era Ciel che mi guardava sbalordito.
Dopo ti spiegherò tutto, voglio sapere una cosa da te.
Lui sbattè piú volte le palpebre, sorpreso, ma non replicò.
-Benissimo, allora qualcuno faccia sedere la nostra ospite- battè le mani due volte e apparvero in una nuvola di vapore violaceo due servitori. Uno di loro aveva una sedia che aggiunse vicino a Ciel e l'altro mi accompagnò ad essa.
Non faccio in tempo a sedermi che Ciel mi prende la mano sotto il tavolo e me la stringe.
-Allora- esordì il re -Quale, secondo lei, è la porta migliore da cui entrare?- Niente di più facile.
-La porta sud, Sua Maestá- replicai. Subito un uomo magro e alto si alzò e mi puntò il dito contro. Sobbalzai di riflesso.
-Come facciamo a sapere che non ci sta raccontando cazzate?Lei è pur sempre una prigioniera!- sbraitó. Prima che il re potesse rispondere intervenni io.
-Non mi sono mai considerata parte del mio popolo signor...?-
-Signor Moore- rispose. Aveva una faccia cattiva se pur fosse in difficoltà.
La riunione si svolse per un'altra ora ma io non fui più interpellata perché stavano parlando di me come se non ci fossi ed ogni che io ero sul puntò di intervenire Ciel mi stringeva la mano e mi diceva di non parlare o avrei fatto peggio.
Quando finì la seduta io corsi fuori dopo tre senatori e mi avviai per il corridoio che mi avrebbe ricondotto alle mie stanze.
Dei passi e delle sensazioni agitate mi rincorse prima di afferrarmi la mano. Continuammo a camminare per mano, in silenzio.
Parlò un pó di tempo dopo:-domani sera ci sarà una festa per dare il entrato ai miei fratelli maggiori. Ti prego di venire, non so se riuscirò a stare una sera senza di te- quelle parole mi provocarono un brivido di piacere su per la schiena. Nonostante tutto ci riflettei. Non mi andava di stare in mezzo alle persone però sarei stata con Ciel. Mi voltai verso di lui e mi fermai. Avevo paura di quello che sarebbe potuto capitare, e se non mi avessero accettato? Se i suoi fratelli mi avessero scambiato per un nemico?
Gli presi le braccia e lo attirai a me, poi appoggiai la fronte alla mia e gli sussurrai:-Promettimi che starai con me tutta la sera. Che mi starai vicino- lui mi prese il viso tra le mani con foga.
-Non permetterò che nessuno ti faccia del male principessa- la sua voce era ferma, decisa e tenera -ricordati che tu sei mia-
Mia, ricordalo ribadí nella mia mente. Ero emozionata, nessuno mi aveva mai preteso così. Nessuno mi aveva mai promesso di proteggermi. Mi sembrava che il cuore mi stesse esplodendo dal petto da quanto lo amavo.Lo avrei baciato.
Lo abbracciai di slancio e lo strinsi forte infilando la testa nell' incavo del suo collo. Lui mi strinse altrettanto forte circondano la mia vita con le grandi braccia.
Ci staccammo molto tempo dopo ed entrammo in camera mia.
Chiusa la porta alle nostre spalle mi voltai verso di lui. Era la prima volta che notavo come era vestito in tutta la giornata: portava dei semplici jeans blu scuro, stretti, che gli mettevano in risalto le gambe magre e lunghe, la maglia era rosso bordó con collo a V a maniche corte. Mi soffermai sul viso. Nonostante lo conoscessi così bene, perché avevo sempre avuto modo di osservarlo, trovavo sempre qualche particolare in più: oggi la sua pelle era talmente bianca e perfetta che rifletteva la luce e i suoi occhi brillavano, grandi e luminosi. Distosi lo sguardo, in imbarazzo. Sicuramente avrò avuto un espressione da allocca.
Subito due dita sotto il mento mi alzano il viso, i suoi occhi mi cercavano.
-Cosa volevi dirmi?- chiese con un leggero sorriso.
-Sono preoccupata per Iuta- sussurrai.
Scusate l'attesa :) :[
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Light and Dark
RomanceLa terra divisa tra due mondi: Luce e Buio. Una maledizione che grava su due innamorati. Un Principe ed una Principessa con poteri oltre l'umana comprensione. Se amate il genere Romance/Fantasy leggetelo perche è per voi!!