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Finalmente questa settimana sta per terminare, mancano esattamente due minuti al suono della campanella.
Mi giro e vedo Sky che con i segnali di fumo mi fa capire di dover uscire non appena ce ne daranno la possibilità.
Con tutto quello che è successo durante la settimana: le interrogazioni a sorpresa, i compiti in classe... direi proprio che mi sono meritata un bel pranzo con le mie amiche al parco.
Oggi saremo solo io, Cass e Sky. Sarà un pomeriggio tutto per noi.
L'unica cosa che un po' mi scoccia è che questo pomeriggio magnifico dovrà interrompersi dai preparativi della festa. Domani sarà il compleanno di Jenny ed io e mamma questa sera dovremo andare alla saletta per preparare tutto per domani.
Non appena usciamo, ci dirigiamo alla fermata dell'autobus per aspettare che il numero 22 arrivi.
"Questa è proprio sfortuna!" dice Sky con tono infastidito. La vedo che fissa il cellulare continuando a pigiarci sopra freneticamente, come se potesse far cambiare qualcosa solamente sbatacchiando da una parte all'altra quell'affare.
"Che succede" le domando.
"Il nostro autobus non passerà prima delle 15:00. Quello delle 13:40 si è rotto e non ne manderanno un altro"
Sono sconvolta! Non è possibile che succedano tutte a noi!
"Potremmo farcela a piedi." Suggerisce Cass. Spero vivamente che stia scherzando, il parco da qui dista ben quattro chilometri e mezzo. Non ho per niente voglia di camminare così tanto. "No Cass, io fino al parco a piedi non me la faccio! Mi è bastata la corsa di dieci minuti che oggi la professoressa di educazione fisica ci ha fatto fare. Non me la sento proprio, ho le gambe a pezzi!" cerco in ogni modo di convincerle.
"Mio Dio Em!Sei sempre la solita! Non muori mica se minimamente cammini un po'! Hai la stessa agilità della mia bisnonna. Anzi no, lei è anche meglio" mi dice prendendosi gioco di me.
"Ammetto che a me l'idea di camminare così tanto non mi entusiasma" aggiunge Sky. Finalmente qualcuno che ragiona!
"Dovremmo rimandare il pranzo a questo punto!" continua Sky. Rettifico quello che ho detto. Ma è matta? Non passiamo un po' di tempo tutte insieme senza alcun pensiero ormai da mesi.
"Non se ne parla proprio! adesso troviamo una soluzione." ribatto.
Mentre decidiamo sul da farsi arriva una macchina che si ferma proprio davanti a noi. E' una macchina nera con i vetri oscurati che non permettono la visuale al suo interno. Tutto a un tratto vediamo calare il finestrino lentamente. Si riesce a intravedere la forma di due occhi. Non posso crederci. Sono proprio quegli occhi. Ma com'è possibile che questo ragazzo riesca ad arrivare sempre al momento peggiore... o migliore... questo devo ancora deciderlo.
"Principessa tutto bene?" mi domanda col suo solito tono divertito. Ma si può sapere perché mi chiama principessa? Non ricordo proprio di avergli dato tutta questa confidenza.
"Sì, è tutto ok, grazie. Ma tu che cosa ci fai qui?" Forse dovrei dirglielo che mi da fastidio il modo in cui mi chiama.
"Principessa..." forse no. Non è poi così male. "...Ero di passaggio e ti ho vista. Ho pensato ti potesse servire qualcosa". E con questo? Nessuno si sarebbe mai fermato! Nemmeno io se mi ci fossi trovata. Tre ragazze ferme alla fermata dell'autobus, e con questo? Non ci vedo nulla di straordinario.
Tutto a un tratto si fionda proprio davanti a me Cass.
"Ciao bel tesoro..." si Cass bel modo di arruffianartelo! "...che ne pensi se ci dai uno strappo fino al parco?"
Che cosa? E' impazzita! Ne sono certa.
Bene signore e signori, a chi andrà l'occhiataccia peggiore dell'anno? Ebbene si miei cari... Cassy Stuart!
"Cosa c'è di male?" mi domanda divertita ma al contempo spaventata dal modo in cui la sto guardando.
Non la sopporto proprio quando fa così, sembra che non capisca che in certi casi è meglio evitare situazioni che potrebbero, sicuramente, essere scomode.
Lui mi fa cenno con la testa di entrare. "Saltate su" dice facendomi l'occhiolino.
Cass e Sky salgono e si siedono sui sedili posteriori quindi, automaticamente, sono obbligata ad andare a sedermi davanti proprio affianco a lui. Mi sto sentendo veramente in imbarazzo. A questo punto avrei preferito di gran lunga andare a piedi.
"Come mai andate al parco ragazze?" ci domanda per cercare di rompere il ghiaccio.
Sto per rispondere ma le parole non riescono proprio ad uscirmi dalla bocca. E' incredibile; io, senza parole! Sembra un'utopia. Anche se da quando ho visto questo ragazzo mi è capitato molto spesso di ritrovarmi a non sapere più che cosa dire.
"Siete silenziose eh!" esclama lui.
"In realtà no. Credo che l'imbarazzo si stia divorando la lingua di Emma" dice Cass mentre se la ridacchia assieme a Sky.
"Se sai quel che sta accadendo alla mia lingua, perché non parli tu al posto mio?" mi limito a rispondere.
Noto subito gli occhi sgranati di James non appena ha sentito quelle parole uscirmi dalla bocca. Come fosse stupito che anch'io avessi il mio bel caratterino. Continua a tenere le mani attaccate al volante mentre guarda fisso la strada con un sorrisetto furbo che proprio non riesco a spiegarmi. Tutto a un tratto quando sta per mettere la mano sul cambio, mi sfiora la coscia. Un brivido mi percorre la schiena. Lui mi guarda imbarazzato e poi torna a concentrarsi sulla strada. Riesco a notare un leggero rossore comparirgli sulle guance. Devo dire che questa cosa la trovo molto tenera.
Non manca molto all'arrivo, il problema è che c'è veramente tanto traffico. Sento Cass ogni tanto sbuffare mentre guarda fuori dal finestrino.
Il silenzio che ormai è calato da tempo si sta facendo pesante. "Che ne dite se accendiamo un po' di radio?" a quel punto mi fiondo sullo stereo accendendo la radio e mettendo il primo canale che mi capita sotto mano. Alla radio stanno suonando "Something about the Sunshine" del film Sterling Knight. Adoro questa canzone! Mi ricorda tantissimo quando ero piccolina e ogni volta che partiva questa canzone durante il film, iniziavo a cantarla come se dovessi fare un concerto davanti a un miliardo di persone, e ricordo che tenevo stretto in mano un telecomando a mo' di microfono.
E mentre sono presa dai miei pensieri, neanche mi accorgo che io e lui stiamo cantando insieme la stessa canzone. E tra sguardi di intesa e una strofa lui, una strofa io, ci ritroviamo in un batter d'occhio davanti l'entrata del parco.
"Eccovi arrivate a destinazione fanciulle" ridiamo per il modo in cui ci ha chiamate.
Le ragazze aprono lo sportello e scendono ringraziando James del passaggio.
Poco dopo io. "James, grazie mille. Avrai avuto sicuramente di meglio da fare ma sei stato talmente gentile da accompagnarci" gli dico sorridendo "ti devo un favore". E proprio mentre sto per afferrare la maniglia per poi aprire lo sportello, lui mette la sicurezza impedendomi di uscire.
"Credo che dovrai farmelo proprio oggi un bel favore" mi guarda e mi fa un sorrisetto buffo che non mi fa affatto stare tranquilla.

You're my perfect melodyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora