Questa mattina mi sono svegliata prestissimo; nel palazzo in cui abito stanno facendo alcuni lavori di ristrutturazione, e tra martellate e il continuo rumore del trapano, ho preceduto la sveglia di una buona mezz'ora. È domenica. Mi sento stanchissima a causa dell'interminabile settimana che si è appena chiusa. Sono completamente assonnata e ancora un po' intontita dal brusco risveglio. Mi siedo sul letto cercando di prendere contatto con il mondo; mi strofino gli occhi, mentre sbadiglio, non curandomi della buona abitudine di mettere la mano di fronte alla bocca. Mi stiro e sgranchisco i piedi. Sto pian piano riprendendo conoscenza. Dopo circa quindici minuti di ozio trovo la forza di alzarmi. Mi guardo allo specchio. Indosso un pigiama di pile color rosa acceso con delle stampe simpatiche, i pantaloni del pigiama sono incastrati all'interno dei calzini pelosi che mi ha regalato nonna a Natale, sono bellissimi, sono rossi e bianchi a pois. Mi avvicino allo specchio per rendermi conto che quella è la mia vera faccia: ho le occhiaie marcatissime e dei foruncoli fastidiosi in bella vista. Mi sistemerò più tardi. Scendo al piano di sotto per mettere qualcosa nello stomaco. Casa è vuota. Arrivo in cucina e vicino alla macchinetta del caffè trovo un biglietto; è di mia madre "Pulce sono andata a fare la spesa, la colazione è dentro al frigo, ti ho preparato dei toast con la marmellata di nonna. Appena torno a casa fatti trovare pronta, dobbiamo andare a fare un giro al centro". Appoggio il bigliettino sul piano bar, mi dirigo verso il frigorifero e lo apro per prendere da mangiare. Mia mamma mi ha preparato tre toast 'sto per andare in guerra?' Penso. Ne mangio a malapena uno. Sono già sazia. Ieri sera mamma ha preparato la pizza e a casa ci siamo tutti abbuffati, è normale che questa mattina io mi senta ancora piena.
Decido di accendere un po' la televisione per cercare di rende la stanza meno silenziosa, poi afferro il cellulare che avevo lasciato la sera prima in carica in salotto, apro Instagram e inizio a dare un'occhiata ai vari post che mi si fiondano sotto il naso.
'Oh guarda Mary è andata in montagna a sciare!' Metto immediatamente "mi piace" a quella foto. È veramente bella. Chiudo Instagram, e lascio il telefono sul divano dove mi sono sdraiata da poco. Vado in bagno e mi lavo, cerco di ridare una forma umana a quello che è il mio viso e poi mi dirigo verso la camera. "E adesso che cosa mi metto" dico. Apro le ante del mio armadio che a stento riescono a chiudersi. "Non ho nulla da mettere!". Alla fine afferro il primo paio di jeans e la prima felpa che mi capitano sotto le mani e in fretta e furia mi vesto, mamma sarebbe tornata a momenti.
Preparo la borsa "occhiali da sole... portafoglio... chiavi...oh! Ma dove ho messo l'agenda?!" Mi volto, l'avevo lasciata sopra la scrivania di mia sorella, Jenny. La infilo nella borsa e proprio nel momento in cui scendo le scale sento il clacson della macchina di mia madre che mi annuncia che è tornata a casa. Faccio per uscire, lei abbassa il finestrino del passeggero "Emma, sbrigati! O faremo tardi!". Ma perchè è così agitata?! "Arrivo." le rispondo. Apro lo sportello ed entro in macchina. Accendo la radio e parte "Viva la Vida" dei Coldplay. Adoro questa canzone, credo sia una delle mie preferite.
Inizio a cantarla a squarciagola e insieme a me anche mamma. "Jenny è agli allenamenti?" Mia sorella pratica ginnastica artistica. "Si, anche se questa mattina non era molto intenzionata ad andare." Strano! Mia sorella adora andare agli allenamenti. "Forse era stanca" replico.
Mia madre fa spallucce mentre parcheggia. Siamo proprio davanti il centro commerciale.
STAI LEGGENDO
You're my perfect melody
RomanceLa vita di Emma sta per essere completamente stravolta. Eppure, pensate, tutto è iniziato solamente in una semplicissima domenica al centro commerciale. Una domenica che porterà alla nascita di un qualcosa di così speciale che vi scalderà il cuore...