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Grazie a Tommy ieri sono tono tornata appena in tempo per evitarmi la solita strigliata del "fai sempre tardi" di mia madre, la quale era proprio sul punto di chiamarmi non appena aprii la porta.
Questi giorni è sempre un po' nervosa, da quando papà è partito non riesce proprio a rilassarsi, inoltre adesso ci si mette anche la festa di mia sorella che dovrà essere perfetta. Jenny sta soffrendo troppo, non si merita ancora più dolore. Credo che papà non riuscirà ad essere presente al suo compleanno; questa cosa la distruggerà. Ancora non abbiamo trovato il coraggio di dirglielo. Mancano circa tre settimane ed io e mamma stiamo meditando per bene su quel che sarà da dirle. Vorremmo farle incassare il colpo nella maniera più tranquilla possibile. Ma come? Ci penserò su.
Decido di scendere per andare a fare colazione, ma stranamente non vedo nessuno. Tutto a un tratto sento dei passi. E' mia madre che sta bevendo il suo solito cappuccino mentre cerca di leggere la sua rivista di salute e benessere che dovrebbe spronarla ad avere un vita più salutare.
"Buongiorno mamma, dov'è Jenny?" le domando. "Buongiorno tesoro, Jenny questa mattina non andrà a scuola, le è venuta la febbre. Non è molto alta, ma preferisco tenerla a casa per riguardarsi un pochino" mi risponde amorevolmente. Le sorrido e annuisco. "Se vuoi, posso rimanere io a casa con lei, senza che tu debba saltare un giorno di lavoro" mi offro, ma già conosco la sua risposta. "No Em grazie, preferisco sia io a restare a casa piuttosto che farti fare assenza. E' appena ricominciato il quadrimestre, non voglio che tu faccia troppe assenze. Per una volta potrò permettermi di non andare."
Termino di fare colazione e mi dirigo verso la porta. "Non dimenticarti le chiavi".
"Si, mamma, stai tranquilla, non le dimentico mai".
Non appena arrivo a scuola raggiungo tutti i miei amici che stavano ridacchiando e scherzando. Sono tutti molto tranquilli. Oggi abbiamo un'assemblea, quindi le lezioni saranno sospese.
"Ma quindi di cosa si parlerà a quest'assemblea?" domanda Cass. "Perché alle assemblee parlano anche? Non me ne ero mai accorto!" risponde Luke ironizzando. Cass gli da una gomitata.
"Credo si parlerà di bullismo" risponde Sky "con tutti casi che si stanno presentando in questo periodo, mi sembra strano che ancora non ci abbiano riunito per parlarne". In effetti Sky non ha per niente torto. Fortunatamente nella nostra scuola questi problemi non ci sono, però non fa mai male sapere un po' di cose in più.
Entriamo. C'è una grande confusione. Ragazzi che non sanno dove andare, classi scoperte, i professori che cercano in ogni modo di tranquillizzare gli studenti.
Finalmente ci chiamano per andare in teatro, è lì che teniamo le varie assemblee scolastiche.
"Non vedo l'ora di passare una bella giornata scolastica a giocare al telefono" dice con tono spavaldo Luke, e Marc e Tommy ridono. Che scemi. In tre non ne fanno uno sano.

L'assemblea è durata tantissimo. Credo che queste siano state le tre ore più lunghe di tutta la mia vita! Per carità, gli argomenti affrontati erano interessantissimi, ma la spiegazione... era un qualcosa di atroce.
Fortunatamente dopo l'assemblea possiamo uscire definitivamente da scuola. Ed è proprio quello che ho intenzione di fare. Non vedo l'ora di tornare a casa, sdraiarmi sul divano e divorarmi più libri possibile. Esco dalla porta laterale a braccetto con Sky. Ridiamo e scherziamo fino a quando...
Di nuovo lui? Stiamo scherzando vero? Ma che cosa vuole?
"Ciao principessa!" mi dice ironicamente. Principessa? Ok, questa storia deve finire. Mi fiondo addosso a lui lasciando la presa di Sky che nel frattempo per rimanere fuori dalla storia raggiunge Cass. "Ma si può sapere che cosa vuoi da me? Perché continui a presentarti fuori scuola? Forse non hai capito, vai avanti in questa maniera e chiamo la polizia!". Non sembra essere toccato per niente dalle mie parole. Eppure mi sembra di essere stata abbastanza chiara. "Non vorrei smontarti tutte le idee ma..." fa una piccola pausa nella quale sghignazza e si copre il viso con la mano cercando di non farsi vedere "non sono qui per te". Morta. Non so se sotterrarmi o se scappare via. 'Avete una pala? Dovrei scavarmi la buca!' penso tra me e me. Continua dicendo "Non so se la cosa ti interessi o meno, ma visto che mi hai appena minacciato di chiamare la polizia, ti spiego come stanno veramente le cose. Ammetto che l'idea di stare sotto 40° qui fuori ad aspettarti è allettante..." Mio Dio ma quanto è simpatico!!! "...ma come ti ho detto non sono qui per te. Mio padre deve fare degli scarichi per la vostra scuola. Credo siano degli addobbi per un ballo. O almeno è quello che le decorazioni mi ricordano".
"Ah" è l'unica cosa che riesco a rispondere. "Già" mi risponde lui ancora un po' divertito per la situazione in cui mi sono andata a cacciare. "Scusami, e perché mi hai chiesto di andare a fare un giro ieri?" domando incuriosita. "Hai mai sentito parlare di sarcasmo?" mi risponde con tono spavaldo. "Sembravi abbastanza sincero quando me lo hai chiesto..." ma perché non sto mai zitta? "Se ci tieni così tanto non appena avrò terminato questa consegna, andiamo a prenderci un gelato!". Non ci riesce proprio a non farmi sentire in imbarazzo questo ragazzo! Decido di andarmene. Se rimango ancora un altro po' rischio davvero di rovinarmi l'esistenza. Proprio nel momento in cui sto per girarmi, mi afferra e mi tira a se. Siamo davvero vicinissimi. Sentii il suo respiro battere contro il mio naso. E' come se foosimo un'unica persona. Mio Dio ha un profumo meraviglioso, assomiglia... a quello del mare. "Sei bellissima" mi sussurra a pochi centimetri dalla bocca "sono sicuro che arriverà il giorno in cui vorrai che io ti aspetti qui fuori". Scuoto la testa per cercare di capire se le mie orecchie hanno veramente sentito quelle parole uscire dalla sua bocca. Sento che mi tremano le gambe. Vorrei allontanarlo, ma c'è una parte di me che mi dice di non farlo. Sono davvero combattuta. Cerco di essere forte, mi scanso da lui, mi giro e me ne vado.

You're my perfect melodyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora