"Cass ti aspetto fuori" le dico mentre sto per uscire dalla classe con lo zaino in spalla insieme a Sky.
Oggi le ragazze verranno a casa mia per lavorare tutte insieme ad un progetto di inglese. Non appena esco noto che tutto è stranamente tranquillo, non c'è nessuno con il motorino a fare delle consegne. Che poi mi chiedo, ma come fa quel ragazzo a fare le consegne con una semplice moto? E soprattutto, come fa a portare oltre ai pacchi... anche il padre?
Ma perchè continuo a pensarci! Lui non c'è. Fortunatamente. Adesso posso rilassarmi.
Certo però non mi sarebbe dispiaciuto vederlo qui sotto... NO NO E NO. Queste strane idee non mi devono passare neanche per l'anticamera del cervello.
Non appena vedo Cass che come al solito lentissima esce da scuola, ci avviamo tutte verso casa mia la quale non è molto distante da scuola, infatti, decidiamo di andare a piedi. Non appena arriviamo a casa do un colpo di voce per vedere se c'è qualcuno "Mamma, Jenny?" Nessuno mi risponde. Immagino siano andate agli allenamenti di mia sorella.
Io e le ragazze andiamo al piano di sopra per andare in camera mia. Entriamo e ci sediamo tutte insieme sul letto. Dovremmo iniziare a studiare ma la pigrizia ha avuto la bella sul nostro corpo, e sul nostro cervello. Inizieremo più tardi.
Cass è sdraiata a pancia sotto sul mio letto mentre gioca al telefono invece Sky è occupata a scrutare tutti i miei trucchi. Ne è patita. Qualsiasi cosa riporti al Make Up, lei la sa. Difatti ogni volta che ho un dubbio in materia, non essendo assolutamente esperta, chiamo lei.
Verso le 15:00 decido di trovare la forza di alzarmi dal letto nel quale ci stavo piano piano facendo la fossa, tendo la mano a Cass e Sky per invogliarle ad alzarsi e ci dirigiamo al piano di sotto. Accendo il computer e tutte e tre ci sediamo al tavolo in semicerchio per cercare di permetter a tutte di vedere e scrivere. Mentre stavamo facendo le nostre varie ricerche sul web, Storia degli Stati Uniti d'America, quale spasso!
Tutto a un tratto compare una notifica, proprio al centro dello schermo.
"J-Connor ti ha inviato una richiesta d'amicizia".
Oh mio Dio. E adesso che faccio?
"Em... ma non è il ragazzo che stava l'altro giorno fuori scuola?" domanda Cass incuriosita. Mi limito ad annuire senza tirar fuori neanche una parola. A malapena riesco a respirare. Non so veramente che cosa fare.
Sky si fionda sul mouse e chiude la finestra "deciderai più tardi se accettare o meno, concentriamoci sul lavoro adesso" cerca di cambiare argomento.Finalmente dopo quasi quattro ore di lavoro abbiamo terminato questo progetto! Siamo veramente soddisfatte di quello che ne è uscito fuori. È curato in ogni suo minimo dettaglio. Merita il massimo dei voti.
Le ragazze sono uscite di casa da poco. E mamma è rientrata da circa cinque minuti, ha fatto giusto in tempo per salutare le ragazze ed entrare.
La vedo tanto stanca, questi giorni la stanno spremendo come un limone. Mamma è un avvocato e purtroppo per il tipo di lavoro che fa è costretta a stare con la testa in ufficio anche quando sta a casa. Per non parlare poi del fatto che le manca tanto papà, si stanno sentendo molto poco. Lei è indaffaratissima tra lavoro, casa, Jenny ed io... la festa...
La festa!
Me l'ero totalmente dimenticata! Sabato ci sarà la festa a sorpresa di mia sorella ed io ancora non ho nulla da mettere.
Sarà una festa a tema. Red Carpet. Di certo non posso presentarmi in jeans e t-shirt. Anche se la cosa non mi dispiacerebbe. Il vestito... le calze... i tacchi... Mi viene l'ansia al sol pensiero.
Mi dirigo in camera per vedere se riesco a farmi venire un'idea di quello che potrebbe essere il mio abito. 'Qualcosa di elegante... brillante... ma non pacchiano...' mentre ero presa dai miei pensieri e dalle mie riflessioni. Mia sorella entra in camera e si siede sul letto
"Che fai Em?". Salto per lo spavento. Per poco non svengo! "Jenny, ma il buon costume di bussare lo hai lasciato in bagno insieme ai calzini sporchi della palestra?". Lei ride divertita per come mi sono spaventata. "Comunque... non stavo facendo niente di che. Stavo rimettendo un po' in ordine l'armadio. Vedere quello che ancora posso mettere... quello che posso buttare o regalare..."
"Ho capito. E hai trovato per caso qualcosa da poter buttare nella camera della tua dolce sorellina? Ad esempio... questa maglia?".
La solita furbetta. "Ma non vedi che è troppo da grande per te quella maglia? È troppo scollata Jenny. Quando sarai un po' più grande te la darò". Mia sorella sbuffa infastidita per averle detto di essere piccola e cambia discorso. Di che cosa potrebbe mai andare a parlare se non del suo compleanno?
"Non vedo l'ora che venga sabato! Finalmente avrò tredici anni!"
"Che ti cambia dall'avere dodici anni? Alla fine sei sempre tu!"
Lei fa spallucce come per dire 'non lo so, ma l'idea mi piace tanto'. Sorrido e scuoto la testa pensando a quanto possa essere così buffa. Non vedo l'ora di vederla, finalmente contenta, quando entrerà nella sala che le abbiamo affittato. Sarà proprio come essere alla consegna degli Awards. Tutti bellissimi ed elegantissimi.
"Va beh, Em, vado ad aiutare mamma in cucina, ti lascio alla tua ispezione". Rido per la battuta che ha fatto. Poi mi siedo sulla sedia di fronte alla mia scrivania, dove vi è il mio portatile per metà aperto.
Anche al centro di questo c'è lo stesso messaggio che era apparso al computer fisso al piano di sotto.
"J-Connor ti ha inviato una richiesta di amicizia".
È il momento della decisione. Accetto o rifiuto.
Non so perché ma clicco sulla voce "accetta".
Ma che cosa ho fatto? Adesso lui potrà vedere tutti i miei post... le mie foto... e soprattutto gli arriverà la notifica del fatto che gli ho accettato la richiesta...
Vorrei sotterrarmi.
Dopo pochi minuti compare all'angolo dello schermo, una finestrella aperta. È la chat di Facebook.
Non ci credo. Mi ha scritto.
J: "Principessa! Sapevo avresti accettato!"
Mi tremano le mani. Non so che rispondere.
Continuo a rimanere online senza dare una risposta.
J: "Troppo sconvolta per rispondere?"
Ma come diamine fa a sapere quello che penso?
Ma poi, perché è così altezzoso?
Em: "Tranquillo, non sei così importante" rispondo ironicamente.
J: "Strano! Pensavo il contrario"
Em: "Ti ricordo che sei un perfetto sconosciuto!"
J: "Sul perfetto concordo"
Non lo sopporto. Ma chi si crede di essere. Non gli do neanche questa soddisfazione.
Chiudo la chat.
La curiosità mi sta distruggendo. Decido di andare nel suo profilo e dare un'occhiata.

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You're my perfect melody
RomanceLa vita di Emma sta per essere completamente stravolta. Eppure, pensate, tutto è iniziato solamente in una semplicissima domenica al centro commerciale. Una domenica che porterà alla nascita di un qualcosa di così speciale che vi scalderà il cuore...