Sarà una mezz'oretta che sono tornata a casa e ancora non mi riprendo. Non appena entrata mi sono catapultata sotto la doccia. Al momento sono alla numero quattro. Sono indecisa se farmene altre diciassette oppure se dopo questa provare ad attendere che il mio corpo rientri in contatto con quelli che sono anche i batteri buoni. Esco dalla vasca, prendo l'asciugamano e vado in camera mia. Istintivamente mi viene da aprire il computer e controllare se ci sono notifiche o richieste di amicizia sui vari social. Non so il motivo, ma sono alla continua ricerca di un qualcosa. Sinceramente non so neanche io che cosa.
Mi alzo dalla sedia, mi rivesto e scendo al piano di sotto per mettere qualcosa nello stomaco. Fortunatamente della dispensa trovo alcuni sughi pronti di mamma che compra quando ci manca la creatività e la voglia di cucinare. 'Ragù o basilico?' mi domando. Alla fine prendo quello più avanti per evitare più sforzi possibilli. Metto l'acqua a bollire e mi siedo sullo sgabello del piano bar. Mi apro una Coca Cola e inizio a ripensare a tutto quello che è successo questa mattina. E' incredibile come questo ragazzo riesca a farmi questo effetto, non so nemmeno come si chiama! Invece si che lo so... James. Che bellissimo nome che ha. Per non parlare di quelle sue spalle possenti... e lo sguardo, da brividi.
Sento che mi manca il respiro al solo pensiero di noi due oggi così vicini, a circa due centimetri di distanza l'uno dall'altro. Lui che mi teneva stretto il polso, ma tutto mi faceva, meno che male, al contrario, mi faceva bene. Dannatamente bene.
Ma sto dicendo veramente queste cose? Mi sto rendendo ridicola. Davvero, non posso permettere che un semplice ragazzo mi possa fare quest'effetto. Non l'ho mai permesso a nessuno, figuriamoci ad un perfetto estraneo. Certo se lo conoscessi non sarebbe più tanto estraneo.
Sto delirando! Sto lasciando entrare nella mia testa strane idee e false speranze che non dovrei proprio neanche sognare lontanamente di immaginare.Questa mattina mi sono svegliata davvero molto in ansia, anche se ancora non capisco il perchè. Ieri sera ho preferito spegnere il cellulare ed il computer per evitare di distrarmi durante lo studio, se non l'avessi fatto, credo che sarei stata tutto il tempo sulla home di Instagram oppure a guardare storie qua e là tra Snapchat e Whatsapp. Il fatto è che mi sono scordata anche di mettere a carica il telefono; è completamente morto. Non ho il tempo di farlo caricare, aspetterò di arrivare a scuola e di metterlo in carica lì.
Sento squillare il telefono di casa, corro al piano di sotto per rispondere, è mamma: "Mamma, ciao, dimmi" rispondo. "Ciao Em, senti dovresti farmi un favore, potresti mettere su la lavatrice per favore? Questa mattina non ho fatto in tempo a farla. Mi raccomando metti solo i capi bianchi e seleziona cotone."
"Ok, va bene" dico sbuffando. "Non fare tardi a scuola" si raccomanda lei. "Stai tranquilla mamma" attacco.
Vado in bagno e inizio a guardare nella cesta dei panni sporchi 'Questo è bianco... nero... bianco...bianco...'.
Ma? Che cos'è questo? Perché c'è un vecchio biglietto del treno dentro alla tasca dei jeans di mia madre?
Lo scruto per bene per cercare di capire se riesco a trovare qualche informazione in più, ma niente. Il vuoto.
Decido di prenderlo, lo guarderò con più attenzione più tardi.
Faccio partire la lavatrice e mi vado a vestire.
Oh mio Dio!!! È tardissimo! Ho perso anche l'autobus!
Tutto a un tratto mi arriva un messaggio 'Ma è possibile che tu faccia sempre tardi? Sono sotto casa, sbrigati!" . Ma come...?!
In fretta e furia mi vesto e mi precipito fuori il palazzo. "Tommy, ma si può sapere come hai fatto?" Gli dico e lo saluto abbracciandolo.
"Sono passato con la macchina e ho visto che avevi ancora le finestre della sala aperte, avevo immaginato che stessi ancora a casa, tu le chiudi sempre". Alle volte mi spaventa per quante cose sa sul mio conto, forse mi conosce meglio di me.
In un battibaleno arriviamo a scuola anche se comunque è già tardi, ci dirigiamo di corsa in aula. "Buongiorno Prof." Diciamo all'unisono. "Spencer, Collins, vi avevamo dati per dispersi" l'umorismo di questo professore più che farmi ridere mi mette tristezza! "Mettetevi seduti. Ragazzi allora..." io e Tommy ci guardiamo, sorridiamo divertiti per la situazione e ci sediamo ognuno al proprio posto. "Questi sono i corsi che quest'anno la scuola ha deciso di preparare per voi. Purtroppo non siamo riusciti a farli iniziare nella prima parte dell'anno però, fortunatamente, non sono saltati del tutto. Ragazzi, vi ricordo che siete al terzo anno e i corsi che frequenterete vi porteranno molti punti per l'esame finale del quinto anno, cercate di farne il più possibile." Si raccomanda il professore. Ci consegna un foglio sul quale ci sono scritti tutti corsi che si terranno: Geografia, Filosofia, Inglese... Volleyball... chitarra? Che bello! Ho sempre voluto provare a suonarla ma non ho mai pensato di prendere lezioni. Credo proprio che andrò a fare quel corso. Mi farà bene staccare un po' dallo studio. Anche se la seconda parte dell'anno è appena iniziata, già sono stanchissima. Stiamo facendo verifiche su verifiche, continue interrogazioni. Si! Ho proprio bisogno di quel corso.
Non appena finita la lezione con Cass, Sky, e tutti gli altri ragazzi del mio gruppo, siamo andati nel parchetto fuori scuola per pranzare.
"Ragazzi allora, avete idea di quello che andrete a fare?" Chiede Marc. Tommy alza subito lo sguardo al cielo non appena lo sente parlare. Alle volte penso veramente che sia un bambino. Detesta questo ragazzo senza alcun motivo valido. Solo perché non gli sta simpatico. "Io penso di avercela una mezza idea" risponde Sky "vorrei provare il corso di ballo, sembra divertente!". "Io invece credo che andrò al corso di basket" continua Luke.
"E tu Em? Hai già deciso che cosa fare?" Mi chiede Cass incuriosita. "Credo che andrò a fare il corso di chitarra. Mi sembra molto interessante, e soprattutto diverso dai soliti".
Non appena termino di parlare il suono della campanella ci annuncia la fine della ricreazione. Tutti ci dirigiamo verso le aule per le ultime due ore di lezione.
Fortunatamente le ore passano abbastanza velocemente e l'ora di uscita si fa sempre più vicina.
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You're my perfect melody
RomanceLa vita di Emma sta per essere completamente stravolta. Eppure, pensate, tutto è iniziato solamente in una semplicissima domenica al centro commerciale. Una domenica che porterà alla nascita di un qualcosa di così speciale che vi scalderà il cuore...