•Capitolo 17•

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«Entro!» avanzo di un passo verso la porta

Scuoto il capo tornando indietro «no,non entro» ecco cosa sto facendo da cinque minuti davanti la porta di casa di Josh

Il telefono squilla «pronto mamma?» chiedo stranita

«Natasha sei dai Fould?» chiede con un tono strano

«Si..perchè?» chiedo stupita

«La signora Fould mi ha detto che sei davanti la porta» se non avessi il telefono in mano mi sbatterei la mano in fronte per la figuraccia ma non ho il tempo di farlo perchè la signora Fould,che se non sbaglio si chiami Daniele e,apre la porta

«Ciao Natasha,Crystal è in camera» mi dice sorridendomi . sembra una donna molto simpatica ed ha un bellissimo sorriso,come i figli aggiungerei.

«Oh,va bene» non le dico che sono qui per Josh.

«ciao» una bambina dai capelli neri e ricci mi guarda strano,nessuna espressione a incorniciare il volto paffuto

Mi abbasso al suo livello «ciao,come ti chiami?» le chiedo sorridendo. Sara la più piccola della famiglia.

«Zoe» allunga la sua manina e io la porgo in ritardo stupita dal gesto

Entro in casa,lo stile rustico regala un'ambiente accogliente.

Danielle mi fa accomodare nel salone con Zoe mentre va al piano di sopra

«Quanti anni hai?» le chiedo osservandola

Apre tutte e cinque le dita

"E una di 5 anni" ricordo le parole di Josh in una delle prime ore extra

«Ti va di andare fuori a giocare?» abbassa la testa e si gira

«Non posso» sussurra con la voce spezzata

Mi metto di fronte a lei guardandola negli occhi uguali a quelli di Josh

«Perche non puoi?» sussurro a voce bassa per paura che pianga

«Perche no» chiude l'argomento e mi porge un foglio

«Ti va di disegnare con me?"» annuisco e lei mi porge dei pastelli «cosa vuoi disegnare?» le chiedo stendendomi sul tappeto accanto a lei

Mi indica «i tuoi occhi» le sorrido dolce e lei mi porge il colore blu.

Inizio a disegnare due occhi con la matita provando a farli il meglio possibile.

Inizio a colorarlo sperando di riuscire a farlo sembrare il più reale possibile

«Come ti chiami?» mi chiede improvvisamente

«Natasha» le dico intenta a finire il disegno.

«Shasha» inizio a ridere mentre lei si mette in bocca il ditino sorridendomi.

«sei bella» mi accarezza i capelli «come le principesse delle mie favole»

«Le principesse delle tue favole saranno sicuramente più belle» le carezzo la guancia «tu sei una piccola principessa»

«Ma il mio libro dice che sono bellissime» mi indica «tu sei bella»

Mi metto in ginocchio e penso a quanto sembri più grande di ciò che è questa bambina

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