Mi tremano le gambe. Sono nervosissima, anche se non dovrei mostrarglielo, sembrerei ridicola. Ma perché mi fa quest'effetto? Non riesco proprio a capire.
Fingo un sorriso cercando di sembrare il più naturale possibile. "Potresti rispondermi alla domanda che ti ho appena fatto?". E' vicinissimo, posso sentire il suo respiro che sfiora la pelle del mio viso.
"Non sapevo che fossi tu" dico spostandomi i capelli dietro l'orecchio. Solo ora mi rendo conto della grande stupidaggine che ho detto. "Nel senso... non che... ehm...". Lui mi zittisce dicendomi "Tranquilla, lo so che se avessi capito che ero io me l'avresti accettata senza problemi". Cosa? E chi gli da questa sicurezza? Sto per rispondergli ma lui mi frena. "Ti andrebbe di andare a farci un giro?" mi chiede. Ok, è chiaro. E' pazzo. "Io? A fare un giro con te? Stai scherzando spero! Non ho la minima idea di chi tu sia, credi basti una moto e un bel sorrisetto per convincermi a fare un giro con te?". Sto veramente iniziando ad alterarmi. Ma si può sapere chi è? E cosa vuole?
Certo però... quant'è bello... Ma cosa sto dicendo? No. E' uno sconosciuto. Potrebbe essere anche un assassino!
Vedendo la mia reazione lui mi tende la mano, afferra la mia... "Piacere, Connor... James Connor" mi guarda e sorride divertito, "adesso sai chi sono". Rimango esterrefatta dal suo gesto. Decido di alzare i tacchi e andarmene. Non mi fido. E' un estraneo.
Raggiungo il mio gruppo. Provo a non girarmi, ma non ci riesco. Mi volto e lui è ancora li, con uno strano sorrisetto, come se già sapesse che mi sarei girata a guardarlo.
Provo ad essere il più discreta e indifferente possibile ma ormai è troppo tardi. Ha già capito che lo stavo cercando. Ma perché lo cerco?Con i ragazzi arriviamo al parco. Questo pomeriggio ci sono davvero tantissimi chioschi che vendono gelati, ciambelle glassate, caramelle, Pop-Corn...
Ce ne è di tutti i colori. Io e Tommy corriamo al chiosco dello zucchero filato, tutti e due lo prendiamo alla fragola, è il nostro gusto preferito. Torniamo dagli altri che si sono attrezzati con carte e palla.
"Dove avete trovato quella palla? Questa mattina non ce l'avevate." chiede Tommy. "Abbiamo trovato un negozietto poco più avanti. Ci sono tantissime cose! Palloni, racchette, materassini per sdraiarsi al sole..." risponde Jeremy. "Stanno arrivando anche gli altri" aggiunge Cassy. Mi volto e vedo arrivare Luke, il ragazzo di Cassy, Marc e Sophie. Anche loro sono dei nostri compagni di scuola.
Tommy non appena vede arrivare Marc alza subito lo sguardo al cielo. "Potresti essere meno trasparente" gli dico lanciandogli a seguire un'occhiataccia. "E' più forte di me non lo sopporto e dovresti stargli lontana anche tu, si vede lontano un miglio che è un falso". Le parole di Tommy mi spaventano tantissimo, lui non sbaglia mai sul conto di una persona "ricorda che io so leggere le persone" mi dice facendomi l'occhiolino. Ma che fa? Oltre alle persone ora legge anche la mente?
Io e Tommy siamo amici da tantissimo tempo, per me lui è come un fratello, c'è sempre nel momento del bisogno, e anche quando l'unica cosa che mi serve è un sorriso, lui è il primo a farmelo venire. Per questo è molto protettivo con me. Ha paura che qualcuno possa farmi del male, anche se io non riesco proprio a credere che Marc sia così cattivo come sospetta Tommy. Insomma potrà anche sbagliarsi ogni tanto, no? Anche lui è umano!
Sono arrivati tutti proprio difronte a noi. Luke corre da Cassy per baciarla. Sono un vero amore quei due, non fanno altro che guardarsi negli occhi continuamente e intrecciarsi le mani a vicenda. Tenerissimi. Marc si avvicina a me e mi stampa un piccolo bacio sulla guancia, poi si scosta verso Tommy per dargli la mano ma lui rifiuta sfacciatamente. Non appena si gira gli do un calcio per smuoverlo a dargliela. Tommy guardando la mia espressione infastidita decide di farmi contenta e di stringere la mano di Marc che in tutto ciò è rimasto senza parole.
Ci sediamo a terra mentre alcuni dei ragazzi corrono per andare a giocare a pallone.
"Allora Em, si può sapere chi era quel bel tipetto difronte l'uscita della scuola con la moto?" chiede Cassy incuriosita. "Ehi, ehi, di quale tipetto stiamo parlando ragazzuole?" domanda Sophie. "Non hai detto nulla neanche a me" continua Sky un po' offesa del fatto che non le ho raccontato quel che era successo. Mi pare ovvio che non l'ho fatto. Non avevo assolutamente niente da raccontare! Non fino a questa mattina almeno. "Allora? Hai intenzione di parlare o dobbiamo tirarti fuori le parole con le pinze?" aggiunge puntigliosa.
"Ragazze, non so neanche io che cosa dirvi. Non so chi sia quel ragazzo." provo a giustificarmi. Cas non perde mai l'occasione per dire la sua "A me non sembra proprio che quello non sapesse chi fossi". Fa l'occhiolino alle altre che capiscono subito e iniziano a ridere. "Anche lei devo dire" continua Sky ridacchiando. Mio Dio che imbarazzo. "OK,OK simpaticone, lasciatemi dire com'è andata, prima che vi facciate strane idee". Loro si sistemano per bene in posizione d'ascolto ossia: gambe incrociate e braccia conserte, proprio come ci dicevano all'asilo quando dovevamo stare in silenzio e prestare attenzione a quello che ci dicevano.
"L'ho conosciuto in un negozio al centro commerciale, premetto che lui in questo negozio ci lavora. Io e mia madre eravamo andate per iniziare a comprare le cose per la festa di Jenny. Ero talmente presa nel farmi il giro del negozio, che lui, parlandomi, mi spaventò ed io caddi a terra portando con me praticamente tutto lo scaffale." Le ragazze iniziano a ridere divertite da quella che è stata per me una delle esperienze più imbarazzanti. Ammetto che però l'immagine di me che casco come una pera cotta è abbastanza esilarante, quindi, inizio a ridere insieme a loro.Si è fatto tardi è ora che ritorni a casa per la cena. Saluto tutti e inizio ad avviarmi. Tommy mi ferma, fortunatamente lui ha la macchinetta elettrica e si offre di darmi un passaggio. Arriverò anche prima se accetto. Saliamo in macchina e ci dirigiamo verso casa mia.
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You're my perfect melody
RomanceLa vita di Emma sta per essere completamente stravolta. Eppure, pensate, tutto è iniziato solamente in una semplicissima domenica al centro commerciale. Una domenica che porterà alla nascita di un qualcosa di così speciale che vi scalderà il cuore...