Capitolo 6

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Capitolo 6: Ascolta e comprendi

-JACE-

"Ma che diavolo è successo?" domanda Izzy che è al fianco di Simon davanti a nostro padre, Robert non è conciato molto bene..."nulla, abbiamo avuto un piccolo scontro con Clary, Amisia e i suoi maledetti cani" alzo gli occhi al cielo e incrocio le braccia al petto. "Clary non ti avrebbe mai attaccato...qualcosa deve averla fatta scattare, tutti noi sappiamo che è molto impulsiva, ma non attacca senza motivazione"  Magnus scoppia a ridere "mi sembra ovvio che lei abbia attaccato visto che una certa maga l'ha provocata in maniera, sicuramente pesante" rivolgo uno sguardo a Perla, lei guarisce in fretta, ma questa volta ha qualche livido e dei tagli. "volevo vedere di che pasta è fatta quella ragazza, e da come mi ha conciata direi che non è affatto dolce e tenera come l'avete dipinta voi...è dura, fredda e sicuramente senza scrupoli -fa una pausa- quella è decisamente folle come i suo parenti" prima che io possa dire o fare qualcosa Iz scatta in avanti e blocca Perla al muro, la sta incenerendo con gli occhi. "ti ricordo che quella folle, come la chiami tu è la mia Parabatai e tu non sai assolutamente nulla di lei, non sai tutte quelle che ha passato e sicuramente in questi sei mesi non è stato facile! Quindi prima di dire che è tale ai suoi parenti dovresti conoscerla e da adesso in poi fai molta attenzione a parlare di lei, potresti pentirtene."  La lascia e torna accanto a Simon, mia madre é sorpresa. Nessuno si sarebbe aspettato una reazione così da parte di mia sorella, lei non reagisce con impulsività "ora spiegate che é accaduto" i tre annuiscono e il primo a parlare è Magnus.  Lo stregone ha finito di raccontare e finalmente le cose sono un più chiare, ma ha tralasciato la provocazione che Perla ha fatto alla rossa, guardo Alec...é nervoso e non ne capisco il motivo, magari Magnus gli ha detto ciò che ha detto la streghetta alla rossa.

"Perla che cos'hai detto a Clary?" incontro il suo sguardo arancione, é molto intenso "non te lo posso dire, lo farà Clary quando tornerà" prima che le dica qualcosa sparisce dalla stanza, sospiro e guardo mio padre "puoi dirmi che le ha detto?" scuote il capo "no, non posso perchè io non l'ho sentita..." annuisco rassegnato " l'ha sentita solo Clary, Perla l'ha detta solo a lei..." Lo stregone risponde alla domanda che stavo per porre anche a lui. In silenzio lascio la biblioteca ed esco dall'istituto, sento qualcosa in tasca. Un biglietto giallo, lo apro e ci leggo un indirizzo e una frase..."la trovi qui". Sorrido divertito e mi dirigo nella direzione in cui posso raggiungere l'unica ragazza che amo con tutto me stesso.

Ecco l'indirizzo...una casa in periferia. Un piccolo giardino con in mezzo un vialetto e dei cani che gironzolano all'interno. Sono gli stessi che c'erano alla mostra...quindi sono i suoi.  Appena varco il cancello cominciano ad abbaiare e mi fermo davanti alla porta nello stesso istante in cui si apre. Eccola qui, ferma ed immobile con lo sguardo fisso nel mio e nessuna emozione sul volto..."Jace...cosa vuoi?" Ha sempre lo stesso aspetto, stessi capelli rossi fuoco, stesso viso grazioso e stesso fisico minuto... però non ha gli stessi occhi verdi smeraldo di sei mesi fa, sono spenti, duri e freddi..."non mi fai entrare?" Sorride amaramente e mi lascia lo spazio per passare. Mi accomodo sul divano mentre lei mi raggiunge sul divano "ma certo, fai pure come se fosse casa tua!" Non ha mai usato il sarcasmo con me.  "è quello che ho intenzione di fare" rispondo con altrettanto sarcasmo, alza gli occhi al cielo e si accomoda sul divano opposto a quello dove sono io.       

"Avanti Herondale dimmi che cosa vuoi" Herondale? Perché mi chiami così Clary? Io sono sempre lo stesso, sono sempre il tuo Jace.   "davvero Clary? Davvero hai attaccato Robert e Perla per una stupida provocazione?" Sul suo volto si è disegnato un sorriso divertito ed amaro "non era una stupida provocazione -prende una pausa- ho attaccato Perla...tuo padre si è mezzo di mezzo per toglierla dalle mie mani e l'ho ferito, ma non era mia intenzione fargli del male" risponde secca.   Mi passo una mano tra i capelli e mi lecco le labbra.  "sei sempre stata impulsiva, ma eri ragionevole prima di attaccare, ci pensi sempre su...io vorrei sapere che diavolo ti ha detto per farti scattare così." La osservo, si appoggia completamente allo schienale e porta le gambe al petto "ha tirato in ballo una cosa che mi ha ferito troppo" respiro profondamente mentre passo nuovamente le dita tra i capelli "mi dispiace di non essere venuto..." mi interrompe bruscamente mentre cerco di spiegarle il motivo per il quale non sono andato da lei.  "non mi interessa, quello che mi ha ferito di più è stato perdere ciò che mi restava di noi" alza lo sguardo e lo incrocia al mio "che vuoi dire?" Scuote la testa e fissa lo sguardo sui suoi cani "ho perso il ciondolo dei Morgestern" non è sincera, le trema la voce. "È all'istituto, l'ha trovato Iz sul tappeto in camera tua -faccio una pausa- ma non è quello che intendevi vero?" Alza la testa e noto un leggero guizzo negli occhi.

"Dimmi ciò che intendevi" il suo viso assume un aspetto duro e imperturbabile, ma nei suoi occhi lucidi si legge una guerra furibonda "vuoi saperlo davvero? Bene, ti accontento!" Si alza e resta in piedi davanti a me "ho perso la vera Clary. Ho perso l'amore e tutti i sentimenti che mi rendevano ciò che ero, ho perso ciò che mi dava la speranza, ho perso te" il mio cuore perde un battito mentre i suoi occhi si riempiono di lacrime. Mi alzo immediatamente per abbracciarla, ma mi ferma con un gesto della mano . "non avvicinarti, non toccarmi" mi sta confondendo "perché?" mi guarda con i suoi splendidi occhi verdi  "perché so che se tu mi sfiori ricadrò e non riuscirò più a stare senza di te"

-CLARY-
"Ora vai via..." Fisso il mio sguardo verde nel suo azzurro. "No, non me ne vado, dobbiamo parlare" sorrido amaramente "non dobbiamo parlare di nulla Jonathan, perché non ho nulla da dirti."  Il mio tono di voce è freddo anche se sento il cuore battere velocemente e aritmicamente solo nel pensare che lui è realmente qui, davanti a me."Non importa se tu non hai nulla da dirmi, io devo dire una cosa a te...non chiamarmi Jonathan" ha una voce decisa, ma non basta più con me "non mettere alla prova la mia pazienza Jace..." Si passa una mano nei capelli e si avvicina.''Tu non fare la stessa cosa con me, ascoltami..." Scatto in avanti annullando la poco distanza che ci separa "no! Ascoltami tu!" punto l'indice sul suo petto.

"ho passato sei mesi a cercare di dimenticarti, a cercare di andare avanti. A cercare di riprendermi con una vita da mondana. Ho preso la mia vita e l'ho rivoluzionata per l'ennesima volta, sono riuscita a vendere i miei quadri e per fare tutto questo, per avere la vita che ho sempre desiderato ho dovuto rinunciare a te. -respiro profondamente- non credere che sia stato facile cercare di dimenticarti perché non sono ancora riuscita a farlo. E non credere che siano stati tutti rose e fiori questi sei mesi, sono stati i peggiori. Ogni notte ho avuto gli incubi, ho avuto la voglia di uccidermi dal dolore che provavo, ma non l'ho mai fatto. E sai perché? Per Isabelle, è lei che mi ha dato la voglia di andare avanti nonostante mi sentissi uno schifo. Jace io non riesco a dimenticare quello che siamo stati e non voglio nemmeno farlo perché ti ho amato e continuo ad amarti...-prendo una pausa- ma non posso permettermi di tornare a non poter fare a meno di te."

Resta in silenzio, come se lo avessi congelato poi si china in avanti portando i palmi delle sue mani sulle mie guance rigate da lacrime bollenti "io ti ho sempre amato" si porta a un centimetro dalla mia bocca, poi posa delicatamente le sue labbra sulle mie facendole combaciare perfettamente.

The past always comes backDove le storie prendono vita. Scoprilo ora